martedì 23 febbraio 2016

I PINGUINI DI PHILLIP ISLAND


....Gianpiero, il proprietario del caffè nel quale Angela deve fare il colloquio è un Pistoiese, venuto qui nel 1990 per due settimane di ferie...direi che le ha prolungate!!!.

Ha sposato una italo-australiana, Giulia lei è nata qui da genitori Abruzzesi...il colloquio è più una chiacchierata tra vecchi amici.
Sono in cerca di un cuoco, in quanto l'attuale è pessimo, non per la capacità con i fornelli, quanto a serietà e correttezza...
Angela è più che disponibile a fare una prova, visto che l'ambiente, difficilmente sarà replicabile, l'unica incognita è il cuoco titolare...vedremo dopo il test, che tra vari impegni è fissato tra tre giorni...

Salutiamo i nuovi amici, giusto in tempo per rispondere a Lucia, proprietaria di un altro ristorante...speravamo di fare un giro al giardino botanico...sarà per un altra volta, vuole parlare con Angela il prima possibile...un ora dopo...nuovo colloquio.

Lucia è Abruzzese, ma ormai sono più di trenta anni che è qui, il suo italiano si è perduto in un mix Italo-Inglese. E' simpaticissima, oltre che molto Australiana nel modo di approcciare ai problemi, così a occhio forse un pò troppo superficiale, ci presenta al cuoco titolare....Marco, da Viareggio!!!...il colloquio è la copia del precedente...Marco, venticinquenne, venuto qui per fare una esperienza ha finito per diventare cheff ed ora ha un visto per residenti, dopo essere passato attraverso una sponsorizzazione.

Durante il colloquio, passa casualmente Giovanni, marito di Lucia...un personaggio!!! Simpatico e divertentissimo...dopo cinque minuti è come essere un suo vecchio amico...il colloquio finisce con una birra davanti, presso un pub vicino!
Mi chiedono anche se sono disponibile per fare il lavapiatti, visto che l'indiano che attualmente ricopre il ruolo, andrà in ferie per un mese, la cosa non mi dispiace, oltretutto considerando che sono circa 18 dollari l'ora e sarebbero dopo l'orario di chiusura degli altri esercizi industriali...prima dovremo vedere se Angela sarà abbastanza capace da ricoprire il ruolo.

Fissiamo la prova il giorno dopo quello di Gianpiero...ci restano tre giorni, con alcuni impegni ma che riusciamo a sbrigare abbastanza rapidamente...decidiamo di dedicare un pò di tempo libero alla visita di Phillip Island.

Dista da Melbourne circa 100 km, più o meno un ora di macchina, purtroppo la strada per arrivarci è piuttosto noiosa, gran parte è situata all'interno, con nessun panorama verso il litorale...l'unica distrazione è lo strano assembramento di auto d'epoca che troviamo lungo la via...alla fine decidiamo di seguirne una, la cosa ha tutta l'aria di un raduno, e già che ci siamo non sarebbe male vedere un paio di "caffettiere" d'altri tempi.
Il nostro inseguimento da buoni frutti, a metà strada la nostra "guida", prende una strada laterale, il cartello "PRIVATE PROPERTY", non ci fa desistere...male male ci cacceranno a calci....la strada via via si arrampica su per una collina e si fa sempre più stretta...fino ad arrivare ad un cancello è aperto ma ci sono tutta una serie di avvertimenti, tutti poco amichevoli...mah!!!....se in cane morde, basta non scendere dall'auto....

Invece, di un cane grosso e incazzato, poco lontano un anziano signore ci guida verso un parcheggio, fermo "la tosca", accanto a una Porsche 911 turbo e ad una Ford Mustang, poco lontano una Caterham....
 Così a occhio direi di aver trovato una miniera d'oro!!

Più in alto si sentono suonare le note dell'inno nazionale Inglese è ufficiale siamo arrivati ad un raduno di appassionati di MG.


Il sentiero che ci porta nei due piazzali con le
auto parcheggiate in bella vista è contornato da bandiere British e tutta l'atmosfera che si respira è molto poco Aussie ma moltissimo British...

Subito veniamo accolti da una Jaguar, così a occhio direi che sia un auto degli anni '30, purtroppo non sono molto ferrato in materia di auto vintage...ma di sicuro questa è splendida...l'antipasto è ottimo e proseguiamo nella visita di questo paradiso per appassionati di questo tipo di autovetture, un salto in un passato glorioso del quale in moltissimi ne rinfrescano i fasti con queste giornate a tema.

