Scatole di varie dimensioni contenenti vari componenti di smart phone, per la maggior parte pezzi che sono stati sostituiti, ma che per varie ragioni non sono finiti nella spazzatura.
Una cassetta di quelle da pesca, contenente gli attrezzi che normalmente si utilizzano per operare su telefonini e computer...leve, cacciaviti, pinzette pressa cavi microscopiche...non ne avevo mai viste di cosi piccole e pensavo che non esistessero...un saldatore a stagno da microcircuiti...Marco, questo è il suo nome, è decisamente più attrezzato di quanto non lo fossi io, resto assieme a lui per vedere come lavora...decisamente bravo, preciso, usa anche una lente da orafi!!!
Marco, non ha un bel passato, lo si capisce alla prima occhiata, così a occhio direi che sia un ex tossico dipendente. Alto e magro, fuma come un turco, rigorosamente fuori casa, altrimenti Brail metterebbe lui fuori casa, biondo con i capelli stopposi, abbastanza trasandato. Sua nonna era italiana, per questo motivo ha un nome italiano. Simpatico, molto sveglio, nonostante abbia un' aria piuttosto stralunata è piacevole starci assieme.
Dopo un paio di giorni di lavoro, con Angela facciamo il punto della situazione. Si trova bene a lavorare per Franco, il quale lavora fianco a fianco dei sui dipendenti. I rapporti con i colleghi sembrano ottimi. Il suocero di Franco (che possiede una quota socetaria piuttosto consistene) è soddisfatto della nuova arrivata. Si è gia fatto vedere in cucina per complimentarsi.
Sembra che la situazione sia quella sperata.
La settimana finisce con rapidità, ora c'è la parte più complicata...farsi riaccettare dal SuniTafe di Mildura, dopo il casino che facemmo all'epoca per uscirne non mi stupirei se per riammettere Angela al corso studi ci possano mettere tutti i bastoni tra ruote possibili e immaginabili!!!
Andiamo alla segreteria a chiedere informazioni per una riammissione... Jo ci accoglie con il suo più bel sorriso (è quella che sei mesi fa più di tutti remò contro!). Ci da tutte le informazioni necessarie, chiede come sia stata l'esperienza cittadina e si lancia in confronti tra le due realtà, cittadina e rurale, in fondo la pensa come noi...
Ci informa di essere a conoscenza del ritorno di Angela, visto che Franco ha chiamato Brad (ex insegnante di Angela, ora preside e collaboratore di Franco), il quale ha già fatto preparare tutte le carte necessarie per il reintegro!!
Ho pensato da italiano e ho sbagliato di grosso, qui i rancori non sono previsti, l'ipocrisia ben poco...si pensa al valore delle persone ed è inutile rivangare il passato!...il pragmatismo australiano non finirà mai di stupirmi!
Di fatto, con una visita alla segreteria e 10 minuti abbiamo già risolto tutti i problemi che pensavamo di avere.
Angela verrà riammessa a scuola nel momento in cui firmerà le carte!
Sapere della chiamata di Franco alla scuola, ci fa capire il cambio di comportamento riscontrato negli ultimi due giorni, da parte sua...evidentemente Brad gli ha dato le risposte che voleva, non sappiamo e non sapremo mai cosa gli abbia detto, ma immaginiamo che abbia perorato la nostra causa, dire che ci fa piacere è dir poco!!!
La sera prima di partire, passiamo al ristorante a salutare i colleghi e Franco. Davanti ad un bicchiere di Chianti (mai l ho trovato più buono).
Franco aspetterà il nostro rientro dall' italia per dare inizio a questa collaborazione, che spera possa portare ad una sponsorizzazione, appena le problematiche che ha con l'immigrazione si saranno risolte...ci sembrava che fosse tutto troppo semplice!!! Non siamo in condizioni di chiedere quali problemi abbia avuto, ma sapere che questi porebbero inficiare la nostra permanenza non ci piace per nulla. Facciamo qualche domanda per chiarire la situazione, ma le risposte svicolano, sapientemente verso altri lidi!!! Anche se ci tranquillizza, dicendoci che comunque nei 4 locali che gestisce un posto in una delle cucine c'è di sicuro!!
