giovedì 30 aprile 2015

Herberton.... un salto in un passato nemmeno troppo lontano


gli australiani, per quanto abbiano una storia piuttosto breve se confrontata con un qualsiasi stato europeo, vi sono molto legati.

Heberthon ne è la dimostrazione!

Si trova nell'entroterra a nord di Cairns, nasce attorno ad una miniera di stango, come gran parte dei paesi dell'800. Con il tempo la miniera si è esaurita ed oggi vive di agricoltura.
Per arrivarci, serve un poco più di un ora di auto.

Nella tarda mattinata decidiamo di visitarlo, sulla via troviamo una deviazione....cartello marrone (segnalazione turistica) touristic road....la prendiamo, invece di seguire la strada principale.
Subito ci cambia la visuale! La via è stretta e tortuosa, in manto l'asfaltato a tratti è dissestato, ma comunque molto meglio di quello a cui siamo ormai da anni abituati in Italia.
Si arrampica, in salita in mezzo a verdi pascoli, condivisi da mucche e canguri, ai quali ormai ci siamo abituati.
Ogni tanto qualche abitazione, la strada spiana, in un altopiano contornato dalla foresta pluviale, che con il tempo ha lasciato spazio ai pascoli, ai lati scoscesi anfratti ricoperti di erba, il panorama è mozza fiato
Una lieve salita culmina su un dosso, rallento, non c'è posto sufficiente per due macchine.

A lato una figura attrae la mai attenzione, sono ancora troppo lontano, sembra un canguro...ma è troppo scuro, somiglia di più ad un prete! Si ma cosa cavolo ci fa un prete qui!!! Cazzo!!! un Kangaroo tree (canguro degli alberi)
. Gli passo davanti e lui resta li immobile...poco più in là mi fermo, nella speranza che resti li....guardo nello specchio....c'è ancora!!!! Retromarcia, e pian piano mi avvicino, sicuro che non starà lì per molto.
Gli arrivo davanti, siamo si e no a un metro di distanza...ci guardiamo!!!!!sono esterefatto!!!! lui invece sembra molto incuriosito...ci guarda, ci annusa.... tutto nero con striature d'orate sul corpo, la coda è lunga e non muscolosa come quella dei suoi “colleghi” che vivono a terra, la utilizza come un quinto arto quando si muove sui rami.....continua a guardarmi, forse stà pensando “Bhè, allora, questa foto la facciamo oppure me ne vado!...mica ho tutto questo tempo da perdere!!!!”
DOVE E' LA MACCHINA FOTOGRAFICA!!!!, la cerco, cercando di non infastidirlo, non riesco a trovarla!!! prendo il telefono, sarà uno scatto che fa schifo, ma sempre meglio di niente, lo accendo, il suono di avvio,MALEDETTO, rompe l'incantesimo.
Il nostro amico si gira e se ne va, saltellando goffamente, anche questa volta la legge di murphy ha dimostrato la sua ineluttabilità!....Ripartiamo, con un po' di amarezza, ma in fondo consapevoli della fortuna avuta, sono estremamente timidi e difficilissimi da vedere....per noi si era pure messo in posa!!!!
Pochi chilometri dopo la stradina confluisce nella statale e di li a poco un cartello ci informa del nostro arrivo a destinazione.

Ad Herberton, gli abitanti hanno ricostruito l'antico borgo, basandosi su fotografie e disegni dell'epoca....il risultato è stupeffacente.
Per accedere uno stretto ponte di legno, sormontato da 2
cisterne.
Ci da il benvenuto una anziana signora che gestisce il pub che fa anche da ingresso al vecchio paese, ci racconta un po' di storia di quello che andremo a visitare e molta della sua...oddio forse un po' più della sua che non di quella di herberton!!

Pronti per questo balzo nel passato.....i tre scalini sono come una macchina del tempo!!!! il silenzio che ci circonda, guida noi e gli altri in un mondo ormai sconosciuto ai più.
Le costruzioni sono tutte di legno, la prima è una abitazione,  con accanto il “capanno degli attrezzi”, contenente tutta l'attrezzatura dell'epoca, zappe, asce, trapani, martelli, seghe e 2 macchine per filare la lana.

