sabato 23 luglio 2016

Ballarat

La sveglia suona piuttosto presto i rapidi preparativi precedenti alla partenza....
Alle 9.00 ci siamo già lasciati lo skyline di Melbourne alle spalle, vedo nello specchietto il CBD (central business district) farsi sempre più piccolo e offuscato, ci aspetta un viaggio di circa due ore, tutto di austostrada.

Ballarat si trova a circa 100km a nord-est di Melbourne ed è la terza città più polposa dello stato (Victoria), è famosa per essere stata il centro di una rivolta popolare, l'unica avvenuta in Australia e che ha obbligato la regina Victoria all' introduzione della legge elettorale.

La ribellione fu generata dal malcontento dei cercatori d'oro, i quali erano sottoposti al pagamento di una licenza che nel corso degli anni era diventata troppo onerosa.
I ribelli si asserragliarono all'interno di una palizzata e si scontarono con le forze forze di polizia e l'esercito coloniale inlgese. Le cronache parlano di almeno 27 morti, quasi tutti ribelli, e dell' imprigionamento di numerosi minatori.
La rivolta arriva dopo un periodo di tempo nel quale la disobbedienza civile la fece da padrone.
Quando il governatore ordinò il controllo delle licenze con cadenza settimanale, la situazione iniziò a degenerare. La corruzione, all'interno dell' amninistrazione fece il resto; a seguito del pestaggio a sangue di una cercatrice d'oro da parte di tre persone vicine all'establishment governativo e che evitarono il processo.
Un folto gruppo di minatori si riunì in un hotel per discutere il modo di portare i tre davanti alla giustizia. L'incendio e la distruzione dell' hotel, innescato durante il meeting e l'incolpamento dei leader dei minatori, fu per certi versi l'innesco della rivolta.
A seguito di questo,  i tre vennero imprigionati, ma per loro i cercatori d'oro iniziarono quella che è diventata famosa come l' EUREKA REBELLION.

L' assedio della palizzata durò poco più di mezzora, ma i numerosi minatori imprigionati a seguito dei fatti ebbero il sostegno da parte della popolazione di Melbourne, la capitale.
Questo obbligò di li a poco la regina ad introdurre una legge elettorale, riservata ai maschi bianchi ma che comunque è considerata la nascita della democrazia in Australia.
Altra cosa per cui Ballarat è famosa, il ritrovamento di una pepita d'oro del peso di 63 kg e del valore di circa 150000 dollari, la terza per grandezza tra quelle rinvenute in Australia.

Arrivati, ci mettiamo in cerca di Sovereign Hill, luogo dove il tempo si è fermato al XIX secolo.
Non serve molto tempo per trovarla, i segnali turistici ci guidano rapidamente al parcheggio che serve la vecchia miniera e il museo annesso.

Superata la porta di ingresso, si fa un passo in un periodo che non esiste più, ci danno il benvenuto due signore vestite in tutto punto, con abiti del XIX secolo. Un secolo che qui viene fatto rivire quotidianamente.
 Ci si affaccia alla cresta di una collina, sotto di noi un paesaggio fatto di tende, macchinari per la triturazione della pietra e altre attrezzature volte a separare il prezioso metallo dalla terra, torri e capannoni, il tutto in un accozzaglia senza nessuna logica costruttiva
Si vedono persone con abiti d'epoca, una carrozza che fa il gito del paese e viene usata come oggi si usa un autobus cittadino.

Iniziamo la discesa, subito ci troviamo nella zona popolata dagli immigrati cinesi, la periferia della cittadina, oltre alle tende nelle quali vivevano, un tempio nel quale i minatori di fede induista si trovano per pregare gli spiriti,qui è possibile accendere il bastoncino della fortuna, una bacchetta di incenso profumato contenuta in una busta contente il fatto
fortunato al quale sei destinato, accendiamo anche noi i nostri li piantiamo nelle apposite vasche assieme a tutti gli altri e aspettiamo in doveroso silenzio che si siano consumate...

Li vicino il torrente che tutt' oggi regala piccole pagliuzze d'oro agli avventori che vogliono cimentarsi nel filtrare la terra e l'acqua che questo porta in superficie dalle profondità sotterranee.
Una baracca vende la soluzione per rendere lucide le pagliuzze. Mi cimento, da subito è chiaro che trovare l'oro è un lavoro duro e molto lungo, oltre che estrememente difficile. prende una vasca la riempio per metà di terra e acqua, inizio a farla roteare e filtrare...lavoro lungo...difficile le pagliuzze sono difficilmente riconoscibili se non per un occhio esperto, mi diletto per un pò...
Anche altre attrezzature atte alla separazione sono li nei dintorni una cascata artificiale fatta con assi di legno nella quale viene fatta passare l'acqua la quale a tutte le curve e gradini lascia in deposito un pò di terra nella quale è possibile separare le pagliuzze...
Poco lontano una merceria, entriamo a curiosare, la proprietaria in abito da lavoro dell'epoca con cuffia e grembiule in uno sgargiante azzurro cielo...tra le varie mercanzie, si trovano borse del tipo usato allora, in pelle oppure di cotone grosso, barattoli di marmellata confezionati alla vecchia maniera. Una EUREKA FLAG è esposta in mezzo alle cianfrusaglie a
ricordare la rivolta dei minatori, avvenuta in tempi passati e usata come stendardo dai rivoltosi.

