sabato 14 ottobre 2017

Analisi di una sconfitta?

Ciao a tutti, in questi tre anni ho a lungo pensato a come sarebbe stato il mio ultimo post.

E adesso sono qui a scriverlo, vi confesso che avrei preferito che fosse solo per festeggiare una vittoria, purtroppo, quando abbiamo iniziato questo percorso, eravamo ben consapevoli che poteva non finire bene, cosa che alla fine è stata.

Analizzare il percorso seguito non è affatto facile, pensare di non aver sbagliato nulla è allo stesso modo una utopia. Mi guardo indietro e mi rendo conto che non potevamo fare molto di più.
La verità, nuda e cruda è che siamo incappati nelle elezioni politiche Australiane.
I politicanti, si stanno scannando in una corsa all'ultimo voto, cosa che ha portato a cambiare determinati equilibrii.
Ovviamente, come in tutti i paesi occidentali, anche in Australia il problema dell'immigrazione è molto sentito e i politici ci marciano.
Questo ha comportato uno stravolgimento delle norme che portano al tanto agognato visto permanente.

Le uniche cose che con il senno di poi potrei voler cambiare sono relative agli ultimi giorni passati a Cairns. Probabilmente ad essere andati a lavorare nel ristorante dove Antonio era manager, la situazione poteva evolvere diversamente.
Purtroppo in quei momenti abbiamo perso un pò della lucidità che in questi anni ci ha contraddistinto, facendoci sbagliare.
Quando era in ballo questa possibilità avevamo ancora tre mesi di visto e la proprietaria del ristorante aveva proposto di provare per il tempo rimanente per poi richiedere un visto di sponsorizzazione. In quei momenti il rischio era molto grande. Già era certo che il visto legato alle sponsorizzazioni aveva avuto dei cambiamenti, ma ancora nessuno sapeva con certezza quali questi fossero.
A seguire abbiamo saputo che se avessimo richiesto questo tipo di visto, in quel periodo, avremmo comunque potuto restare per 4 anni. Periodo nel quale le norme avrebbero comunque potuto cambiare di nuovo, lasciandoci un qualche spiraglio aperto.

Altra fonte di discussione è stato il periodo nel quale abbiamo avuto a che fare con lo chef di Mildura. Forse ad essersi fidati di meno avremmo potuto avere qualche chances in più. Probabile. Forse dietro una facciata di simpatia, Stefano ha nascosto un piano solo a suo favore, senza pensare minimamente alle promesse che ci aveva fatto. Difficile a dirsi. Se si considera che la vendita dell'attività che ci ha coinvolto e che poi ci ha negato la permanenza è comunque stato un affare da circa 4 milioni di dollari, difficile pensare che qualcuno avrebbe mandato a monte questa transazione per sistemare noi.
Poteva benissimo mettere per scritto con i nuovi soci che l'affare ci comprendeva, ma sarebbe andato a buon fine?
Più che penso a questi giochi a incastro e più non vedo vie di uscita.
Non mi sento di incolparci di questa sconfitta, abbiamo giocato fin troppo bene le nostre carte, ma quello che avevamo in mano non è bastato per vincere.

I risultati, per quanto brillanti (Angela è diventata un chef davvero apprezzato in Australia), sono stati insufficienti. Il direttore dell'istituto nel quale Angela ha studiato, quando è giunta l'ora dei saluti, ci ha abbracciato con le lacrime agli occhi dicendoci: " It's not right!"... Questo la dice abbastanza lunga su quanto al SuniTafe tutti fossero convinti che ce l'avremmo fatta.
Situazione analoga con gli insegnanti.
Angelo, il farmer per il quale lavoravo, quando andai a salutarlo ebbe a commentare: "And now how the fuck do I do?"...anche lui molto contrariato per la difficoltà di trovare persone in grado di alleggerigli il suo quotidiano.
Mi risulta anche che abbia fatto alcune telefonate per cercare soluzioni "alternative" atte a farci restare!

Questi qui sopra sono gli unici dubbi che ci sono restati, oltre al fatidico "SI POTEVA FARE DI PIU'?"....si può sempre fare di più, ma mentre lo stai facendo non te ne accorgi.

La situazione in questo periodo di tempo, è circa un mese che sono rientrato, ha avuto degli sviluppi per certi versi inaspettati, motivo per cui ho messo il "punto interrogativo" nel titolo.
Abbiamo saputo che le norme che ci hanno condannato ad uscire, non sono passate dal parlamento per una votazione. Questo la dice abbastanza lunga sul braccio di ferro tra governo ed opposizione. Entrambi hanno preferito far entrare in vigore una normativa da poter cancellare senza problemi nel momento in cui sarà finita la campagna elettorale. Non conosco a fondo l'ordinamento Australiano, ma tutto fa pensare che abbiano dei meccanismi, simili al nostro "Decreto legge" che permettono al governo di legiferare senza una votazione, giustificando il tutto con la "necessità e urgenza" (il nostro Decreto legge ha questo funzionamento).
Pensando alla pressione che i politici hanno addosso da parte degli imprenditori, i quali senza gli immigrati hanno non pochi problemi a reperire manodopera qualificata, ma anche quella dei disoccupati che per colpa di quelli come me, altamente qualificati per gli standard Australiani, si capisce il tipo di situazione nella quale devono operare in campagna elettorale.