Per ultima cosa ci chiede di non bidonarlo al nostro ritorno, conta molto nella presenza Angela!
"Appena rientrate fatevi vedere che vi mando da un amico per trovarvi casa"...."tranquilli che penso io a metterci la faccia".
L' indomani parteza destinazione Melbourne...il viaggio è fonte di discussione e approfondimento delle ultime ombrose rivelazioni. Non sappiamo abbastanza per capire se sarà possibile essere "sistemati", ma il contorno ci sembra valido, ha già un altro cuoco sotto sponsor e prima di lui ne ha avuti altri, pertanto questa volta abbiamo almeno la certezza di avere a che fare con uno onesto e generoso. Questo dovrà bastarci, non è molto ma è comunque un passo avanti rispetto al passato.
A questo si aggiunge la complità degli insegnanti della scuola, i quali sono felici di averci rivisto e di riavere Angela in classe. La cosa potrebbe far pendere favorevolmente la bilancia, il SuniTafe è una scuola statale che ha stretti rapporti con l'immigrazione, relazioni che vanno oltre al semplice passaggio di carte. Qui le valutazioni che le scuole sono obbligate a spedire periodicamente al ministero hanno una notevole importanza nella verifica del rilascio di un visto permanente.
Il rientro in officina è quanto mai piacevole, comunico a Claudio che purtroppo questa sarà la mia ultima settimana di lavoro e che al rientro dall'italia mi trasferirò a Mildura per quella che spero sarà la parte finale del mio viaggio.
E' dispiaciuto, ma anche felice.
"Bene, vorrà dire che farò a meno di te per i prosimi due anni, poi ti aspetto qui per farti riprendere le redini"
Lo ringrazio, per l'estrema fiducia che ripone in me, ma due anni per un emigrante posso essere il tutto e il niente, in questa situazione si pensa alla giornata, programmi più lunghi di pochi giorni non vengono fatti, le giornate sono perlopiù costellate di speranze che spesso e volentieri risultano vane.
Ma come più volte ho scritto, se ero restato in italia di sicuro avevo continuato a lamentarmi senza poter far nulla di concreto per cambiare. Qui almeno ci stiamo provando e personalmente preferisco convivere con un fallimento piuttosco che un rimorso...ma questo è un punto di vista.
Riprendo il lavoro, oggi mi tocca la ricostruzione di due porte di alluminio, sono anni che non maneggio questo materiale e francamente mi manca anche l'esperienza per essere sicuro del risultato.
Il proprietario, è in officina e ho modo di farmi spiegare i motivi dei problemi riscontrati.
Decidiamo di comune accordo di inserire delle boccole di ferro all'interno dell'incernieratura di tubolare che col tempo è andata distrutta. Una soluzione che pensiamo possa essere migliore dell'uso di barre di alluminio, che renderebbero la struttura piuttosto pesante.
L' indiano che ha fatto la processione del "tengo famiglia" non sta molto a venirmi a dire che a lui avevano detto di farlo con le barre di alluminio.
Cerco di spiegargli che questo è il risultato di una riunione fatta con il proprietario delle porte e con Claudio....insiste...continuo a spiegare...insiste ancora....
Alla fine ottiene l'ottimo risultato di farmi incazzare, mandare affanculo un idiota in italiano mi riesce piuttosto bene e il più delle volte il malcapitato non si rende subito conto di esserci stato mandato...purtroppo in inglese mi resta molto più difficile (è obbligatorio imparare).
"How long you become the master? "
"I'm sorry if you do not like my job but you can very well go to Claudio, he is my employer. Or better yet talk to John, who is the owner of the doors."
"In the meantime, get out of my balls."
( Da quanto tempo sei diventato il padrone?"
"Mi dispiace se non ti piace il mio lavoro, ma puoi benissimo andare da Claudio, lui è il mio datore di lavoro. O meglio ancora parlare con John, che è il proprietario delle porte."
"Nel frattempo, levati dai coglioni. ")
Sembra che abbia capito, c'è pure rimasto male. Si spera che impari per la prossima volta, che mi dispiace dirlo, per sfortuna non ci troverà me.
