Ciao
a tutti, da un po' di giorni mi sono spostato in campagna, sono senza
internet e senza telefono, direi uno spettacolo, non avere nessuna
notizia dal mio paese un po' mi rattrista un po' mi rasserena.
Non
sapere quale merdata sta facendo diventare legge l'esecutivo di Renzi
mi evita di incazzarmi, cosa quasi sistematica ultimamente, d'altra
parte, invece mi piace saperle.....in fondo sono ancora italiano!!!
Ma
veniamo a noi....e al nostro, mio, che spero che grazie a questo blog
sia diventato un po' anche il vostro.
L'ultima
“passeggiata” a cui ho partecipato è ad una tenuta, ormai
abbandonata e fonte di lunghe trattative tra gli eredi dei
proprietari originali e il governo del Queensland.
Partenza
alle 7.00 del mattino, viene a prenderci Jacques, un francese che
ormai da 8 anni vive qui a Cairns, e che porta in giro i turisti per
i dintorni.
Oggi
è il suo ultimo giorno di lavoro, da domani si trasferisce a
Brisbane dove inizierà una nuova attività.
Qui è decisamente più facile
cambiare vita anche dopo i 50 anni, durante la giornata passata
assieme sarà un ottima fonte di consigli...
Il viaggio fino alla primo
stop, sarà lungo circa un ora, con alcune soste lungo la statale che
si arrampica su per le colline. Soste fatte per ammirare alcuni
panorami mozzafiato, sulla foresta pluviale.
Lungo la via, abbiamo
l'occasione di vedere alcune piantagioni di banane, tutte ben curate
e quasi pronte per essere raccolte, in alcune farm (fattorie) hanno
già iniziato a raccoglierle, un dromader (aereo dell'est europeo
particolarmente efficace per essere utilizzato per servizi
antincendio e per cospargere di insetticidi nei campi) vola basso
spruzzando sostanze insetticide sopra una piantagione....mi sembra
che utilizzare un aereo per dare l'insetticida, sia un po' costoso!
Chiedo, Jacques mi da una
ottima risposta “ si è caro ma questa piantagione è di 3000
ettari, con l'aereo la coprono in circa 3 ore, con il trattore
servirebbe probabilmente più di una settimana”.
Arriviamo a quella che è la
nostra prima sosta, Lake Barrine, un lago alluvionale in mezzo alla
foresta, un luogo incantevole, immerso nel silenzio più assoluto.
Sembra un luogo fuori dal tempo, anche gli abitanti della giungla
sembrano amare questa calma, i tipici rumori cui siamo ormai abituati
qui non si sentono.
Dopo la colazione, fatta in
una abitazione della quale il piano di sopra è stato trasformato in
un bar/ristorante con la possibilità di affittare alcune camere, ci
imbarchiamo per il giro del lago, alcune anatre ci seguono in volo
per poi atterrare vicino alla barca, ma anche sopra la barca,
sperando in un qualche tipo di boccone lanciato dai turisti.
Il comandante ci spiega che la
barca, tutt'altro che piccola (60 passeggeri), è stata costruita in
loco, perché la strada non consentiva di poterla trasportare. Il
lago è molto pescoso, molti club organizzano qui le gare di pesca
per i soci, ci dice che vengono persone da Sydney e Melbourne qui. E'
abitato anche da alcuni coccodrilli che vivono dalla parte opposta al
cottage, speriamo di vederli, anche se ci dicono è molto difficile
perché non ci sono punti nei quali questi possano essere visibili,
la fitta vegetazione e le canne occupano tutta la riva.
L'acqua è incredibilmente
trasparente, il fondo del lago è chiaro, altra cosa strana per un
lago in mezzo alla foresta.
La lussureggiante vegetazione
da bella mostra di se, con alberi che sporgono sulle acque, con
radici che affondano nel lago. Arriviamo alla sponda più lontana, le
anatre smettono di seguirci.....il comandante ci dice che questa è
la zona dove vivono i coccodrilli, evidentemente le anatre lo
sanno...Di solito in mezzo a queste insenature è possibile vedere
anche alcuni pesci di dimensioni notevoli, infatti dopo pochi minuti
un siluro di un metro e mezzo abbondante ci fa visita passando più
volte nei pressi della prua della barca, di punto in bianco sparisce
nella profondità del lago.....coccodrilli!!!....Purtroppo questi non
si fanno vedere....
Riprendiamo il nostro trip
(viaggio), il prossimo stop previsto è un percorso all'interno della
foresta pluviale, troviamo i cartelli che indicano di fare attenzione
ai cangaroo tree (canguri degli alberi)
vederne uno in natura sarebbe
molto meglio di quelli che fino ad adesso abbiamo visto solo nei
parchi, Jacques ci dice però che in 6 anni di attività ne ha visto
uno solo una volta. Questa zona della foresta è anche abitata da
numerosi opossum, questi sono facili da vedere ma solo di notte, gli
australiani, come sempre molto attenti alla natura dai quali sono
circondati, hanno costruito dei “ponti”, virgolettato d'obbligo
sono semplicemente dei cavi tirati da una parte all'altra della
strada, che mettono in comunicazione le chiome degli alberi a 6-8
metri di altezza. Ponti che evitano agli opussum di attraversare la
statale in modo che non possano di essere investiti.