Via via che camminiamo in questo giardino delle delizie, nuovi partecipanti arrivano parcheggiando la loro MG vicino alle altre, in tutto sono un centinaio di auto parcheggiate in due terrapieni.

Ce ne sono di tutti i tipi e di tutti i colori, alcune hanno partecipato a competizioni dell'epoca, due sono equipaggiate di compressore ROOT, del tutto simile a quello che negli anni 80 equipaggiava le Lancia Rally che partecipavano al campionato mondiale.
 Il pubblico, è decisamente numeroso, oltre hai numerosi curiosi, come noi, ci sono anche svariati appassionati, intenzionati a comprarne una e sono molteplici i gruppi che portano avanti trattative. Su alcuni carrelli sono presenti tre esemplari, a vari stadi di ristrutturazione, dal pezzo di ruggine vero e proprio fino ad arrivare a una vettura alla quale manca solo motore e trasmissione.

Continuiamo nella nostra curiosa visita, in mezzo a persone decisamente più preparate di quanto
non lo siamo noi. Parlando con qualcuno cerchiamo risposte alle nostre numerose domande.
La produzione di questa azienda inizia nel 1924, la sua produzione principale è stata di auto sportive

che anno dopo anno hanno partecipato a gare e campionati, nel tempo sono numerosi i finaziatori della piccola azienda, che però ha comunque resistito hai capricci economici del tempo...al momento attuale risulta avere una linea di produzione...non chè un numeroso gruppo di appassionati dei prodotti degli anni passati, raduni come questo lo dimostrano.
Dopo una full immersion in una epoca che non mi riconosce, decidiamo di riprendere la via per la nostra destinazione originaria....

Arriviamo a SanRemo, il paese che è collegato con un ponte all'isola, che è già pomeriggio inoltrato, cerchiamo una camera per passare la notte, stranamente i prezzi non sono proibitivi.
Pochi chilometri dopo il ponte troviamo la "I" di informazioni...

I mezzi busti dei tre campioni mondiali di motociclismo che l' Australia ha prodotto, fanno da ingresso al centro, all'interno gadget di tutti i tipi ma i più gettonati sono i pinguini e i ricordi relativi al motomondiale...siamo in quella che è considerata la "MECCA" dei motociclisti AUSSIE.
Chiediamo alla ragazza dietro al banco, come funziona la visita al parco dei pinguini.

Ci corregge dicendoci che non è un parco ma bensì una struttura costruita appositamente per conoscere i pinguini che ogni sera al calare del sole ritornano dalla battuta di caccia giornaliera.

Oltre a questo sull'isola è possibile visitare l'autodromo, una fabbrica di cioccolato e tutte le spiagge dove viene praticato giornalmente
il surf.
Prendiamo la guida con la cartina stradale e facciamo i biglietti per l'ingresso al "santuario dei pinguini", così lo chiamano.

Mentre cerchiamo un bar per mangiare qualcosa prima di andare a nanna, ci fermiamo per vedere un pò di surfisti all'opera...

La giornata è particolamente ventosa e il mare particolarmente grosso...un elicottero per il soccorso è in attesa a lato del parcheggio...chiediamo agli operatori, il motivo di questa presenza...è una cosa normale, secondo loro, vista la giornata particolarmente pericolosa....mah!...qui i confronti con quello che abbiamo in patria è preferibile non farli...ci godiamo il decollo....fortunatamente nessuno si è fatto male e i paramedici oltre ai subacquei sono particolarmente felici di non dover essere intervenuti.

Cenetta, affacciati su una spiaggia stupenda. Dopo, una passeggiata sulla battigia a godersi il sole che "affonda" in un mare che in questa baia riparata è abbastanza calmo...

Consegnamo le chiavi della camera e iniziamo seriamente a scoprire l'isola...

Subito prima del ponte, che unisce l'isola alla terra ferma, un assembramento di persone attira la nostra attenzione...una signora sta dando gli avanzi della pesca notturna ai pellicani e assieme da informazioni su questo enorme uccello...visti da vicino, sono alti più di un metro, fanno pensare che non possano volare....in realtà...in volo sono qualcosa di spettacolare!!!...riescono a volare a pochi centimetri dalla superficie del mare per lunghissimi tratti...con una eleganza che impressiona....
Dopo un pò lasciamo la signora e i curiosi per avventurarci alla scoperta dell' isola.

La prima tappa è una fabbrica di cioccolato...è considerata una delle migliori attrazioni dell'isola...sono piuttosto scettico...

Il parcheggio è quasi pieno e non è nemmeno piccolo...appena dentro nulla di diverso da un normale negozio.
Ma un trenino che appare da una parete e dopo una corsa di 5 metri con 2 curve, scompare nell'altra...mi intriga non poco..dopo un pò mi accorgo che in realtà i trenini sono due e non sono neppure sincronizzati....