Durante la pausa pranzo il mio scontro è fonte di ilarità generale. Sono tutti piuttosto divertiti. Qualcuno spera che possa ritornare, ormai la voce del mio ritorno a Mildura è arrivata alle orecchie di tutti.
Saluto tutti dicendo che passerò a salutare (e riscuotere) prima di partire per Mildura. Il week end lo passiamo a preparare le valigie...a pesarle e a fare tutto il necessario per un rientro di pochi giorni in italia.
Il volo, prenotato in rete è particolarmente economico, l'unico neo è che ci farà passare 12 ore a Shangai oltre a questo, non siamo riusciti ad avere il biglietto delle due tratte intermedie "Shangai-Roma" e per il ritorno "Roma-Shangai".
L'operatrice al telefono mi ha rassicurato che i posti e il volo sono stati confermati e al check-in non verrà richiesta la stampa....mah!!! speriamo bene, ritrovarsi a Shangai a dover pagare un altro biglietto credo che mi metterebbe piuttosto di malumore.
Le valigie sono una palla la piede, specialmente se devi metterle prima nella carrozza della metropolitana che per l'occasione è piena come un uovo e dopo portartele dietro per tutta la stazione centrale, dove prendiamo lo "sky bus" un servizio da e per l'aeroporto che ogni 20 minuti parte dall'apposito terminal di Melbourne southern cross station.
Anche questo pieno come un chicco d'uva...magari una giornata con un pò meno caos poteva essere meglio?...ma come sempre si dimostra la ineluttabilità delle legge di Murphy, la quale ricordo che recita così, "QUANDO C' E' QUALCOSA CHE POTREBBE ANDARE STORTO, QUESTO LO FARA' SENZ' ALTRO"
Posti in piedi sul bus come sul metrò, con le valigie tra le gambe e gli zaini stracolmi sulla schiena! Quadretto ripetutto da tutti gli altri protagonisti della scena!!
Iniziamo bene!!

Check-in, nessuna richiesta della stampa dei biglietti (forse l'operatrice aveva ragione), un rapido pasto in una pizzeria. E andiamo al gate, manca ancora un ora...la passiamo a fare fancazzismo, qualche foto, i pochi amici che abbiamo avvertito sono in fervida attesa.

Passiamo senza intoppi l'imbarco, i controlli sono piuttosto blandi, in fondo qui il problema è chi entra non chi esce.
Una hostess ci accenna il percorso più breve per arrivare ai nostri posti. Finestrino, sopra l'ala. Mai una volta che ci ricordiamo di chiedere i posti vicino alla porta, che al contrario di tutti gli altri permettono di allungare le gambe. Stare in un cubicolo di 55cm per 10 ore non è proprio il top delle aspettative del genere umano...come l'ultima volta ci ripromettiamo di richiederli al prossimo check-in.
L'attesa dopo aver preso posto è quanto mai breve, siamo subito in movimento, ci mettimao in fila dietro ad una decina di aeromobili. I decolli sono cadenzati da un attesa di circa un minuto e mezzo, tra l'uno e l'altro.
Arriva il nostro turno, giusto il tempo per il pilota di comunicare alla torre che siamo pronti....il frastuono dei motori si alza, si inizia ad avvertire la spinta, non è forte come altre volte, iniziamo a muoverci prima piano, poi la velocità aumenta, le manette vengono spostate tutte avanti si sente un aumento della spinta...35 secondi dopo l'inizio della corsa di decollo il carrello anteriore si stacca, le ali si irrigidiscono...ancora 10 secondi e il mondo inizia ad allontanarsi, sempre di più, le case diventano parte di un panorama indistinto le strade anche...carrelli retratti, si vira a sinistra. Quante volte ho visto questa virata da terra...adesso me la vedo live!!!...inizia la retrazione dei flap e degli slat (ipersostentatori alari), la velocità aumenta, è impercettibile, senza gli strumenti, per fortuna sui sedili c'è uno schermo multifunzione che può essere convertito in una semplice strumentazione dei volo, oltre che collegato a due telecamere una sull'impennaggio di coda e l'altra sotto le ali...decisamente divertenti. Nemmeno 10 minuti e il divertimento è finito...32560 piedi...siamo in crociera a 0.8 mack (circa 900 kmh)....e così sarà per le prossime 10 ore. Consumato il pasto prodotto per vendere antiacidi, ci spengono le luci e chiudono i finestrini e ci consigliano di dormire..come no, a cavalcioni a un motore è proprio facile!!!