La chiesa è costruita poco lontano dal tempio induista, ma decisamente più vicina a quello che è il centro del paese , il posto di ritrovo degli abitanti, basta soffermarsi un attimo per immaginare il centro chiassoso di una cittadina dell'800.
Gente in abito ottocentesco, bombette e abiti neri si muovono
in mezzo a pantaloni corti e moderne infradito, ombrellini da sole mischiati a bandane e occhiali da sole....la carrozza si appresta a fermarsi per far salire dei passeggeri...ci mettiamo in fila, quando ci ricapita di salire su una carrozza!!!
l' attesa è piuttosto lunga, sono due le carrozze che si alternano una con panche e venti posti a sedere che viene usata nelle ore di punta l'altra più piccola con 4 posti, ma invece delle panche i sedili sono foderati di pelle e gli assi montati su balestre...in termini odierni, una mercedes e un autobus.
Tutto intorno, un paese d'altri tempi, con pub, ristoranti, posta...con l'orologio rigorosamente fermo a 200 anni fa. 
Entriamo al teatro, piccolo ma sfarzoso, arredato con suppellettili di velluto rosso porpora, due rampe di scale per salire nei palchi della galleria, una lavagna informa gli avventori degli eventi previsti nella sala.
Ci fermiamo al bar per una birra, che ci viene servita in boccali di latta smaltata.
Assistiamo all' "arresto" da parte di un poliziotto in divisa d'altri tempi nei confronti di un ubriacone...andiamo al ristorante a mangiare qualcosa.
Siamo al completo...nell'attesa ci godiamo gli arredi e il personale di servizio...il poliziotto porta in mostra la sua "cattura"...una sceneggiata davvero divertente alla quale partecipa anche il corpulento proprietario, vestito in un frack che somiglia tantissimo a untendone da circo, con i suoi occhialini rotondi, alla Camillo Benso Conte di Cavour.
Lasciamo il centro per addentrarci nella zona più interessante, la zona degli artigiani e delle miniere, le torri erette per la discesa dei minatori svettano maestose.
Il centro che forniva energia a queste è tutt'ora funzionante con due grosse caldaie,  che pompano nel sottosuolo aria e acqua, oltre ad occuparsi di riportare in superficie il materiale scavato, a lato di una torre una collina di detriti alta 20 metri, sotto una biella lunga 6 metri trasferisce il moto al pozzo. 
La parte retrostante è un intrigo di tubi, pistoni e macchine atte all'utilizzo dell'energia prodotta dalle caldaie.


Scendiamo nella prima delle due miniere, la cesta per scendere è visibile ma non utilizzabile, una rampa di scale cigolante ripida è quella che usiamo...
Le gallerie sono anguste, la volta è tenuta da assi di legno incastrati e rinforzati agli angoli, solo qualche piccola luce illumina l'ambiente...fa caldo, l' ambiente è umido e puzza di chiuso...un altra rampa di scale sembra più ripida della prima, più buia ancora pochi passi e arriviamo alla "camera" nella quale 200 anni fa è stata scavata una delle più grosse pepite al mondo...la rappresentazione olografica della scoperta...ricostruita con dovizia di particolari, peccato che non sia possibile ne fotografare e riprendere...continuiamo il percorso e in una teca ricavata nella parete la pepita, in parte intarsiata nella roccia...è grande...molto grande, si può solo immaginare la sorpresa dei due minatori, che scavavano in questa galleria che ormai da tempo era stata abbandonata dagli altri....a volte essere "bastian contrari paga"...in questo caso molto...ancora due gallerie curvate, ancora meno illuminate...ci si sente oppressi...lavorare qua dentro per molte ore al giorno doveva essere piuttosto drammatico...ma è anche vero che non sono proprio in pochi ad essersi arricchiti...ma come spesso succede, come hai nostri due, diventare ricchi senza mai esserlo stati, porta a ritrovarsi poveri come e più di prima...
Siamo alla fine del giro, una serie di rampe di scale ci riporta pian piano alla superficie...l'aria diventa pian piano più respirabile e la sensazione di oppressione svanisce....la luce del sole ci colpisce vigorosamente....e il caldo umido della caverna diventa quasi un bel ricordo....

Poco lontano un secondo percorso sotterraneo ci attende, all'ingresso un allegro "minatore" ci attende per poi accompagnarci al "bruco" che ci porterà sottoterra...non saprei come descrivere meglio il vagone con una trentina di posti a sedere che inclinato di 45° scende nelle cavità sotterranee...la discesa negli inferi dura 3 minuti nel buoi totale, il disorientamento è totale, non si capisce se si è in movimento oppure fermi...nel silenzio totale qualche lamento...dopo quello che sembra un momento eterno una caverna poco illuminata si apre alla nostra destra...le nostre guide ci danno il benvenuto e ci raggruppano, una starà in testa l'altra in coda...inizia una nuova passeggiata in un percorso tortuoso e umido....l'odore di muffa e di chiuso la fanno da padrone...qualcuno lascia perdere e poco dopo si fa accompagnare in superficie. Come in precedenza la galleria è sostenuta da architravi di legno incastrati su montanti dello stesso materiale, la luce è pressochè assente la stessa sensazione di oppressione ci attanaglia come e più di prima..
.il tempo sembra essersi fermato, non saprei dire quanto abbiamo camminato...poi dopo un incrocio tra due gallerie, di cui una totalmente oscura arriviamo alle vecchie rotaie un tempo usate per trasportare i carrelli. Sono state riattezzate con un "trenino" fatto di vagoni da cavalcare, due posti ognuno....saliamo e se fino ad ora le gallerie erano strette...adesso lascano lo spazio sufficiente per passare, mettere la punta di un piede fuori alle pedane significa sfregarlo nella dura roccia che ci circonda...il soffitto mi sfila a pochi centimetri sopra la testa...la luce è quasi assente...il percorso prevede alcune soste dove vengono date spiegazioni sulle dure condizioni lavorative, anche se a ben vedere non c'è molto da spiegare.
Il tutto si conclude davanti ale porte degli ascensori untempo usati per far salire e scendere minatori e carrelli, anche tutt'oggi funzionanti non vengono usati per gli ospiti, ma solo per gli operatori...le nostre guide ci salutano accompagnandoci alla cavità dove il "bruco" ci attende per riportarci in superficie.


