martedì 18 agosto 2015

ritorno a "OZ"...



….il volo di rientro, io l'ho vissuto come un ritorno a “casa” più che come un viaggio!, è stato il solito misto di noia, pensieri e film visti su una comoda, solo per poche ore, poltrona posizionata al centro del “tubo”...nulla di davvero rilevante e di diverso dagli altri, la sosta di 6 ore a Hong Kong è stata più pesante del solito.....

Alla fine, sfasciati come al solito direi, l'atterraggio a Cairns...di nuovo Australia!!!....sono le 5 di mattina è ancora buio, ci mettiamo in fila e attendiamo il nostro turno. Un “ragazzo” mi chiede come si riempiono le carte di accesso da presentare assieme al passaporto, le scriviamo assieme, lo aspetta un amico a Mareeba, dove dovrebbe avere un lavoro...”beato te a me sono serviti 6 mesi per trovarne uno!!!”...E' piuttosto preoccupato, dal controllo bagagli, i programmi che vengono dati alla TV italiana hanno lasciato il segno, come nella maggior parte dei viaggiatori con destinazione australiana...lo tranquillizzo

-“ti sei portato qualcosa che possa darti problemi?”
-” no, non credo”-
-”allora nella peggiore delle ipotesi ti ribaltano le valige, che te ne frega!...sarà male di rimetterle a posto”-
-”si, lo so, ma....non mi piace, in Italia se vogliono qualcosa trovano”-
-”bravo....in Italia...sei in Australia ora e qui la musica è diversa, di solito sanno chi devono controllare, qui fanno i compiti a casa, prima di darti il visto chiedono chi sei al ministero degli esteri, per cui se non hai avuto dei casini in Italia, puoi rilassarti”-

Arriva il nostro turno, bagagli nella macchina dei raggi x, computer, macchina fotografica e telefoni nel cesto, qualche sorriso....grazie potete andare....recuperiamo il tutto e andiamo al controllo passaporti...mi giro e vedo il mio amico con i bagagli ribaltati sulla scrivania....sembra che qualche problema glielo abbiamo creato....è piuttosto teso...lo lasciamo li e andiamo dall'ufficiale addetto al controllo della frontiera...una ragazza...passaporto passato sotto un lettore ottico, rapida scorsa alla risposta del terminale....sorriso....”thank you”...il passaporto di Angela è più vecchio, non adatto ai lettori ottici attuali....l'ufficiale lo passa ad un collega e ci chiede di aspettare un attimo....un minuto dopo è già di ritorno...”thank you, welcome back” (grazie bentornati)....usciamo, il caldo tropicale è come una doccia rinfrescante.....un annoiato poliziotto all'esterno, immagino che fare una notte sia una rogna come da noi, si mette a ridere e ci chiede come mai cosi contenti....la risposta è quanto mai semplice...”siamo tornati nel paese più bello del mondo”....
-”were are you from”-
-”italia, c'era un freddo cane e qui si sta da dio”-

Sorride e ci saluta, tra poco meno di un ora avrà il cambio...noi invece ne dobbiamo aspettare almeno tre di ore, Giovanni ci ha detto che arriverà verso le 9.00, poi dobbiamo accompagnarlo a lavoro...

L'alba inizia a riscaldare un ambiente che in confronto a quello che abbiamo lasciato in italia è già stupendo... Usciamo dal terminal e ci mettiamo al sole....sulla panchina davanti a noi, una coppia di italo australiani, che sta aspettando il volo per ritornare a Melbourne, loro vivono li. Ci chiedono da quale regione proveniamo e cosa sta succedendo in Italia, visto che le notizie che hanno non sono proprio confortanti e sono per questo abbastanza allarmati, hanno ancora dei parenti con i quali sono in contatto.

Finito il racconto, a tratti drammatico, delle condizioni in cui versa il loro paese d'origine, restano quasi esterrefatti, anche i loro parenti gli hanno dato delle risposte simili, alle nostre e non gli sembra possibile che la situazione sia così drammatica. Hanno problemi a capire, che la mafia attualmente sia il parlamento e le sue ramificazioni...Sono 30 anni che vivono qui, ci spiegano che all'epoca era abbastanza semplice restare, bastava aver voglia di lavorare nulla di più. Cosa abbastanza normale, in quell'epoca l' Australia era un paese nel quale tutto andava costruito.