Inizio a sciropparmi qualche film....le cuffie che mi hanno dato non funzionano, prendo gli auricolari del telefono, per poco, con lo zaino, non spacco la testa al cinese che è nel sedile davanti al mio...mi scuso....non capisce una parola di inglese....figuriamoci se io capisco il cinese, almeno non si è incazzato...meno male!
Dopo il primo film controllo a che punto siamo....era meglio se non ci guardavo...Angela sonnecchia beata lei...una carrellata di giochi per bambini di tutte le età...un altro film.
Quasi quasi faccio come qualche amico mi ha consigliato, tre jack daniel e il volo dura di meno!!!
Purtroppo non sono un appassionato di alcol, anche se a volte sarebbe meglio esserlo...
Dopo il secondo film riesco ad addormentarmi.
Vengo svegliato a forti turbolenze, la spia "cinture allacciate" è accesa...mi giro e riprovo a dormire.
Mi sveglio di nuovo...Angela continua a dormire, devo farmi insegnare!!!
Controllo a che punto siamo....poco più che a metà strada.
Altro film...
Mi sveglio, non ho capito quando mi sono addormentato, non riconosco il film...deve essere finito e a seguire ne deve essere ininziato un altro...Angela mi sorride...
"hai russato come un locomotiva"
...hihihihi...."qualcuno si è lamentato?"...." se si, peggio per loro!"
"dove siamo?"
...."per aria!"....
"per aria dove?"
"e che ne so sei te quello che sa come funzionano gli aerei"
In effetti, non ha nemmeno tutti i torti...gli orologi sono ancora sull orari di melbourne, sono 9 ore che siamo per aria.
Dovremmo iniziare a scendere a momenti.
Si accendono le luci e inizia la distribuzione del pasto.
Giusto in tempo per iniziare la discesa. Fuori è buio e siamo in mezzo ad una densa perturbazione.
Ma le letture danno una rapida discesa.
Gli scossoni ci spiegano che le condizioni meteo non sono delle migliori...si inizia a vedere pioggia che scorre sui finestrini...siamo a quota di parcheggio, in attesa del via per l'inizio delle procedure finali di atterraggio. Virata a destra, adesso il muso è decisamente a picchiare....evidentemente la torre ha dato l'ok...fuori flap e slat e carrelli....il rumore cambia impronta, si sentono i fruscii aerodinamici dei carrelli estesi.
Adesso Shangai è decisamente più visibile. Un intricata rete di strade illuminate intervallate da zone più buie, la dimensione è piuttosto impressionante.
La rete di recinsione dell'aeroporto passa sotto la pancia del nostro uccello di metallo e subito compaiono le strisce bianche a segnalare l'inizio pista....manca solo di mettere a terra i carrelli.....
Scendiamo, frastornati come sempre capita dopo aver volato 10 ore di seguito. Seguiamo tutti gli altri fino al controllo passaporti. In teoria non dovrebbe interessarci, visto che dobbiamo restare qui in transito.
Dopo un giro nella zona, scopriamo che non c'è un divano dove poter dormire, solo sedie di ferro.
Andiamo al controllo passaporti per cercare un albergo fuori.
Dopo una estenuante fila, arriviamo al funzionario.
Cerco di spiegare che domani ho un volo per Roma e che mi piacerebbe dormire...Panico.... il tizio in divisa non sa una mazza di inglese, andiamo bene. Dopo numerosi tentativi di spiegarmi, gli mostro la prenotazione sul telefono...
Chiama un altro, dopo averci tolto dalla fila. La ragazza nuova arrivata guarda il telefono, riprendo a spiegare...nulla, nemmeno questa capisce l'inglese.
Se andiamo avanti così passiamo la nottata a spiegare che vogliamo solo dormire.
Arriva un altro ancora, il quale con fare sfavato, ci timbra i passaporti e ci saluta. Mica poco!!