Decisamente il lavoro dei diggers (scavatori) in quel peiodo storico era decisamente duro, oltre che molto rischioso, succedeva di bucare una falda acquifera che in pochi minuti allagava tutte le gallerie a quel livello, uccidendo quanti si trovavano li stessa cosa valeva per sacche di gas...spesso mortale...


Nella parte retrostante del capannone una serie di macchine lavorano per poter rendere accessibile la miniera che poco fa abbiamo visitato, tutte di un altro periodo storico, qui tutto funziona come 200 anni fa...
Ormai il nostro giro si avvicina alla fine, visitiamo i capannoni degli artigiani, un fabbro costruisce pentole e piatti partendo da un disco di lamiera, utilizzando un tornio e un utensile che muove con le mani..Sopra la nostra testa una "glungla" di cinghie e pulegge che attraversano i capannoni portando la forza motrice dove ce ne è la necessità.
Nel capannone accanto si fabbricano i ricambi necessari alle carrozze, ruote da finire assieme a balestre, l'odore di olio si mischia a quello del legno.
In questa zona non mancano carrozze usate in tempi immemori dai vigili del fuoco piuttosto che da macellai o venditori di latte.


Tutte in ottima conservazione e parcheggiate davanti o dentro il locale dove l'attività veniva svolta.

Avvicinandoci all'uscita vediamo i recinti per animali, pecore per la maggior parte, qualche alpaca.
In tempi remoti probabilmente anche mucche e maiali, ma oggi le strutture servono più a fini turistici che non alimentari...

Prendiamo l'uscita...attraversata la strada entriamo nel museo, che non è altro che la versione ridotta del paese...ci sono però le riproduzioni delle pepite d'oro più grandi rinvenute nello stato del Victoria...queste sono decisamente un bel vedere e anche solo per queste merita addentrarsi nel museo oltre che per vedere mezzi di locomozione, vestiti d'altri tempi e per comprare qualche ricordino.

Nella guida per i turisti viene mensionato un castello, per quanto siamo abbastanza scettici, i castelli sono un prodotto europeo e di tempi decisamente più lontani di quelli vissuti qui in Australia, decidiamo di andarlo a visitare, non è ancora tardissimo, per cui ce la dovremmo fare...

Pochi chilometri in direzione est e sulla collina alla nostra destra si erge la maestosa struttura...si vede che una costruzione piuttosto recente ad usi solamente turistici...
Ci mischiamo alla folla di bambini, l'ingresso è contornato da armature medievali e da quelle che rappresentano i troni dei regnanti....il percorso ci introduce nella favola che vedremo rappresentata una volta dentro le mura. Una favola che passa per draghi, principesse, tavole rotonde, magie, e spade nella roccia...
L'interno è quello che più somilgia ad un teatro all'aria aperta, un grande piazzale per i tornei a cavallo, circondato da rivendite di vario genere.
Seguiamo la rappresentazione della favola, costruita apposta per far visitare tutta la struttura, che comprende un albergo.

Tutto molto bello e finto, chiaro che per i bimbi Australiani è qualcosa di stupendo, per noi europei, l'impressione è proprio di qualcosa di finto.

Alla fine abbiamo dedicato meno tempo di quello che prevedevamo. Prima di ripartire abbiamo ancora qualche ora, la dedichiamo alla visita del parco cittadino.

Ballarat è costruita intorno al lago Wendouree, una strada gli gira attorno e la parte ovest, la parte più lontana rispetto al centro cittadino è adibita a parco. 
All'interno si trova un giardino botanico, oltre alla vecchia stazione dei tram. L'ultimo pezzo, quello più lontano dal lago si trova la sede del locale golf club.

Dopo aver parcheggiato, ci fermiamo ad un bar, più per vedere la cartina del parco e del lago che non per qualche consumazione.
Capito dove siamo, ci facciamo un piano per una visita.
Il viale principale collega tutte le zone, passando vicino alla serra del giardino botanico, alla vecchia stazione e per un lungo pezzo costeggia la riva.

Ci addentriamo, il tutto è pressochè perfetto, come del resto l'australia ci ha abituato, l'educazione del popolo e il lavoro delle persone addette fanno si che non si veda una cicca oppure una carta per terra.
Il viale è di terra rossa compatta, largo abbastanza da farci circolare le auto, ma ovviamente la zona è vietata a queste.

Arriviamo alla serra, costruita di vetro e acciaio, dall'architettura moderna, purtroppo è troppo tardi per visitarla, dall'esterno si vedono una moltitudine di piante, la serra è climatizzata, l'impianto non è proprio quello che si definirebbe piccolo.
Li vicino la casa dove alloggia il responsabile del giardino, con annessa zona privata.
Poco lontano il viale si raddrizza ai lati i mezzobusti di tutti i primi ministri Australiani, fusi in bronzo e montati su piedistalli di granito, sono 26 statue, l'ultima ritratta è Julia Gilliam, in realtà ad oggi i primi ministri sono stati 28, gli ultimi due ancora non hanno il monumento, ma i piediastalli sono già presenti.
Il percorso ci porta al deposito dei tram, anche questo chiuso, è possibile vedere solo dall'esterno, cosa comunque decisamente interessante, visto che i locomotori sono tutti degli anni 20/30.