Guardo meglio...subito dopo la parete nel quale i trenini elettrici si tuffano in galleria, c'è una porta chiusa, il cartello ci invita ad andare alla cassa per fare il biglietto....nemmeno troppo a buon mercato...storciamo un pò il naso...ma alla fine decidiamo di entrare....

Alla cassa ci consegnano un codice a barre da passare sotto il lettore sulla porta...il trenino elettrico mi da il benvenuto sbucando dalla galleria accanto alla porta....e viaggia veloce sulle rotaie, in mezzo ad un paese fatto di cioccolata....più in la l' altro trenino che si sta arrampicando su per una collina anch'essa di cioccolata...resto per un attimo incantato e sorpreso...non mi aspettavo una cosa del genere!!!

La prima stanza del percorso fa vedere il cioccolato prima di ogni lavorazione...assaggio....è piuttosto amaro...ma non mi dispiace...poi la macchina che serve per sbucciare i frutti separando la materia prima dagli scarti... poco dopo in una grande sala, una bilancia in un piatto, un blocco di cioccolato di una tonnellata....nell'altro è possibile salire per sollevare il blocco....ovviamente in numerose persone..

Accanto,una macchina che fa colare il cioccolato su un nastro di carta, con un manubrio è possibile guidare il getto, per disegnare....il fondo al nastro il cioccolato usato per disegnare....è pronto per essere mangiato....un gruppo di giapponesi si diverte disegnando...io invece, molto più praticamente....aspetto paziente, alla fine del nastro.....
Al lato una ragazza sta preparando i cioccolatini che tra un pò saranno, sul banco del negozio...uno spesso cristallo ci separa...
 Nella parete opposta....una vera e propria cascata di cioccolato....

La nostra visita continua, troviamo dei pinguini meccanici dentro delle tece di vetro...è possibile "pilotarli" per fargli prendere con il becco un disco di cioccolata, i più bravi riusciranno a mangiare il disco...la scelta è completa, fondente, al latte oppure bianco...io nel dubbio ne ho mangiate un paio per tipo!!!

Poi la sala giochi, in tutto e per tutto simile al viale di un luna park...giocando si possono vincere delle palline di legno che alla fine verranno cambiate con quelle di cioccolata...ne porto via tre...con mia infinita tristezza mi accorgo che la sale che mi accingo ad attraversare è l'ultima...in fondo dietro ad un paravento è celata la porta di uscita.

Come tutte le cose belle, anche questo giro è durato troppo poco....sulla destra, improbabili macchinari danno l'opportunità di creare la propria barretta di cioccolato, scegliendo gli ingredienti utilizzando quattro leve....una cioccolato e fragola e un altra cioccolato e arancia....decisamente gustose....al centro uno stupeffacente disco permette di vedere, usando una luce stroboscopica delle sculture animate di cioccolato.....
(a questo link il filmato: https://www.youtube.com/watch?v=YXXF-9CCs_s)


 CI siamo divertiti non poco...una visita iniziata più per gola che per altro si è trasformata in un esperienza stupenda...oltre che gustosa....

Fuori, finiamo di gustare le tre palle di cioccolato vinte alle "giostre".

Due chilometri e un cartello ci avverte che siamo arrivati all' autodromo di Phillip Island, la sede Australiana del motomondiale...è apetro tutti giorni sono possibili visite guidate all'interno...evito...perchè se entro dentro nel nastro d'asfalto per portarmi via servirebbe la polizia...l'accesso è un tortuoso corridoio con da un lato le foto e le attrezzature usate dai piloti Australiani e dagli stessi regalate all' autodromo caschi, guanti, stivaletti e tutte, sia da moto che da auto..

Dall' altro un cristallo lascia vedere un grande giardino abitato da pavoni e koala, che non si preoccupano minimamente della presenza di curiosi al di là del vetro....al centro di accoglienza visitatori una ragazza ci spiega tutte le attrazioni e i costi....non sono proprio quello che si dice economici...per cui ci facciamo un giro limitandosi a guardare, senza interagire...una pista in scala, nella quale è possibile il noleggio di kart...una pista per automobiline elettriche anche questa in scala
li accanto quattro postazioni di gioco dove è possibile fare un gp virtuale utilizzando un monitor, un volante, due pedali e un sedile anatomico...nell'altra sala una mercedes da gara la fa da padrona....li accanti il podio...in una tv scorrono le immagini dell'ultimo gp del motomondiale dello scorso anno...dove Valentino dette una delle tante sonore lezioni agli spagnoli...
Numerosi i gadget in vendita dai pupazzetti caricaturali dei piloti alle magliette con disegnata la pista e allo stesso modo i cappellini...ne acquisto un paio per i miei nipoti...è già pomeriggio inoltrato...ci avviamo verso le ultime due mete previste...Nobbler center e Pinguin parade.