Andiamo in cerca di qualcosa da mangiare, ma scopriamo ben presto che le carte di credito occidentali non sono accettate!!! Grande!!...cambiamo 100$ nella speranza che bastino.
Un ragazzo ci avvicina chiedendoci se abbiamo bisogno di un albergo...deve averlo mandato qualche oracolo!!
Ci organizza rapidamente il trasporto verso un albergo poco lontano, un pulmino prende a bordo noi ed altre persone...non si capisce dove finiscono le valigie e dove iniziano i cristiani!!!
L'albergo invece è decisamente accogliente, non di recente costruzione ma in ottime condizioni, le camere sono davvero confortevoli...il wifi è gratuito, ma non c'è la connessione con facebook e con tutti i social network occidentali.
Poco male ci interessava comunicare che siamo atterrati senza problemi di sorta e di aspettarci per le 22.00 dell'indomani.

Giusto il tempo di fare una doccia.
Paghiamo i soldi che abbiamo cambiati bastano con un resto che non basta per fare colazione.
Appena fuori il nostro pulmino ci sta gia aspettando, l'autista è in vena di giocare, così lo rendiamo protagonista di un reportage fotografico.
Abbiamo bisogno di fare colazione, visto che il nostro volo non partirà prima delle 12,30. cambiamo altri 100$ e ci mettiamo in cerca di qualcosa di commestibile..............................................................
Non c'è verso i cinesi mangiano proprio di merda!!!..............................................................................
Un cappuccino è chiedere la luna, dopo lungo vagare per l' aeroporto troviamo quello che assomiglia ad un bar...fanno i cappuccini!!!...mentre sto ancora gridando al miracolo, scopro che non c'è nulla di dolce da mangiarci assieme...la scelta ricade su un involtino primavera, fritto!!!

Ancora alcune ore da passare tra la noia dell attesa e l'euforia di un rientro.
Tra un discorso e l'altro ci accorgiamo che il cartello dei voli in partenza da il volo per roma come DELAYED (ritardo) e assieme al nostro anche tutti quelli in quella fascia oraria!!
Compresi quelli in arrivo...cominciamo male!!!...inizia la maratona per saperne di più. Come accade in queste circostanze le notizie certe non esistono. Sono tutte, supposizioni del personale il quale è all'oscuro delle decisioni.
Quello che è certo è che fuori piove molto di più di quanto sono abituato a vedere ed è abbastanza semplice capire che i ritardi potrebbero diventare drammatici.
Bisogna avvertire a casa di questo ritardo....purtroppo in italia è ancora notte fonda. Speriamo di partire presto e allo stesso tempo di ritardare abbastanza per poter avvertire....l'attesa diventa lunga vengono portati dei sacchetti pranzo...ho una fame da lupo, anche se il sacchetto contiene riso mischiato a degli oggetti che somigliano a ceci oltre che a qualche involtino primavera...mi mangio tutto...il pasto si unisce rapidamente all'involtino primavera che da colazione mi vaga per lo stomaco.
Alle 16.00 con 4 ore di ritardo veniamo imbarcati...in italia dovrebbe essere mattina presto...mando un messaggio comunicando il nostro ritardo, sperando che mia sorella lo legga...visto che il nostro arrivo non è più alle 22.00 ma alle 2.00 di notte. Scrivendo che se ha dei problemi a venire a roma di non preoccuparsi che ci arrangiamo.
Il decollo avviene tra spruzzi giganti di acqua e forti turbolenze...qualcuno ha la faccia preoccupata, qualche bambino piange....
Sono 15 minuti, piuttosto drammatici, la maggior parte dei passeggeri non è molto abituata a situazioni del genere, Angela compresa.
Superata la salita in mezzo alla perturbazione il volo diventa tranquillo....ancora 12 ore...che passeranno in una noia mortale, tra un film e un altro, qualche ora di sonno e due passi per andare al bagno...ed ancora una volta ci siamo scordati di chiedere i sedili vicino alla porta!!!