Inizia il nostro percorso
nella foresta, sembra come tanti altri che ho fatto fino ad ora, il
percorso è delineato da un sentiero di legno che aggira gli alberi
con le staccionate ai lati. Fino a quando non si apre in uno slargo
nel quale, sembra uscire dal nulla, un albero dalle dimensioni e
fattezze strane per non dire incredibili.
Il risultato di 500 anni di
lavoro di madre natura, sono tre alberi che si sono “fusi”
assieme per colpa di un vegetale infestante, il quale aumentandone il
peso, ha provocato la caduta di uno di questi sopra gli altri due.
Il risultato è un albero con
una base allungata di circa 20 metri, dalla quale scende un intreccio
di radici, che sale obliqua verso il cielo per circa 30 metri fino ad
arrivare ad una lussureggiante chioma.
Dopo le foto di rito, che non
danno minimamente l'idea della creatura che ci siamo trovati davanti,
si proprio così....gli australiani hanno una notevole capacità di
sorprendere i visitatori, che già altre volte ho avuto modo di
conoscere, riprendiamo il tour.
Stop successivo, con bagno
previsto alle Millaa Millaa falls. Qui nei dintorni di Cairns, si sono una
enorme quantità di ruscelli, che durante la stagione delle piogge,
diventano veri e propri fiumi, creando anche molte spettacolari
cascate.
Il luogo è suggestivo, la
cascata per quanto la portata sia ridotta è veramente spettacolare.

Pranzo presso ristorante
italiano, era davvero italiano! E' il primo nel quale mangio come
posso mangiare nel mio paese.
Ultima tappa, Paronella Park.
Questo è il nome di una famiglia spagnola trasferitasi qui nel 1800,
costruendo una dimora da sogno, tutt'oggi se ne vede una parte,
purtroppo nessuno, ne gli eredi ne il governo del Queensland ha
voluto spendere per tenerla in condizioni quanto meno decenti. Le
discussioni per accordarsi su chi doveva ristrutturare il parco sono
andate avanti per circa 50 anni, lasciandoci poco più che i ruderi e
una vaga idea dello sfarzo di questa stupenda tenuta.
E' suddivisa in 3 strutture
due immerse nella vegetazione e una che si affaccia su una cascata,
il percorso nel parco somiglia ad un labirinto, la nostra guida parla
un inglese che nemmeno gli inglesi capiscono (era con noi una coppia
di inglesi), per tanto per quanto la storia del parco sia
interessante vi rimando a leggerla, in rete, probabilmente scriverei
delle castronerie, visto che di quello che ha detto ho capito si e no
circa il 10%.
La parte del parco, l'invaso della
cascata nella stagione delle piogge viene sommerso, i tavoli e le
sedie sono di cemento,
numerose le fontane e i
giochi d'acqua presenti tutti però non funzionanti, quello che resta
delle strutture lascia solo immaginare quello che probabilmente era
un luogo da sogno, invidiato in tutta l'australia.
Di
lato alla principale dimora, è stato costruito un ponte per poter
meglio vedere il parco, costruito con cavi di acciaio legno
e gomma
è qualcosa di a dir poco instabile, comunque
dopo i primi metri percorsi, si capisce come ondeggia e si inizia a
fidarsi.
Prima di riprendere la via di
“casa”, ci fermiamo da un farmer (proprietario di fattoria) che
produce oltre a papaya, mango, avocado il cacao.
Altra cosa che non avevo mai
visto, per me, come per la maggioranza, il cioccolato è in barrette
piuttosto che in crema da spalmare. Qui ho visto la base, la materia
prima. Piccoli chicchi tipo quelli del caffè, che già appena presi
dall'albero hanno il loro caratteristico sapore, Steve, questo il
nome del farmer, ci ha guidato rapidamente nel percorso che la
cioccolata fa dalla pianta fino al supermercato.
E' l'ora di ripartire, le
colline coperte di vegetazione ci guidano verso Cairns. Ho scoperto
un altro piccolo pezzo di questo paese fantastico.
Per finire..... sto di nuovo
imparando un altro “inglese”, qui la lingua è molto diversa
dall'inglese che viene insegnato a scuola, compresa quella che ho
frequentato a Brisbane, se ne mangiano mezzo e mi tocca imparare a
sentire “suonare” una nuova lingua.
Le ricerche per una
autovettura si sono fatte un po' più intense, purtroppo ancora nulla
di abbastanza economico ed efficiente, ci è capitato a tiro. Solo
carretti 5000 di cilindrata e con poco meno di un milione di
chilometri percorsi....
Quello che abbiamo fino ad
adesso visto non rientrava nel rapporto qualità prezzo
voluti....Vedremo, inizia veramente a servirci una macchina....
Come ho scritto all' inizio mi
sono spostato verso l'interno per un centinaio di chilometri, i
motivi sono semplici, mettere su un po' di moneta, siccome il modo
più semplice per farlo è lavorare presso le fattorie, c'è voluto
un po' di tempo ma sembra che abbiamo trovato il posto giusto, la
paga oraria è elevata....siamo senza internet e telefono.....
ciao a presto...prossimo
post....RITORNO ALLA GRANDE BARRIERA CORALLINA
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