Ogni tanto troviamo l'immancabile barbeque pubblico, e qualcuno ha gia iniziato i preparativi per una cena al parco.
La via alberata, finisce sulla riva del lago. Che è uno scrigno di vita, qualche tartaruga fa capolino, gli uccelli sono rappresentati da una moltitudine di specie, pellicani, gabbiani ma anche cormorani e aironi. Una coppia di cigni neri cattura la nostra attenzione, i bambini lanciano loro da mangiare...i germani si buttano in una lotta senza quartiere per recuperare un boccone...i cigni si fanno spazio a colpi di becco...
Restiamo li per qualche minuto, incantati da tanta vita. Poco lontano la via si infila in un piccolo ponte di legno, che approda sopra un isolotto, sul quale è stato posto un fiore stilizzato, costruito in metallo....
Aggiriamo la scultura, che non stona anche se messa in un santuario dove madre natura la fa da padrona.
Pian piano ritorniamo sui nostri passi, un signore troppo preso a giocare con il cane fa cadere il telefono in acqua gli uccelli convinti di mangiare vi si avventano sopra...
Recuperato l'apparecchio, l'uomo inizia una vasta selezione di bestemmie...ma ormai il danno è fatto, il cane invece abbaia perchè vuole continuare a giocare.

Comincia a farsi tardi il sole sta ormai lasciando spazio alle stelle....ci godiamo uno dei favolosi tramonti che l'Australia offre...

E' giunta l'ora di risalire in macchina e riprendere la via per Melbourne...lasciare tutta questa pace per ritornare nel chiassoso centro cittadino di una metropoli, mi mette di cattivo umore, ma purtroppo domani riprende il tram tram quotidiano.

Anzi sarà meglio non fare troppo tardi, la sveglia suonerà presto e la giornata sarà come sempre piuttosto dura...ma qui si riesce anche ad affrontarla con il sorriso sulle labbra, cosa non più possibile in Italia, almeno nell'ultimo periodo...

Il traffico non è dei peggiori, ma via via che ci si avvicina alla città diventa più intenso, per fortuna è già notte e le poche persone che ancora sono per strada si affettano a rientrare...
Noi siamo tra questi. Stanchi ma soddisfatti il sole oggi è stato implacabile, felici di aver scoperto un nuovo pezzettino di Australia, paese che forse non finirà mai di stupirci...

Prossimo post: WERRIBEE

 Ciao a presto

lunedì 4 luglio 2016

Una girandola di situazioni

Al suo ritorno a lavoro Angela trova una brutta sorpresa....In cucina non c'è Marco ma è stato sostituito da un nuovo cuoco...Nathan. E' un australiano, ma al contrario della maggior parte dei suoi connazionali non sembra facile conviverci, sopratutto perchè il suo livello professionale sembra che sia molto più basso del suo predecessore.

Anche se Marco non andava molto daccordo con la titolare, fa strano vederlo sostituito con un "carciofo" di questo tipo...cominciamo a temere che la cosa possa prendere una brutta piega....

Io inizio a sostiutuire il lavapiatti, che è andato in ferie, la sera stessa, ho un pò di dolore ad una spalla, ma non è nulla di drammatico...
Giovanni, il Marito di Lucia, è lo cheff per l'orario serale, dividere con lui l'angusta cucina è quanto meno divertente, simpatico allegro e dalla battuta pronta. E' un pò come averlo amico da una vita, tanto è simpatico...la serata passa senza troppi intoppi e alla chiusura, birra della buona notte.
Ho scoperto che posso anche lavare i piatti!....hehehehe questa mi mancava!!!
Se per me la cosa funziona bene, non è la stessa cosa per Angela che con il nuovo cheff proprio non riesce a lavorarci...inzia la ricerca di un nuovo posto di lavoro, nella zona dove prossimamente anche io dovrei iniziare a lavorare...La mia spalla peggiora...Ma è ormai venerdi e lunedì inizio con il nuovo lavoro...stringo i denti...la serata di sabato sera è un calvario!!!....esco dalla cucina con un braccio impossibile da muovere.

Vado a letto sperando che la mattina dopo tutto si sia risolto o quanto meno migliorato....non riesco a dormire....la storia sembra mettersi male....oltretutto dopo domani devo essere in officina....
La domenica, non ci sono stati miglioramenti, anzi forse è peggio di ieri sera!! Lascio passare la mattinata tra notevoli discussioni, sull'opportunità o meno di andare al pronto soccorso...
Alla fine cedo. Il pronto soccorso non è molto affollato, faccio il colloquio di accettazione, la mia assicurazione sanitaria non copre questo tipo di interventi, e vengo messo a conoscenza del fatto che alla fine dovrò pagare il conto...

Dopo poco più di mezz' ora arriva il mio turno, due giovani medici fanno i test previsti, non sembrano riscontrare nulla di drammaticamente pericoloso, una semplice tendinite, al tendine che permette il movimento della spalla...ovviamente cercano di farsi una idea della mia storia clinica, non riscontrando nulla di anomalo...
Arriva il primario, mi prende sottobraccio e mi porta in sala RX, per una lastra...fatta la lastra mi da una borsa con del ghiaccio e un supporto per evitare che possa muovere la spalla...
Vediamo la lastra assieme, ho il tendine pieno di calcificazioni, dovute a precedenti microtraumi, ma nel complesso sta bene!!! (CAZZO...E SE STAVA MALE!!!)

