Poco dopo iniziano le manovre per mollare gli ormeggi; viene chiusa la rampa di accesso e poi bloccata, il rumore delle pompe idrauliche che guidano i pistoni di chiusura è smorzato, ma presente nel sottofondo dei rumori tipici di un approdo...le cime che assicurano la nave alle bitte dell'approdo vengono rilasciate e issate a bordo...una fumata nera dai fumaioli di scarico, posti sul ponte superiore e la vibrazione che interessa tutta l'imbarcazione, ci informano che stiamo partendo...
Usciti dall approdo, una virata a babordo, a dritta il fondale fatto di scogli misti a sabbia...seguiamo il percorso segnalato dalle boe, pian piano acceleriamo...usciti dal labirinto di boe prendiamo altra velocità...il caldo opprimente si è trasformato in un "forno ventilato"....il flusso d'aria, brucia le cornee...è incredibile, dopo pochi minuti è necessario rientrare....passiamo accanto al ponte di comando....vuoto...mah...speriamo che qualcuno la governi questa nave!!!
Ci sediamo...ad attendere l'arrivo, per poco...voglio vedere il resto dei ponti, caldo oppure no. Esco nella corrente d' aria bollente che non da tempo nemmeno di sudare!!!...Salgo al ponte superiore, mi confondo tra i bambini che giocano chiassosi, sembra che siano immuni al caldo....i genitori invece, lo sono decisamente di meno...Il navigatore satellitare mi informa che stiamo navigango a 20 kmh, circa 10 nodi, mi comunica inoltre che la traversata finirà in circa 35 minuti...il mare è calmo e tutto fa pensare ad una traversata senza intoppi...
Si cominciano a intravedere le banchine di arrivo, il ponte di comando si è popolato, meno male, il comandante in seconda parla alla radio, il timoniere diminuisce le tacche del telegrafo di macchina...poi inverte la trazione all'elica di dritta, la nave reagisce più rapidante di quanto pensassi, inizia a virare lentamente verso sinistra, il ponte vibra...aumenta la rotazione dell elica...poi mette tutto in stop....la virata è conclusa....il traghetto è perfettamente allineato alla banchina di sbarco...telegrafo di macchina "avanti piano"...una breve frenata che ci ferma a 2 metri dalla banchina, le cime ci assicurano alle bitte...di nuovo le pompe idrauliche, di nuovo la rampa di carico che scende....gli alto parlanti chiamano i ritardatari, io ne faccio parte, per andare al ponte inferiore ad iniziare le manovre di scarico...

Abbiamo da percorrere circa 30 chilometri prima di arrivare alla nostra destinazione, poco alla volta l 'inconsueto traffico generato dalle auto scese dal traghetto ci lascia...arriviamo alla statale pressochè deserta....in lontananza vedo un auto ferma a lato...cofano aperto e radiatore che sbuffa...una vittima dell'incredibile caldo...prego "la tosca" di resistere...l'ago che segnala la temperatura dell'acqua è immobile e non lascia presagire nulla di drammatico....
Senza vedere il cartello ci troviamo dentro la via principale della città...a noi interessa il lungo mare...la parte dedicata alle persone in ferie....giro a destra, seguento il cartello marrone per i turisti, "esplanade" (lungo mare)...due semafori e la vista è incredibile...
Un prato all'inglese, termina il suo declivio in una piscina ricavata nel mare, attrezzata di trampolini e vari altri giochi d'acqua, per i bambini una vasca separata dal mare e attrezzature per i loro giochi....in lontananza la marina, con numerose barche a vela ormeggiate...
Parcheggio...e ci avviamo sul sentiero che porta sulla riva...facciamo il giro della "piscina delimitata", sembra che sia stata costruita per delimitare una zona di acque sicure, la passerella è poggiata su piloni collegati dalle reti anti squalo...la laguna di Melbourne non sembra proprio un luogo sicuro per i bagnanti!!!
I giardini ci accompagnano fino al centro, la zona commerciale, ogni tanto troviamo statue ricavate da tronchi d' albero, rappesentanti le varie figure che normalmente si vedono in una spiaggia, a volte bagnini altre volte bagnanti ma anche poliziotti...
Arriviamo alla zona più interssante, le banchine del vecchio porto mercantile, che con il tempo è stato trasformato in zona residenziale e di svago....Geelong si è sviluppata come bacino di accesso al mare, delle merci provenienti dalla maggior parte dei centri situati all'interno, attualmente il porto dedicato alle merci è stato spostato e i vecchi magazzini di stoccaggio ristrutturati a uso abitativo e commerciale...con un risultato architettonico decisamente suggestivo...
Gran parte delle vecchie strutture sono state riutilizzate come arredo urbano, nella zona più centrale è stata lasciata una giostra, installata nel 1800, oggi restaurata e ricoperta da una struttura di vetro, all'interno della costruzione tutto è stato lasciato come era in origine, la vecchia biglietteria e la caldaia a vapore che all'epoca era usata come forza motrice, il tutto ad onore dei turisti....salire sulla giostra oggi è gratuito....
All esterno la passerella che contorna la struttura, è stata allargata con assi di legno, la parte che guarda la baia è adornata con strutture del tutto simili ai merli medievali dei castelli europei...
L' architetto che ha seguito la ristrutturazione ha fatto un mix tra antico e moderno davvero notevole, utilizzando gran parte del materiale che già era presente nella struttura originale, tenendo ben presente i bambini ai quali è dedicato gran parte del parco....nell altro molo è stata ricavato un eliporto, dal quale un R44, equipaggiato di galleggianti, decolla per portare in volo i turisti che ne fanno richiesta, come in altri luoghi, la fila di turisti che attende l'imbarco è tutt'altro che breve....
Le vecchie boe di segnalazione, sono state usate come arredo della zona più interna.
Non è stato butta via nulla!!!...
Il riuso di oggetti che hanno fatto il loro tempo, qui in questo continente è consuetudine. Come più volte ho scritto, abbiamo molto da imparare. Poco cemento...riuso di attrezzature...utilizzo di materiali poco invasivi per l'ambiente....come mai in italia questo succede troppo raramente???
Per un giorno stiamo lasciando, gli affanni per un lavoro, che ci porti ad una permanenza, in questa meravigliosa terra....il telefono squilla....é Gian piero il titolare di uno dei caffè che abbiamo contattato...e ci riporta alla nostra abbastanza precaria situazione....Ci informa, che per lui sarebbe meglio vedersi per il colloquio, domani invece che dopodomani....