Poco distande, la cella, all'epoca non ci andavano molto per il sottile.....la stanza è 2 metri per 2, una branda di legno, un secchio …....è inutile spiegare a cosa potesse servire, la porta di accesso è di ferro rivettato, nella parete di fronte, in bella mostra una palla di ferro da attaccare al piede e le catene per il trasporto del detenuto... sopra una finestrina di 40 cm rigorosamente ferrata.

La via svolta a destra....si apre una visione che ti catapulta in un paese, con la sua vita, non è difficile immaginare, il chiacchiericcio polveroso di un altra epoca....donne che vanno a fare la spesa oppure uomini che hanno appena finito il turno di lavoro nella vicina miniera.

Questa è la via principale, con ai lati commercianti e artigiani, la prima è la tipografia del giornale , all' interno macchine per la stampa dell'epoca, odore di olio mischiato ad inchiostro, caratteri, di tutti i formati e anche il tipografo!!!, un signore anziano, vestito proprio come mi sarei immaginato un tipografo....due chiacchiere con il “titolare”, usciamo e ed entriamo nel negozio successivo, musica e grammofoni dell' epoca, a tamburo, fanno anche bella mostra di se i primi dischi in vinile, a seguire la farmacia, l'edicola perfettamente attrezzata con testate e locandine dell'epoca, sembra quasi che il proprietario abbia chiuso da pochi minuti.



Poi fotografia....in vetrina macchine fotografiche
con sopra marca e periodo di produzione, tutte del secolo scorso a partire dal 1896 in avanti.
E così passando davanti al negozio di scarpe, non vendita ma riparazione, attività che non tarderà a ritornare in voga, se i nostri politici non si danno una sveglia!!!
Finita la "main street" (via principale), si svolta per entrare nella parallela, del tutto simile alla precedente, negozio di vendita e riparazione di macchine da cucire, negozio di giocattoli e gioielleria, poco più avanti la sartoria. Qui, troviamo una serie di vestiti dell' epoca, a dir poco stupefacenti, per la bellezza e la cura con la quale venivano prodotti, tutti rigorosamente su misura, ovviamente questi erano riservate alle famiglie bene.....
I minatori se in tutta la vita ne potevano comprare uno, già potevano accontentarsi.
Dopo le due vie principali, si passa in quella che oggi definiremmo “periferia”....la zona dove si trovano la maggior parte delle attività, lavorative e le abitazioni dei minatori, estremamente umili, un giaciglio  un tavolo e poco più, a volte una sedia a sdraio, costruita con due pali di legno e un pezzo di stoffa. ..


Qui troviamo il fabbro, accanto e non a caso, al maniscalco, poco più avanti la caserma dei vigili del fuoco, con all'interno due mezzi d'intervento dell' epoca 

Un officina, un macellaio, poi il capannone dei boscaioli, all' interno un carro dalle dimensioni incredibili, oltre ad una vasta gamma di seghe a due manici, lunghe mediamente 3 metri , se ora la vita del boscaiolo è dura, in questa epoca doveva esserlo molto di più.

Una rimessa di carrozze,  private e professionali, si quelle che venivano usate pe la vendita in giro per i paesi, in mezzo, quella meglio arredata......quella funebre, in questo non è cambiato molto il mondo da allora, anche oggi per salire su una mercedes da 150.000 euro, devi essere morto!!! Non ho mai capito perché si spende, in sfarzo, di più per un morto che per qualcuno che invece è vivo e vegeto e potrebbe goderseli...Mah!!!