Mi chiede del mio passato professionale, alla fine mi dice con molta simpatia...
"ailments of life...enjoy them, you have lived intensely, this is only a small price ... in a week will be just a memory" (acciacchi di vita....goditeli, hai vissuto intensamente questo è un piccolo prezzo da pagare, tra una settimana resterà solo un vago ricordo)

In poche parole, lo dovera fare prima o poi!!!...mi dice anche che se cambio lavoro è meglio, non escludo che non sarebbe male...ma al monento non è una cosa prioritaria...
Esco con un braccio al collo e la borsa del ghiaccio....il tempo totale passato in pronto soccorso, circa due ore, proprio come in Italia!!!!
Telefono a Claude, gli dico che il giorno dopo non posso lavorare ma che sarei passato a spiegargli bene cosa è successo...

La nottata passa un pochino di più riesco a dormire, ma siamo ancora lontani da una guarigione.
Angela mette in lista 4 o 5 possibili luoghi di lavoro e inizia a telefonare...gli appuntamenti vengono fissati nei pomeriggi di tutta la settimana...Purtroppo tutti quanti non rientrano nelle nostre necessità o troppo lontani o con orari che non funzionano o pessimamente serviti dai servizi pubblici....tutti meno che uno!!!
E' sopra la stazione centrale della metro e la manager è una ragazza italiana....andiamo a farci 2 chiacchiere. 

Mariangela ci aspetta, alta scura di capelli e carnagione, ha un certo magnetismo impersona molto bene la figura di manager, sarda di origine ma vive qui a Melbourne ormai da 5 anni. Non gli piace Melbourne e nemmeno l'Australia, mi chiedo cosa ci sia venuta a fare. Ha un visto studenti, ma non frequenta la scuola a cui è iscritta, paga un altro per fargli fare i vari compiti che gli vengono assegnati (mah!!! e poi ci lamentiamo se l'Australia pian piano chiude gli accessi). E' da poco che ricopre questa figura e vuole cambiare molte cose, ha ragione, in effetti la situazione che ci descrive è modificare radicalmente. Vorrebbe fare un display nel quale produrre la pasta fresca, che il cliente richiede, per far questo gli serve quanto meno qualcuno che sappia fare la pasta, il suo cuoco attuale proprio, non sa da che parte rifarsi!!! (secondo me alla fine il cuoco qui a Melbourne potrei farlo pure io).
Ci presenta il titolare, cinese, palestrato e imbottito di anabolizzanti, nel complesso però simpatico, ma comunque cinese.
Tutto pronto per qualche giorno di prova...Angela inizia la mattina dopo...non la accompagno la spalla sta pian piano migliorando, tra piscina e dolorosissimi esercizi, ghiaccio....gli antidolorifici fanno molto più bene a chi levende che a me, per cui non nemmeno perso tempo a comprarli. Una parentesi, merita essere aperta...Qui in Australia, come nella maggior parte dei paesi occidentali, hanno la convinzione (per merito di bombardamenti pubblicitari di vario genere) che per ogni cosa esista la pillola giusta, in Italia non è molto differente. Personalmente ritengo che se siamo arrivati fino alla rivoluzione industriale con una assenza pressoche assoluta di medicinali prodotti chimicamente, non ne abbiamo così bisogno, forse è vero il contrario...più ne usi e più sei un buon cliente... a rigor di logica i produttori di medicinali hanno più interesse a non farti guarire....ma questo è solo un pensiero personale....

Il promo giorno di prova dura 16 ore!!!, il cuoco arriva tardi e molto presto ha tolto il disturbo...Non ci siamo un granchè, anzi direi che non ci siamo affatto...Angela decide comunque di continuare, per quanto non si sia trovata affatto bene.
Secondo giorno, nonostante un pò di problemi di cervicale, Angela si presenta sul posto di lavoro....dopo i battibecchi iniziati praticamente da subito arriva quasi alle mani con il collega...altre 15 ore di lavoro, praticamente senza pause, come il primo giorno del resto. Venuto a conoscenza di quanto sopra...consiglio vivamente di lasciar perdere il cinese, Mariangela e tutta la banda di rincoglioniti che lavorano in quel luogo.

Comincio a pensare che l'ambiente della cucina sia un posticino più adatto ai pugili che hai cuochi. Mi sembra fantascienza che non si riesca a trovare un ristorante con personale che abbia un pò di sale in zucca...Sembra quasi che gli cheff siano tutte checche isteriche...mah!!!..Per fortuna abbiamo anche conosciuto professionisti seri, capaci di lavorare in staff e rispettosi delle conoscenze ed esperienze altrui, il viareggino e Giovanni erano così, il gruppo che lavorava a Sorrento lo stesso...
Due parole le merita anche Mariangela. Se deve fare il manager bisognerebbe che fosse capace di evitare situazioni a dir poco incresciose. Magari prendendo posizioni anche impopolari...evidentemente questo è al di là delle sue capaicità...il cinese invece è ciò che ci aspetta da un palestrato...incapace di intendere e di volere, oltre che di gestire un ristorante. Dopo le discussioni avute ha pure telefonato per contestare i nostri comportamenti...è ancora fortunato che ho un braccio al collo e che mi piacerebbe restare in Australia per rifarmi una vita, non per un turno nelle patrie galere australi...

Altra parentesi chiusa, nei giorni successivi Mariangela si fa risentire, nella speranza di poter continuare, scusandosi e garantendo che il cuoco verrà di li a poco liquidato perchè vuole cambiare. Ovviamente il "di li a poco" è tutto da verificare. Crediamo che i motivi per sbatterlo fuori ne aveva già a sufficienza senza dover aspettare...