Arriva “la tosca” salutiamo Giovanni, lo accompagnamo a lavoro e poi diretti a prendere la nostra camera in ostello.
Il jet-lag si fa sentire, passiamo il pomeriggio a dormire e la notte successiva in dormiveglia....

Andiamo a scuola a chiedere la “release letter” per poi spostarci in Victoria, dove ci stanno aspettando...appena arrivati ci mandano da un immigration agent, il quale ci spiega che la scuola non può rilasciare uno studente se non prima che un altra scuola non lo abbia in carico...ok....chiamiamo la scuola dove siamo diretti....la quale ci dice che non può prenderci in carico se non dopo aver ricevuto una “release letter”....Interessante...come se ne esce?

Dopo un paio di giorni persi a discutere con i sordi, si passa alle vie di fatto....appuntamento con il direttore della scuola e gli spieghiamo che se non scrive la lettera saremo costretti a denunciarlo all'autorità giudiziaria e all' ufficio immigrazione...fa un bel po' di storie...insiste che non può, la legge parla chiaro (non è così...come tutte le leggi è fatta per essere interpretata e applicata caso per caso)...quando ci alziamo decisi ad andare alla Polizia....ci dice che vede cosa può fare che parlerà con il proprietario...alla fine dopo aver perso 3 giorni di incazzature e telefonate ci da la famigerata lettera....

Tarda mattinata, carichiamo la macchina e dopo aver salutato gli amici, pieni di speranze, riprendiamo la via del Victoria, Mildura stiamo arrivando.

Il navigatore satellitare ha una nuova mappa che decide una strada diversa da quella di 3 mesi fa, molto meno interna, forse non avremo problemi con i canguri, almeno lo speriamo....ancora non mi sono ripreso dal jet-lag....ho paura di addormentarmi, per fortuna, un colpo di sonno in pieno giorno con il sole che ti picchia in testa è piuttosto raro...Appena il sole cala, ci fermiamo a dormire....sono le 19.30.....mi sdraio sul letto.....non mi risveglierò fino alla mattina dopo alle 9.30, giusto in tempo per lasciare la camera...

A differenza di 3 mesi fa, la prendiamo comoda, abbiamo in previsione di dividere il viaggio in 5 giorni, decisamente meglio che non 3 come l'ultima volta...

Ci godiamo il viaggio, l'out back è qualcosa di stupendo. Ci circonda una specie di “biliardo” dove la bassa vegetazione lascia ogni tanto spazio a campi coltivati ma anche a tratti di sabbia, rossa e compatta, canguri ed emù la fanno decisamente da padroni, pur condividendo i pascoli con mucche e pecore, per fortuna sembra che non vengano ad attraversare la strada, gli animali morti per strada sono qui in quantità decisamente minore rispetto all' altra strada...


Il secondo giorno di viaggio inizia a piovere, la pioggia non ci lascerà più fino a destinazione, le temperature via via che ci avviciniamo all' arrivo scendono, di giorno il sole accecante e il caldo, la sera è da maglione....il clima continentale inizia a farsi sentire... in compenso gli spazi aperti a perdita d'occhio sono da incorniciare. 



Ogni tanto uno sprazzo di sereno, con l'immancabile arcobaleno, 
Una presenza quasi fissa in questi 5 giorni di viaggio! Un fenomeno l'arcobaleno davvero interessante, specialmente per il buon umore che riesce a stimolare....