Ho avuto modo di parlare con un avvocato, di ritorno da una riunione con un Ministro e due sottosegretari, il quale mi sottolineò questa "bagarre".

Molto semplicemente, tutto fa pensare che il governo che si instaurerà subito dopo le elezioni, cancellerà gran parte della nuova normativa.
Ho sentito in questi giorni Alberta, la nostra migration agent di Melbourne, confermandomi quanto sopra, mi ha anche detto che in questo momento la confusione al Ministero dell'Immigrazione regna sovrana. Nessuno muove una carta, è tutto bloccato in attesa delle evoluzioni politiche.

Premesso che non ho mai avuto molta simpatia per i politici, in questo periodo la scarsa fiducia che ho sempre avuto nei loro confronti si è trasformata in qualcos'altro, qualcosa di molto peggiore!

Noi siamo in attesa di questi sviluppi, nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di valutare alcune offerte di lavoro. Siamo stati in Bulgaria per una settimana, ci è stata offerta la possibilità di gestire un nuovo ristorante, siamo molto indecisi, il quadro economico/sociale Bulgaro è abbastanza preoccupante. Sono dentro la comunità europea, ma non hanno ancora adottato la moneta unica, con la loro moneta, la cosa sarebbe anche fattibile. Ma se decideranno di entrare nella moneta unica e tutto fa pensare che succeda, avremo una nuova Grecia.
Siamo al momento in attesa di ulteriori sviluppi.
Avevamo anche valutato Cuba, isola nella quale si trova un caro amico che attualmente gestisce un Bed and Breakfast e che sarebbe interessato ad aprire un ristorante. Purtroppo due uragani, ci hanno impedito di andarci. Alle Maldive quelli che all'inizio sembravano promettenti contatti, si sono rivelati poco redditizi, ne ho trovati altri, ma che devo sviluppare.
Mi sono messo anche a studiare le norme sull' immigrazione della Nuova Zelanda. Sono del tutto simili a quelle Australiane, ma con delle difficoltà che sembrano essere minori. L' età massima per richiedere il visto permanente è di 55 anni e ad una prima occhiata dovremmo avere i 150 punti per richiedere lo Skill Visa (visto di lavoro basato sulle capacità professionali). Ho ancora dei dubbi in merito alla lingua, in Australia viene richiesta una certificazione, in New Zealand nel questionario per la richiesta di questo visto non ne viene fatta menzione. Mi sembra molto strano, immagino che scriverò una mail a qualche "kiwi"  professionista del settore.
Nel frattempo ho conosciuto una ragazza che vive in Nuova Zelanda ormai da 3 anni, la quale ha molte conoscenza che potrebbero aiutarci nell'inserimento nel mondo del lavoro.
A lei si aggiunge Diego, si proprio quello con il quale abbiamo condiviso molto della nostra storia australiana, che nei prossimi giorni arriverà a Auckland, avremo delle notizie di prima mano sulla reale situazione.

Si stà muovendo qualcosa anche qui in Italia, un amico di Angela, ci ha offerto la possibilità di prendere in gestione il ristorante del suo agriturismo, non sarebbe affatto una cattiva idea.
Vedremo che tipo di sviluppi avrà.

Resterebbe da ringraziare tutte le persone che in questi tre anni ci sono state vicine e che ci hanno aiutato. Non lo farò, perchè sono state tante, per raccontare quello che hanno fatto per noi servirebbe un libro. Loro sanno cosa rappresentano per noi, senza di loro non saremmo di certo arrivati fino a questo punto, invece che ringraziarli dovremmo fargli un monumento; credo che tanto basti.

Ringrazio tutti quanti voi che mi avete letto e che forse mi leggerete di nuovo, per me ritrovarmi a scrivere è stata una novità e a giudicare da quanti siete stati a leggere questo mio pezzo di vita, non devo essere proprio male quando scrivo.

Questi sono i numeri, che io considero un successo inaspettato e senza precedenti.

Circa 50000 contatti, il post più letto è stato letto da 1379 persone quello letto di meno da 800 persone.
Il maggior numero di lettori si trova in Italia (ovviamente) seguita da Germania, Australia e America, con numeri simili a quelli precedenti.

Chiudo con una immagine che secondo me rappresenta al meglio questa nostra esperienza, scattata nelle campagne vicino Brisbane, quando ancora eravamo pieni di speranze e non avevamo ben chiaro quello che avremmo di li a poche settimane iniziato.



Non so ancora se inizierò "LA MIA AVVENTURA IN NEW ZEALAND"....ma non escludo possa succedere

Grazie a tutti.