Ci chiama Simone, arriverà a Melbourne con il treno alle 10.00 di mattina...chiediamo a Sammi se ha una camera libera (non ce n'era bisogno), poi andiamo in stazione ad aspettarlo.
Sta bene, nonostante le varie escoriazioni, sulle braccia e sulle gambe non si siano del tutto rimarginate, ci chiede subito per la camera e per qualche lavoro...lo tranquillizziamo in tutti e due i campi non dovrebbe trovare nessun problema...l'uico problema sarà trovare un posto in cui lavorare senza problemi.

Sistemato in camera, mi faccio raccontare la dinamica dell'incidente.
Non ricorda molto, solo qualche frammento, ma mi sembra di capire che mentre stava curvando ha preso un avvallamento che gli ha fatto perdere contatto e di conseguenza la guidabilità...appena ritoccato terra era già fuori dalla sede stradale...dove sono iniziati i capottamenti multipli....se l'è proprio messa per "cappello"...
La polizia che fa i rilevamenti dell'incidente invece se la ricorda benissimo!!!..Dichiara di essere uscito di strada a causa di un canguro che gli si è messo in mezzo proprio mentre passava..gli viene fatto l' alcol test rilevandone una quantità non sufficiente per essere sanzionato. Poi la chiamata all'assicurazione per capire se le spese mediche gli saranno riconosciute, anche quella si ricorda molto bene.

Il vero problema è che aveva dentro la macchina tutta la sua vita!! Agende con i numeri telefonici, vestiti, computer, telefono e scarpe...per allontanarsi dall'incendio si è pure ferito piuttosto gravemente i piedi.

Poi inizia anche per lui la ricerca di un lavoro, in serata mi dice che ha un paio di appuntamenti per il giorno dopo e se possiamo accompagnarlo...

Sono entrambi molto lontani da dove abitiamo, per cui se dovesse trovarsi bene gli toccherà spostarsi.
Come previsto anche per lui il problea diventa decidere quale dei due, opta per lavorare nel bar di un club di tennis, inizia il giorno dopo.

La mia spalla è migliorata, non abbastanza per lavorare, chiamo Claudio per comunicarglielo. Non sembra troppo contradetto, mi dice che se lo immaginava e di non proccuparmi, mi aspetta volentieri...
Angela trova un annuncio su http://www.gumtree.com.au/, il sito internet più gettonato d'Australia, un bar all' interno del centro commerciale più grande d' Australia è in cerca di un cuoco per cambiare l'offerta verso i clienti. Andiamo a conoscerli. I titolari sono due Italiani naturalizzati qui da un bel pezzo, si chiamano entrambi Antonio. Uno dei due ci aspetta nel parcheggio, (faccio ancora fatica ad aprire lo sportello, di guidare non se ne parla) non riesco ad uscire se non sbattendo lo sportello nella macchina vicina. Pochi convenevoli, ci accompagna nel bar per approfondire il discorso.
Non troppo alto, occhi neri come la pece, capelli neri leggermente ingrigiti, non ha l'aria di essere molto divertente, forse anche troppo serio per lavorarci assieme (ma in fondo non devo lavorarci io).
Sono in cerca di un cuoco per poter offrire le colazioni tipiche Australiane. Fino ad ora si sono limitati a prepare panini e spuntini di vario genere, tutti provenienti dalla tradizione italiana e usando prodotti di importazione.
Non hanno mai sponsorizzato nessuno, ma sarebbero molto interessati, per la stabilità che gli porterebbe. Anche loro come quasi tutti gli esercizi commerciali di piccolo rango, hanno il problema del personale...in effetti le piccole attività stanno in piedi per il lavoro del titolare, visto che il ricambio è molto veloce.
Non avendo dei contratti ben precisi, le assunzioni vengono fatte come "lavoro casuale"...vantaggioso per il titolare e anche per il lavoratore è possibile licenziare senza preavviso. Il contratto che gli imprenditori italiani sognano da sempre....qui che lo hanno lo considerano un dramma!!
Ovvio che come l'imprenditore può licenziarti, il lavoratore può andarsene....il risultato è che il personale non è mai abbastanza competente,  i titolari passano la vita a insegnare ai nuovi assunti, così solo raramente riescono a fare dei rinnovamenti. Antonio ci dice chiaramente che sono almeno tre anni che sta cercando di offrire dei piatti caldi cucinati su ordinazione. Ha provato svariate soluzioni....purtroppo un cuoco formato, che sappia il fatto suo costa molto di più di quello che loro sono disposti a spendere...a seguire c'è il problema più grosso per un professionista.
L'orario di lavoro, qui si inizia alle 4.30 del mattino e si finisce alle 13.00, poi dipende da quanta gente c'è in giro può succedere anche di finire prima o dopo.
Lo stipendio è negli standard, per cui la mattina dopo sarà il primo giorno di lavoro.
Il trambusto alla 3.30 del mattino mi mette un pò a disagio...ma è un problema passeggero, mi giro dalla parte opposta e riprendo a russare....Angela invece sale in macchina e inizia una nuova avventura.

Telefono a Marco, giusto per salutarlo e sentire come va...Se la sta cavando alla grande (non avevo dubbi), inizierà a lavorare come capo cuoco in una grossa struttura al centro congressi di Melbourne, in pratica il lavoro ha trovato lui!!!...E' stato contattato attraverso linkedin e inizierà a lavorare nei prossimi giorni, appena il suo contratto sarà pronto. Lui al contrario di noi è un residente per cui può ambire a posti di lavoro "Australiani", con contratto non di lavoro casuale. I contratti normali, sono del tutto simili a quelli italiani, con le stesse clausule (possibilità di giorni i malattia, ferie, copertura assicurativa, pensione ecc ecc), con una differenza sostanziale lo stipendio. Quando tutto andrà a regime, ci vorranno due o tre mesi, guadagnerà circa 40 dollari all'ora, iniziando da 26 dollari. Mi fa molto piacere, è una di quelle persone che davvero se lo merita, sono contento per lui.