I chilometri passano con noia e un po' di chiacchiere, speranze, idee...Valentino ci chiama dicendoci di chiamarlo appena arriviamo, che ci prepara un letto dove dormire, a casa di Ivo ci stanno già aspettando...
A pochi chilometri dal traguardo ci imbattiamo in un temporale, il cielo grigio scuro sembra quasi caderci addosso, dalla luce al buio in un batter d'occhio.... 
 si alza un impetuoso vento che mi obbliga a rallentare, pochi minuti, il vento finisce e inizia a grandinare, a 40 kmh faccio fatica a vedere dove vado...cerco un ponte o qualcosa sotto cui fermarmi....non c'è nulla che possa servire allo scopo...che mi piaccia o no devo continuare...per fortuna, il temporale come è arrivato, se ne va....lasciandoci con un tramonto spettacolare...ci fermiamo.....lo spettacolo merita di essere gustato....


Dopo 4 giorni arriviamo a Robinvale, la nostra destinazione finale, Valentino ci guida verso quello che sarà il nostro letto per qualche giorno...un materasso messo nel soggiorno.....facciamo conoscenza con il ragazzi, qui vivono in 7, per la maggioranza italiani, ma anche un paio di ragazze orientali....sono tutti molto simpatici, per salutarci organizzano un barbeque...annaffiato con abbondante birra... Il caldo di Cairns, inizia già a essere un ricordo, la sera fa decisamente freddo...

E' giovedì, siamo giusti giusti per andare ad iscriversi a scuola, e già che siamo a Mildura, facciamo un po' di acquisti di abbigliamento un po' più pesante....La scuola ci da una ottima impressione, è decisamente ben organizzata, una struttura moderna con attrezzature all'avanguardia, il personale è preparato...in poche parole...ci piace.


Una chiamata a Andrew, ci mettiamo daccordo per vedersi la domenica.

La fattoria, è a circa 30 km da Robinvale e 120 da Mildura, contiamo di vivere in una casa all'interno della proprietà di Andrew....è abbastanza fatiscente ma dovrebbe andare, almeno così speriamo. Arriviamo all' appuntamento e Andrew è preso nella riparazione di frangizolle, il danno non è di poco conto, molla tutto ci saluta e ringrazia di essere stati di parola, ci spiega anche che non sempre i lavoratori casuali lo sono, scoprirò che è abbastanza abituato a bidoni di vario genere...

Mi guida per un giro, nell'officina, dove lavorerò, è decisamente ben fornita di attrezzature, in mezzo un banco imbullonato per terra, ricoperto di attrezzi, una mola, un trapano, polvere di ferro mischiata a olio idraulico....una moltitudine di chiavi.....sopratutto misure “imperiali”, ma anche in millimetri.
Di lato 2 saldatrici, una pressa, che ha bisogno di essere riparata, un trapano a colonna anche questo necessita di riparazione, un tornio....un giro tra gli scaffali mi fa scoprire la moltitudine di equipaggiamento del quale ignoravo l'esistenza, o almeno non pensavo di trovarlo in una piccola officina.
Dall'altra parte, da sotto un trattore semi smontato, oltre ad una quantità industriale di imprecazioni escono un paio di piedi...sono di Ian, un signore di circa 60 anni, con il quale lavorerò assieme, si presenta e mi saluta.....non capisco un tubo di quello che dice!!!! Sarà piuttosto dura lavorarci assieme!!
Ha l'aria di uno perennemente incazzato, serio, piuttosto scontroso, poi sorride....è proprio vero che “tutti sorridono nella stessa lingua”....
Rientra sotto il trattore, e la sequela di imprecazioni riprende!!!
Conosco la contabile della fattoria, Eleonor, la moglie di Andrew, mi spiega le varie dinamiche aziendali oltre a come e quanto verrò pagato...

Tra le varie riparazioni che giornalmente capitano, avrò da modificare radicalmente una macchina, costruita in Italia, sbagliata rispetto alle specifiche richieste!!!
Ironia della sorte....toccherà ad un italiano (io) modificarla...

Il confronto continua, parliamo di una possibile sponsorizzazione, anche se per il momento è prematuro parlarne, comunque non mi viene negata a priori...