Il primo è il cetro visitatori. e il luogo più panoramico
dell' isola...all'interno della struttura troviamo il riassunto di tutto quello che l'isola offre in termini di attrazioni.
La scogliera che si tuffa nell'oceano, è coperta di piante grasse, un percorso si snoda sul fianco per permetttere ai turisti di poter meglio apprezzare la bellezza della zona...

L'istmo, finisce in una serie di scogli e in un isola poco lontana, l'effetto è stupendo.

Scendiamo lungo il percorso di legno, per scoprire le zone che dal centro visitatori on sono visibili, il
 percorso è piuttosto lungo e abbastanza affollato, ogni tanto un panchina.

Veniamo attratti dal posizionamento di numerose scatole di legno, più o meno lontane dal percorso.

Non riusciamo a capire cosa siano, e per quale motivo siano state messe li.
 Chiediamo ad un ranger, ci spiega che sono ripari per i pinguni, messi li per far si che possano covare le uova senza che i curiosi li disturbino!!
Ogni tanto, famiglie di oche, di una razza particolare che è possibile

vedere solo su questa isola, accompagna i piccoli, alla scoperta del mondo che li circonda.
Come tutta la fauna australiana non sono affatto impauriti dalla presenza umana. Segno evidente che comunque nessuno le disturba...

Arrivati alla fine del percorso, una sorpresa quanto mai gradita...una balena ci diletta della sua presenza, mostrando a tempi alterni le sue pinne....
L'incantesimo dura una decina di minuti, dopo di che, come si è presentata, se ne ritorna negli abissi attorno all'isola.
Ritorniamo sui nostri passi, per andare a quella che è forse l'attrazione che più di ogni altra ha reso famosa l'isola...I pinguini che rientrano dopo la battuta di caccia giornaliera.

Il rientro è previsto dopo il calare del sole, dopo aver bighellonato dentro al centro visitatori, nel quale si trova tutto il necesario per conoscere la storia dell'isola e dei pinguini che vi abitano.
Dalle feritoie ricavate in fondo ai cristali che delimitano il centro è possibile vedere i pinguni, nelle tane che covano l'uovo, in attesa del rientro de compagno che di li a poco sarà di ritorno.

Vengono aperti i girelli e tutti quanti ci riversiamo nel percorso previsto per arrivare alle gradinate, costruite apposta per partecipare all'evento...siamo tra i primi per cui riusciamo a prendere i posti più vicino alla spiaggia...un ranger ci intrattiene con informazioni relative al gruppo che a breve prenderà terra...
L'attesa si fa lunga e il vento proveniente dal polo sud è implacabile, il freddo comincia ad entrare nelle ossa tutti cercano di ripararsi come possono...purtroppo l'instabilità del meteo non permette di prepare gli indumenti adatti....dovrebbe essere estate e invece il freddo è molto più invernale...resistiamo....il sole ormai è tramontato e non si vedono più le sfumature di luce riflesse in cielo....pian piano tutto diventa nero....due piccoli lampioni si accendono....addio fotografie, il flash è vietato e la luce che resta non basta per immortalare l'uscita....un folto gruppo di gabbiani sosta sulla spiaggia...
Quando ormai cominciavammo a pensare di lasciar perdere, due folti gruppi escono dall'acqua, compatti e decisi come un gruppo di incursori di marina...ne nasce subito un confronto piuttosto violento con i gabbiani...

Il tempo sembra fermarsi, i due gruppi si compattano e si avviano verso i ripari notturni, passando sotto le strutture che l'uomo a costruito per usare questo ciclio vitale come affare da vendere...
Via via che il gruppo si allontana dalla spiaggia si assottiglia sempre di più.... il percorso a ritroso, verso il parcheggio lo facciamo in compagnia di questi piccoli esseri, che dopo una giornata di lavoro...tornano a casa dal compagno.


La giornata è finita, raggiungiamo l'auto, controlliamo che sotto non ci sia qualche pinguino e partiamo alla volta di Melbourne...arricchiti di una nuova esperienza e di una nuova serie di emozioni mai provate...il pensiero delle prove che sono previste nei prossimi giorni ritorna presto nei nostri pensieri.... a Phillip Island invece promettimao di rivererci...

prossimo post...DIFFICILI SCELTE...

ciao a presto