A quest' ora l'aeroporto non è congestionato, per cui la rotta di approccio è pressochè diretta solo una larga virata a sinistra e roma è li, davanti a noi, anche se per pochi secondi...muso a picchiare e poco dopo lo stridio dei pneumatici che toccano la pista ci informa che siamo appena tornati nel nostro paese natale....
Gli aerei in parcheggio, con i colori nazionali fanno bella mostra di se, se non fosse che l'alitalia è stata usata da i peggiori faccendieri per fare i loro porci comodi, sarebbe una vista molto bella...ma purtroppo quell' impennaggio di coda, dipinto a tricolore a me ricorda molto di più le porcate di questi signori (che non si sono mai interrotte), piuttosto che l'orgoglio di essere nato nel paese piu bello del mondo...peccato.
L' una di notte, l'aeroporto è deserto, ho quasi paura a chiamare mia sorella. Magari è a letto e quando risponde mi manda in culo perchè l'ho svegliata....non ho ricevuto risposta al messaggio che gli ho scritto...dopo qualche ripensamento provo a chiamare....uno....due....tre squilli...secondo me dorme....quattro....cinque.....sei squilli....sta dormendo....stacco il telefono dall'orecchio ma prima di riattaccare...
"pronto dove sei?"
"in aeroporto....ci sei anche tu?
"si ma da dove esci?"
"buona domanda...credo dagli arrivi internazionali, è da molto che aspetti?"
"abbastanza, anche se ho letto il messaggio siamo partiti presto"
"ok, appena riesco a prendere le valigie esco, a dopo"
E' l'una di notte e sono anche venuti a prendermi!....mica poco!
La dogana è quasi sgombra e i controlli sono pura routine, dopo pochi minuti siamo davanti al nastro trasportatore...in attesa solo noi arrivati da Shanghai.
Il personale di terra deve essere ridotto al lumicino, i bagagli si fanno attendere, considerato che è notte ci puo anche stare. Trenta minuti dopo abbiamo recuperato i nostri bagagli e ci avviamo all'uscita.
Mia sorella è li che ci aspetta, assieme a mio cugino. Racconto il problema avuto a Shanghai. Mentre ci avviamo verso la macchina, parcheggiata poco lontano. Pagato l'obolo per uscire prendiamo la via di casa...alla prima stazione di servizio aperta, una sosta per mangiare qualcosa di commestibile è una tappa piuttosto importante. Considerato che gli involtini primavera li ho avuti in giro per lo stomaco quasi per tutto il viaggio!!
Cappuccino e brioche alla marmellata...già che ci sono la raddoppio con una al cioccolato.
Prossima fermata...casa e un letto dove dormire!
Mi servono un paio di giorni per riabituarmi al fuso orario, cosa abbastanza normale.
Telefono a Porto S.Stefano per andare a fare una immersione. Stefano del cala galera diving center mi informa che sta organizzando una dimostrazione di un rebreather (un sistema di respirazione per le immersioni). Visto che sono anni che voglio provarlo, prendo la palla al balzo e mi faccio mettere in lista. Chiamo un pò di amici, per sapere se qualcuno è interessato. Purtroppo tutti quanti sono impegnati, poco male, troverò qualcuno sulla barca.
La mattina sono puntualissimo sul molo, per fortuna la stogione non è iniziata e per strada non trovo il caos estivo.
Un bancomat mi ricorda di avere la carta di credito scaduta, era uno dei motivi per cui abbiamo scelto di tornare in questi giorni. Mi tocca usare quella australiana.
Prima di partire un lungo briefing, per spiegare il funzionamento dell' attrezzatura che di li a breve andremo a provare. E' un circuito chiuso. In pratica è l'evoluzione dell' A.R.O (auto respiratore a ossigeno), dove si respira in un sacco contenente un ossidante che trasforma l'anidride carbonica in ossigeno. Al contrario dell' A.R.O. che può essere utilizzato solo fino a 10 metri (l'ossigeno se respirato a pressione diventa tossico), questa macchina non ha limiti di profondità di utilizzo (chiaramente in teoria), basta cambiare i gas nelle due bombole che ne fanno parte per poter arrivare anche a profondità notevoli.

Mi assegnano due compagni, tutti e due con un esperienza simile alla mia, per la verità anche un pò di più.