Alla fine ci mettiamo daccordo per iniziare a lavorare martedì, 3 settimane di prova...tra due giorni si comincia....

prossimo post...UN NUOVO LAVORO

Ciao a presto


giovedì 13 agosto 2015

un anno di Australia


Ciao a tutti, proprio in questi giorni, “festeggio” il primo compleanno di Australia, il 17 luglio 2014, respirai la mia prima aria australiana, all' aeroporto di Brisbane.

E' passato un anno, nel blog ripercorro il percorso, cercando di descrivere i fatti, le persone e le emozioni, cosa tutt'altro che facile, aggiungendo pensieri personali, confronti con l'Italia e inserendo le necessità normative a cui sono sottoposto.
Con questo post, cercherò di fare una valutazione generale del percorso fino ad oggi fatto.

Bene, andiamo con ordine, la domanda che mi viene posta più frequentemente è:

Quanto è difficile?

Mah, credo che sia la domanda più difficile di tutte. Non è facile, questo è certo, ma nemmeno impossibile, sono molte le cose che ho fatto nella mia vita fino ad oggi e di facili non ne ho trovate.
Di sicuro, questa è quella che necessità di maggiore pianificazione, cosa che va fatta in gran parte prima di partire.
E' necessario conoscere a grandi linee la normativa sull'immigrazione australiana, questa è estremamente articolata, ovviamente non è possibile conoscerla tutta, ma è necessario sapere quelle parti che influenzeranno il percorso.
In base a questa scegliere un percorso, adattarlo alle opportunità e alle necessità che arrivano durante la via.
A seguire, c'è bisogno della consulenza di un immigration agent, meglio se più di uno, preferibile contattarne uno prima di partire, per una miriade di motivi, per esempio farsi una idea sulla disponibilità che questo avrà a seguirvi oppure se la parte che gli interessa è solo quella economica.

Di sicuro, ognuno fa la sua storia, ho sentito le storie più disparate, finite bene oppure male, tutte hanno in comune due cose, la lingua e la pianificazione. Purtroppo e per fortuna questa è una necessità oltre che normativa (ricordo che senza una certificazione della lingua non è possibile avere un visto permanente) anche personale, senza sapere l'inglese non potete di fatto lavorare.
Pensare di partire arrivare qui e avere tutte le porte aperte è quanto meno stupido....”FIGURATI, L AUSTRALIA E' PIENA DI ITALIANI, CHE PROBLEMA C'E'!!”
Frase risentita più volte....non è così, la verità è esattamente opposta, se qualcuno vi aiuterà sarà molto difficile che sia italiano, quelli che davvero possono aiutare sono australiani....ma questa è una vecchia storia. Già nelle miniere in Belgio, il secolo scorso, circolava un detto tra i lavoratori italiani “SE UN ITALIANO NON TI HA AIUTATO....TI HA AIUTATO”...questo la dice abbastanza lunga.

Quante opportunità ci sono?

A questa domanda è facile rispondere, lo faccio con i numeri che non hanno bisogno di commenti.
L' Australia è grande una volta e mezzo l'Europa ed ha 23milioni di abitanti (con quelli che come me sono nella “terra di mezzo”, cioè senza passaporto si arriva a 25milioni)....in Europa gli abitanti sono se non ricordo male sono 650milioni, solo l' Italia ne ha quasi 60milioni. Credo che non ci sia altro da dire.

Quanto è facile trovare lavoro e quanto si guadagna?

Qui è più complesso rispondere. In Australia è possibile tutto e il contrario di tutto a grandi linee però la bilancia è decisamente positiva.
Per entrare nel mondo del lavoro serve tempo ed un po' di amicizie, per quanto la meritocrazia è una moneta di scambio molto importante, è necessario avere una prima opportunità che non arriva se non tramite le notizie che si hanno dalle persone. A volte italiani, non ancora naturalizzati, altre volte da australiani. Se avete letto bene, da questo si capisce cosa significa pianificazione, è necessario avere in conto, un periodo di tempo senza reddito, durante il quale dovete vivere oltre che studiare....