Accanto, il centralino telefonico del paese, la banca e la scuola  questa era suddivisa in 2 classi, per bambini e per ragazzi, per il college si doveva essere nati altrove!!! in questo periodo storico le scuole superiori, qui in Australia erano presenti solo nei grandi centri e nel nord del Queensland, il più vicino è a circa 1700 km (Brisbane).
All' interno, numerosi testi scolastici, le cartine geografiche, europea e australiana, ancora poco precise, senza satelliti, per quanto bravi fossero, fare una carta precisa era cosa ardua!
In entrambe le classi il cartello che spiegava il modo in cui ci si doveva comportare, a scuola e non.....personalmente ritengo che non farebbe male nemmeno negli istituti attuali.....
Fuori dalla scuola, il barbiere e l'ambulatorio del dentista, che a ben vedere non è molto diverso da uno di quelli moderni, quello che fà la differenza era la mancanza di anestesia!!!!.
Siamo quasi alla fine del paese, dietro le ultime case si intravede il pub che fa da ingresso. Prima di uscire ci manca di visitare la ricostruzione del bar del paese, è fantastico!! Era il centro di aggregazione del paese, tutti passavano di qui a farsi una birra, o più probabilmente a prendersi una sbornia colossale. Come tutti i pub dell' epoca, al piano di sopra erano disponibili due stanze, quella dove l'ubriaco all' “ultimo stadio” veniva portato di peso e lasciato li a smaltirla e quella della “signorina” che “intratteneva” gli astanti.

Un altro ponte,  che attraversa il fiume ci porta in una zona, dove sono stati messi tutti i mezzi dell'epoca, per la maggioranza trattori e auto, non sono ristrutturati, come invece se ne erano visti all'interno. Per quanto la maggioranza siano “ruderi”, sono piuttosto interessanti da vedere, da questi si può notare i passi da gigante che anche l'agricoltura ha fatto in questi poco più di 100 anni......

Siamo di nuovo ai nostri tre fatidici scalini, ho appena finito il giro e già l'epoca dei pionieri mi manca....li salgo entro nel pub la signora saluta, noto attaccata ad una parete, tra le tante cianfrusaglie appese quella che mi sembra essere una pelle di pitone, mi sembra un po' troppo grossa, è lunga circa 4 metri. Chiedo....la signora mi conferma che è vera e che il proprietario è stato ucciso da suo padre quando lei era bambina, una sessantina di anni fa.

Herberton mi ha fatto vivere un periodo storico che più volte, mio nonno mi ha raccontato, quando ero ancora un bambino. Per quanto non siano passati secoli, già le differenze si notano molto.

Quello che però maggiormente mi fa riflettere è l' attaccamento alla loro storia che dimostrano di avere qui in Australia. Nonostante il loro passato sia breve e fondamentalmente fatto di agricoltura e miniere, non mi risulta che qui sia avvenuto, oppure si sia partecipato a qualche pezzo di storia che abbia meritato di essere citato nei libri.

Qui sono moltissimi che vivono di turismo, nonostante non abbiano monumenti da mostrare.

Da noi, che probabilmente siamo il paese che maggiormente ha influito nella società occidentale, penso alle numerose scoperte scientifiche che hanno rivoluzionato gli ultimi secoli di storia, ma anche e sopratutto al rinascimento, periodo storico nel quale la società moderna basa le sue radici, non siamo capaci di mettere in condizioni un Australiano, ma anche un Giapponese di avere disponibili sempre almeno le cose più importanti, ho sentito politici dire che “la cultura non si mangia”.....a parte che questa è una frase che si commenta da sola....qui invece riescono a mangiarci e pure bene....nonostante che storicamente non siano rilevanti.....

A noi riesce bene solo organizzare l'EXPO 2015, discutere per 4 anni chi deve fare i lavori, nel frattempo cambiare praticamente tutto, da un progetto intelligente siamo passati alla solita super cubatura di cemento (articolo usato pochissimo qui in australia) per poi scoprire che i lavori non possono essere ultimati per tempo, l'ebetino di Firenze in televisione che dice “per il primo di maggio sarà tutto finito”....”questa è una grossa opportunità per il paese”.
Purtroppo la verità è che in quei 4 anni di discussioni c'era da accontentare tutti, perché la torta da spartirsi era grossa.
Il risultato è che: presumibilmente l'EXPO aprirà con il 34% delle opere non finite, padiglioni non ultimati, e con gli artigiani di cinecittà che maschereranno l'incompiuto.....presumibilmente non troveranno tutti i lavoratori necessari, perché come sempre non hanno intenzione di pagarli quanto dovrebbero.

Siamo proprio sicuri di essere ancora la culla della civiltà????

…..prossimo post …..3000 km di outback...

ciao a presto




Nessun commento:

Posta un commento