Allunghiamo il passo, alla fine dell' esplanade, la pista per gli skateboard, e un molo nel quale sono ancora presenti le rotaie utilizzate, in tempi passati, dai treni merci per traferire il carico nelle navi, qua e là si notano i plinti di cemento che una volta facevano da supporto alle gru di carico. Ai lati a mare le bitte di ormeggio, in fondo un ristorante, che veniva annunciato all'ingresso del molo.
Peccato, è chiuso, visto che comincia a farsi sentire un certo languorino, avremmo volentieri approfittato, sarà per un altra volta.
Arriviamo in fondo, la zona più specificatamente dedicata ai bambini piccoli e alla pista da skateboard.

Scendiamo verso la banchina e ritorniamo sui nostri passi, ci fermiamo per uno spuntino in un bar ricavato in un vecchio magazzino ristrutturato... L'interno è al pari dell' esterno, un fantastico mix di vintage e moderno, le gialle poltroncine e i divani sono comodissime, i tavoli, di marmo sono montati su ornamenti in ferro battuto. La struttura interna è restata quell che era in origine, cioè tralicci costruiti con ribattini, che si incrociano i un solaio scalettato sei metri sopra la nostra testa, più avanti tre scalini dividono in due zone il locale...Ordiniamo due cappuccini, un pancake con marmellata di fragole e gelato alla vaniglia e un panino vegetariano (i nostri gusti in fatto di ristorazione stano pian piano andando in direzione australiana)...abbiamo il tempo di scrutare, i poster fotografici appesi alle pareti tutte stampe in bianco e nero che raffigurano il vecchio magazzino, quando era in uso mercantile. Alcune il mare in tempesta, ma anche il porto come era in origine, quando la città non era ancora diventata una meta turistica.

Rigenerati dalla sosta, ma anche dall'aria condizionata, ritorniamo dalla "tosca"...passando dai giardini all' inglese che circondano i sentieri dedicati ai ciclisti e a quelli che usano lo skateboard.
Ultima chicca di una citta nella quale convivono perfettamente il porto mercantile e una località balneare e turistica...una fontana posta in cima ad una imponente scalinata che offre uno degli accessi alle piscine e alla spiaggia...
Un ultimo sguardo ad un altra "raffinatezza" australiana, siamo ormai nei pressi del parcheggio, dove abbiamo lasciato l' auto...manca solo di abbandonare la vita del turista e ritornare alla dura vita dell'immigrato in cerca di soluzioni per il proprio futuro, con nuove speranze e vecchie paure....
Riusciranno i nostri eroi a naturalizzarsi in questo sbalorditivo e stupefacente continente, nel quale convivono cattedrali naturali e città ultra moderne e affolate??
Mah....solo il tempo potrà rispondermi... al momento so solo che se non lo avessi fatto sarei restato con un dubbio ancora più atroce....quel...se ci avessi provato?....e visto che preferisco accettare una sconfitta piuttosto che evitare di combattere...sono ultra felice di essere qui....
Prossimo post: I PINGUINI DI PHILLIP ISLAND.
ciao a presto
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