Superato il primo scoglio, il lavoro qui è pagato. Lo stipendio minimo garantito è di 17,50 dollari l'ora tolte le tasse. Moltiplicato, per 38 ore settimanali di lavoro fanno 665 dollari a settimana, non è affatto poco. Il costo della vita è più o meno quello italiano ma tra i diversi stati cambia anche di molto, io ne ho vissuti 2 fino ad adesso, Queensland e Victoria, personalmente preferisco il primo, che oltre a costare un bel po' di meno ha un clima stupendo per viverci. Il New South Walles, pur non avendoci vissuto, passandoci, mi è sembrato che costasse più o meno come il Victoria.
Il prezzo medio di una settimana di affitto per un appartamento singolo è di circa 200 dollari, gli ostelli circa 80, le share house (case condivise) 100. Ovviamente i prezzi cambiano e spesso anche di molto a seconda delle zone.

Poi a luglio, si può fare richiesta di rimborso sulle tasse pagate, il sottoscritto ha avuto un rimborso di circa 2000 dollari, cifra considerevole, se si pensa che ho lavorato part time per soli tre mesi, il mio stipendio però è quello di un lavoratore di medio livello, circa 23 dollari l'ora. Per inciso, con le qualifiche professionali che ho, lo stipendio normale si aggira attorno ai 35 dollari l'ora.

Ti manca qualcosa dell' Italia?

Si....mi manca la lavatrice e la lavastoviglie, sembra una cazzata vero?....Non lo è affatto, non avere quelle cose normali a cui sei abituato è una cosa che un po' logora.
Ma se poi penso a Renzi, alle norme che dal prossimo gennaio permetteranno alle banche di prendere il nostro denaro dal nostro conto se ne hanno necessità, ma non solo. Sapere che tutte le tasse pagate in una vita di lavoro hanno semplicemente finanziato la politica, il malaffare mafioso, comprensivo dei legami politico mafiosi che nelle recenti inchieste sono venuti a galla, oppure anche alle norme che non permetteranno più di fare intercettazioni come a quelle che chiuderanno definitivamente la bocca all'informazione.

Bè...a questo logorio mi ci posso abituare, spero che non duri all'infinito, è comunque molto meglio di Renzi.

Queste le domande più gettonate.

Adesso per quello che possa contare, il mio pensiero.

Un anno, lungo ma anche breve, difficile per le scelte, facile per la bellezza dell'Australia, degli australiani.
Ogni decisione crea un percorso e quando la si prende è sempre quella giusta, poi succede che non lo è.....ma sempre quella hai preso.
In queste due righe c'è forse tutta l'essenza di questo viaggio a destinazione ignota.

Il viaggio dal mio punto di vista è stato solo positivo, di inciampi gravi non ne ho trovati, almeno fino ad ora. Proprio in questi giorni quello che sembra il più grosso, in via soluzione?....forse...

La lingua la sto pian piano imparando, per quanto sia necessario studiarla, in strada non puoi impararla, per vari motivi, in Australia si parla una lingua che è ormai piuttosto diversa dall' inglese. Per intenderci se guardo un film oppure un notiziario in tv capisco circa 80% a volte anche di più, devo starci concentrato, cosa piuttosto difficile. Se parlo con le persone, sono perfettamente in grado di farmi capire, ma non sempre capisco, anzi, spesso non capisco una mazza!!!
Di fatto succede come in tutto i mondo. Italia compresa, la lingua che si impara è quella che viene parlata tra le 4 mura di casa o poco più...Io sono molto fortunato, in quanto toscano, sono molto avvantaggiato per quello che riguarda la conoscenza dell' Italiano...qui succede la stessa cosa con una differenza sostanziale, la lingua “di casa”, non è l'inglese, ma qualcosa di diverso, sia nei suoni che nei modi di dire , un esempio: occhiali da sole in inglese=sunglasses in australiano=sunnie, ma questo è solo uno, sono decine i termini storpiati, oppure semplicemente pronunciati diversamente. Altra cosa che incasina non poco la comprensione, le “r” di fatto non vengono quasi mai pronunciate, stessa cosa per le “doppie”, se poi si pensa al fatto che la stessa lettera messa in parole diverse è pronunciata in modo diverso...si capisce quello che voglio dire.
Non è per nulla un caso che nei paesi anglofoni, siano molto seguite le gare di spelling (dividere le parole lettera per lettera).