Angela torna ed è molto contenta non si prende molto tempo per raccontare, mi dice solo che sembra un buon posto dove lavorare, poi si mette a dormire....Simone invece ha trovato una nuova sistemazione, nei pressi del suo posto di lavoro...nel tardo pomeriggio lo accompagnamo. Gli affittano una camera una coppia di italiani, che come noi stanno cercando di restare, con una differenza, la ragazza gia da sei mesi è sotto il 457 visa (sponsorizzazione)...hanno un bambino di 3 anni nato qui, ma che sarà australiano solo al raggiungimento della maggiore età, oppure quando i genitori diventeranno cittadini, per il momento è solo il figlio di due immigrati, i quali hanno un bambino registrato sui loro passaporti.

Lo salutiamo. Inizia la nostra routine, sveglia alle 3.30 io mi rigiro e riprendo a russare...dopo 15 giorni mi sono rimesso abbastanza da poter iniziare il lavoro...ho ripreso anche a guidare.
L'unico problema è che abbiamo una sola macchina e due posti di lavoro ai lati opposti della città...
Sveglia alle 3.30, accompagno Angela a lavoro poi guido per un ora, quando arrivo nel parcheggio dell'officina manca ancora un ora e mezza ad iniziare a lavorare...le prime luci dell'alba mi salutano....stendo il sedile, metto gli occhiali da sole e provo a dormire un pò..."un aeroporto, un sacco di gente indaffarata a spostare bagagli, un bambino mi guarda divertito, in sottofondo sento qualcuno che russa".....il trillo della sveglia fa il suo dovere, mi desto...ho più sonno di quando ho parcheggiato e il sole è già molto alto, il parcheggio che al mio arrivo era deserto si è riempito...guardo l'ora...si, sta per iniziare un altro capitolo...
Entro negli spogliatoi ancora intontito dalla dormita fatta in rate, saluto i colleghi, sono tutti indiani, il capo officina è in India, è dovuto partire in tutta fretta, suo padre è stato ricoverato d'urgenza per una emorragia cerebrale. Qui sono tutti convinti che non ce la farà (un bel primo giorno di lavoro non c'è che dire). Aspetto Claudio, mi fa vedere il mio primo lavoro. Non potevo iniziare peggio!!! Hanno montato una grù senza mettere uno dei rinforzi nella scocca e l'automezzo non ha passato la revisione, bisogna mettercelo...facile, se non ci fossero i tiranti della gru e tutti i fili e i tubi dell'impianto del mezzo che passano di li e non c'è nemmeno lo spazio per prendere le misure....un bel modo per iniziare...il primo giorno di lavoro passa, tra una bestemmia e l'altra a costruire un pezzo di ferro senza avere la possibilità di avere delle misure certe, con un foro sagomato in mezzo, per girare attorno ad un elettrovalvola...alla fine ci riesco e non è nemmeno troppo tardi per chiamare chiamare l'ingegnere di VicRoad (la motorizzazione del Victoria)...Mi sono già lavato e cambiato, ma resto per sapere se l'ingegnere è daccordo sul lavoro fatto oppure se devo rifarlo...E' un simpatico australiano con i capelli rossi e gli occhi azzurri, pancia da bevitore di birra e un sorriso che cozza violentemente con la sua professione...prende i disegni li studia, controlla le dimensioni dei tiranti, con un calibro, scarabocchia qualcosa su un foglio intestato di VicRoad fa delle foto. Poi chiede chi ha fatto il lavoro. Ovviamente mi faccio avanti per chiedere cosa non vada..

"any problems? Something is not up to standard?" (problemi? qualcosa non è a norma?)
Sorride...
"good question ... I can not see how it's done reinforcement" (buona domanda, non riesco a vedere come è stato fatto il rinforzo)
"how did you do it?" (come lo hai fatto?)
A spiegarglielo con il mio inglese "zoppicante" è quanto meno drammatico....dopo una buona mezzora di parole e un paio di disegni...mi allunga una pacca sulla spalla dicendo "good job" (ben fatto)...firma le carte saluta e ringrazia...

Mi aspetta un ora e quarantacinque minuti del traffico di Melbourne...arrivo a casa giusto per l'ora di cena...doccia rapida e a seguire i fornelli...

Passano i giorni....viene a trovarci Simone, dove sta lavorando non va affatto bene, le promesse di un orario continuato, si sono infrante, riesce a lavorare solo poche ore a settimana. Decidiamo di presentarlo a Antonio, il capo di Angela, appena avremo un giorno "off".
Ci racconta che il suo padrone di casa è un pò svitato e soffre di solitudine. Ogni tanto lo va a chiamare per portarlo nei posti più disparati...ci sembra quasi impossibile, visto che avendo un bambino piccolo, potrebbe passarci del tempo assieme invece di farlo andare tutti i giorni all'asilo, che tra l'altro costa 100$ al giorno, per gli immigrati. Per i cittadini c'è la possibilità di scegliere se mandarlo ad un istituto pubblico, gratuitamente, oppure in un asilo privato pagando una retta, che normalmente non supera i 50$ al giorno.