Discutiamo le posizioni in acqua, preferisco che siano loro a guidare, visto che è un bel pò di tempo che non mi immergo.
Appena entrati in acqua ci accorgiamo che non avremo una buona visibilità, purtroppo succede più spesso di quanto vorremmo.



Stefano mi chiama, sta arrivando il mio turno e io sono sempre in costume!!...in effetti ha pure ragione...metto la muta... ancora due prima di me.
L'attesa è breve, uno viene portato fuori a braccia, si è impaurito e ha fatto un casino...era tutto il giorno che si stava costruendo paranoie mentali. Un sistema perfetto per costruire incidenti. Poco male era in acqua con dei professionisti che hanno risolto per lui la situazione.
Sono pronto, devo solo saltare in acqua. Flavio mi ricorda che iniziata la discesa devo ricordarmi di girare il rubinetto sull boccaglio di erogazione in modo da rendere chiuso il circuito.
Partiamo....sono troppo pesante, ho troppa zavorra, compenso pompando aria nel G.A.V....non basta, insisto, mi stabilizzo e apro la valvola, sono quasi in verticale ed è durissimo respirare, una pessima sensazione...cosa comunque che mi era stata detta nel briefing. Mi capovolgo e in posizione orizzontale è fantastico!!! Non c'è la sensazione di sforzo nella respirazione si respira come fuori. Manca l'effetto yo-yo del circuito aperto, respirando dentro un "sacco" è chiaro che il volume dell'aria resta costante.
Nel circuito aperto invece il volume dell' aria cambia continuamente, aggiungendo un problema da gestire.
Qualche minuto per abituarmi all' oggetto...mi accorgo di essere avvolto da un silenzio quasi irreale, non ci sono i rumori ritmici, dell' erogazione dell' aria e la fuori uscita delle bolle...il silenzio è quasi assoluto, sono avvolto da un nugolo di castagnole, in mezzo a loro una cernia cerca la cena.
Continuo la discesa, fino a stabilizzarmi a -20 mt, quota prestabilita durante il briefing, dettata dalla miscela di gas che stò respirando, andare più profondi potrebbe diventare pericoloso per via della pressione alla quale stò respirando l'ossigeno.
Il panorama che ormai sono anni che vedo, mi sa di diverso, non saprei dire perchè. Forse la mancanza di suoni e la gestione dell'assetto fanno di questa nuova esperienza qualcosa di magico, difficile da descrivere...entro in una grotta, ampiamente conosciuta ed esplorata. Con le normali attrezzature bisogna prestare attenzione a non sbattere per via della non perfetta stabilità, oggi mi riesce molto facile...una sciabolata con la torcia, illumina il soffitto coperto di gamberetti, in un affratto alcuni rametti di corallo rosso. Comincio a prenderci gusto, è decisamente più semplice delle normali attrezzature...mi sento prendere per una pinna. Mi giro, Flavio mi informa che sulla barca ci sono altri due che aspettano il loro turno....purtroppo è già l'ora di ritornare.
Sosta di sicurezza, in orizzontale, farla come al solito è piuttosto complesso...alla fine giro di nuovo il rubinetto trasformando di nuovo il sistema in aperto, un ultimo controllo agli strumenti e riemergo.
Sistemo l'attrezzatura e vado a prendere la mia dose di pasta ai frutti di mare, da annaffiare con vino bianco.
Il resto del pomeriggio lo passiamo a discutere le impressioni avute. In ultima analisi l'impianto ha un solo difetto, il costo.
Comunque per quanto elevato possa essere è un ottima evoluzione della subacquea. Perfetto per le immersioni molto profonde e anche per quelle a quote più basse.
Prima di riprendere la via di casa, saluto l' allegra compagnia con la quale ho condiviso la giornata.
Mi aspettano quanto prima, per un altra giornata di mare.
Recupero la Smart carico il borsone, prima di arrivare a casa mi aspetta un ora di macchina e sono piuttosto stanco. L'acqua fredda sta facendo sentire i suoi effetti...ma ormai sono anni che convivo con questa sensazione di spossatezza, direi che posso dire di essermici abituato.....
prossimo post:
"inizia l' ultima tappa"
ciao a presto