Alla fine troviamo un giorno nel quale siamo tutti liberi, andiamo da Antonio, il quale è felice, quanto meno di provarlo. Purtroppo non sarà collega di Angela, la prova andrà a farla in un altro punto vendita, per fortuna facilemte raggiungibile con i mezzi pubblici...un paio di giorni dopo ci chiama dicendoci se Sammi ha una camera libera.

Tutto ok, rientrerà nei prossimi giorni qui a Camberwell, per iniziare a lavorare come "coffe maker" a tempo pieno.

In officina tutto procede senza troppi problemi, Iqbaa (il capo officina) è tornato, per fortuna il padre ha superato l'intervento e la sua convalescenza procede bene. 
Claudio viene a cercarmi, mi chiama in ufficio.
Mi informa che la segretaria gli ha combinato un casino, e che ha scoperto di essere senza soldi per pagarci!! Bella storia, non c'è che dire!!! Oltre a questo, non sa con precisione i clienti che lo hanno pagato e quelli che invece non lo hanno fatto!! Gli chiedo se la segretaria a studiato a Gardaland!!

"Gardaland???, cosè una scuola professionale??..non l'ho mai sentita??"
"Lascia perdere è meglio..."
"Come pensi di fare?"
"Non lo so ancora"
"Ok, aspetto notizie, devo comunicarlo in officina? Oppure ci pensi tu?"
"No, ci penso io domani mattina"

Torno a montare la pedane ad un truck che porterà in giro un escavatore da 20 tonnellate, le modifiche del pianale sono state importanti e ancora non ho finito di montare gli attacchi...

Il giorno dopo come previsto la notizia viene data di prima mattina...segue subito una riunione per decidere se continuare a lavorare oppure togliere il disturbo, facendo chiudere all'istante l'azienda.
Non è una decisione facile, l'unico che in fondo non ha problemi a smettere subito sono io.
Gli altri, sono tutti padri in famiglie numerose, non è proprio una decisone da prendere alla leggera. 
Alla fine decidono di continuare, la situazione si protrarrà per quattro settimane, nelle quali non abbiamo visto un centesimo.

La situazione è diventata piuttosto pesante, la tensione è piuttosto alta, non passa giorno senza qualche discussione, per futili motivi...

Decido di smettere di lavorare.
Vado in ufficio, la comunicazione non piace molto ma Claudio capisce il problema e non fa storie.
Finisco la settimana, poi chiamerò per sapere se "il grano" è arrivato.

Ad Angela invece tutto sembra filare liscio, si trova bene, con i colleghi e con i titolari, l'unico neo è che non hanno le carte in regola per una sponsorizzazione. Pensano di farne richiesta nei prossimi mesi, a seguire serviranno almeno altri sei mesi per i controlli di rito. Il rischio di superare i tempi che siamo obbligati a rispettare, ci fa decidere di cercare qualche altra sistemazione.
Per evitare problemi ad Antonio gli proponiamo di sostituirmi ad Angela nel momento in cui troverà un ristorante con le carte in regola per naturalizzarci.   

Vado qualche giorno per vedere il lavoro e per provare. Non c'è nulla di complicato, c'è solo da fare dei panini. Una volta imparati gli ingredienti, penso di potermela cavare.
Ci sarà solo da aspettare, che rientri dall' italia l' altro Antonio...quello che poi alla fine, ha l'ultima parola per l'assunzione del personale.

La ricerca di un nuovo posto di lavoro, con la possibilità di sponsorizzazione, dura pochi giorni.
Un ristorante Greco a Black Rock è in cerca di un cuoco, ed ha già il permesso governativo di sponsorizzare il personale che assume.
Arrivati sul posto, scopriamo di averci cenato, il proprietario, Harry, si ricorda ancora di noi.
Harry è un omone, 180cm di altezza per 130 kg, ma non è affatto un ciccione, somiglia decisamente di più ad un atleta che dopo anni di allenamento molla tutto, un pò di pancia, calvizie in stato avanzato e lo sguardo serio, in apertro conflitto con il simpatico sorriso.
Inizia la collaborazione, tutto funziona bene, a parte che è piuttosto lontano dal luogo dove viviamo, ma alla fine, fino a quando non sarà possibile iniziare a lavorare da Antonio, io sono senza fare nulla, posso tranquillamente accompagnarla a lavorare.

Harry mi chiede se posso fare un pò di volantinaggio nella zona, non è un grosso problema, quando Angela finisce di lavorare passiamo un paio di ore a mettere volantini pubblicitari nella buca delle lettere degli abitanti del quartiere, quando può viene ad aiutarci anche Simone.
Il ristorante fa anche consegne a domicilio e il fine settimana ha non pochi problemi a consegnare, senza tempi biblici le ordinazioni. MI chiedono se per me sarebbe un problema fare le consegne a domicilio. Perchè no, oltretutto la paga è anche piuttosto buona... Questa mi mancava, consegne a domicilio della cena!!!
Inizio a lavorare alle 17.30 e normalmente finisco alle 10.30, 5 ore che mi lasciano tutta la giornata libera.

La situazione sembra stabilizzarsi in modo abbastanza rapido, durante le mie ore passate a casa faccio lo studio grafico per l'esame scolastico di Angela.

Deve prepare un menù completo, assieme a tutto lo studio di ricette e costi unitari per ingrediente, una cosa piuttosto complessa, ma alla fine nemmeno troppo drammatica.

Abbiamo anche il lunedì libero, il ristorante è chiuso e la scuola pure...

Iniziamo a cercare qualche destinazione da visitare.....



Prossimo post: BALLARAT

Ciao a presto
  
 P.S. ho dovuto cambiare il titolo del post, mi sono reso conto che sarebbe mancato un pezzo piuttosto importante del nostro percorso...