A lavoro ho trovato delle persone stupende, che mi hanno dato una mano con l' inglese. Credo che possa dichiararmi contento, sinceramente non pensavo che sarei cresciuto così in questo settore, che forse, per quanto mi riguarda, è il più difficoltoso.

La parte positiva sarebbe che come lingua è molto semplice, ma la sua semplicità complica non poco il problema! Infatti se pensi in italiano e traduci, di sicuro costruirai una frase lunga un mese che in inglese non serve e a volte nemmeno viene capita....ti sei solo complicato le cose...

La via percorsa, è stata giorno per giorno aggiustata, per le necessità e le occasioni che sono passate, cosa abbastanza ovvia.

Se valuto, con occhi critici il nostro operato, credo che difficilmente potevamo fare di più, considerata la partenza senza nessun tipo di conoscenza o appoggio.
Siamo ancora piuttosto lontani dall'arrivo e ancora dobbiamo vedere se riusciremo a raggiungere il tanto agognato traguardo, al momento abbiamo delle buone carte da giocare, che fanno intravedere una vittoria, se quando sono arrivato avevo molte speranze e nessuna certezza, adesso parte delle speranze è diventata certezza.

Una parentesi che forse chiarisce molto di più. Qui il 25 di luglio viene festeggiato un surrugato di natale, per via che il 25 dicembre è piena estate e cambia totalmente il contorno, pranzo in famiglia compreso.
Lo scorso anno, nei festeggiamenti del 25 luglio, avevamo un visto che scadeva a fine ottobre, ci ponemmo una domanda...ma per natale, quello vero, saremo ancora qui?

Adesso la risposta è chiara, non solo è passato natale ma siamo ritornati al 25 di luglio e quello che più conta siamo sempre più convinti di lottare fino alla fine, per arrivare la nostro obbiettivo.

Il mese scorso è passato il primo vero “treno” che poteva farci, arrivare al traguardo.
Diego, il nostro amico, prima di rientrare in Italia, ha fatto mettere Angela nel suo posto di lavoro, in accordo con i titolari. Avremmo dovuto spostarci a Melbourne il 26 di giugno, con la certezza di una sponsorizzazione.
Purtroppo il direttore della scuola non ci ha permesso di lasciarla...treno partito senza che noi avessimo potuto salirci.
A parte l'amaro in bocca che la cosa ci ha lasciato, ancora non siamo riusciti a risolvere la questione che è tutt'ora in corso d'opera, oltretutto sta complicando le cose perché il mio contratto lavorativo è in finale.
Abbiamo trovato quello che sembra essere un “dipendente statale standard”, con apertura mentale pari a zero e con la capacità decisionale dettata dalle carte che possano giustificare il proprio operato.....

Fatto stà, che la normativa sull'immigrazione mi da la facoltà di cambiare istituto scolastico, in teoria tutte le volte che voglio, ho scritto in teoria, perché è a discrezione del dirigente scolatico, oppure dopo sei mesi di frequenza, qui il direttore deve solo firmare.
Ma la normativa, come tutte le normative occidentali, è soggetta a interpretazione, ora sembra che il dirigente, favorito da un regolamento scolastico, possa arrogarsi il diritto di decidere se farci o no la lettera di rilascio, necessaria per passare ad un nuovo istituto.

Ora...sulla base di un semplice concetto di diritto, le norme hanno una classifica di applicabilità.

Cioè si parte dal livello più alto, la costituzione, per poi scendere fino ai regolamenti regionali e poi più giù fino ad arrivare alle consuetudini. In questo meccanismo è ovvio che un regolamento scolastico non può essere in contrasto con quello che dicono le norme sull' immigrazione.
I motivi per cui voglia tenerci qui, sono svariati, da quelli economici (paghiamo una retta per la scuola), ma anche altri.
Poi, gli australiani, hanno molto a cuore il lavoro che fanno, pare che Angela sia estremamente brava in quello che fa (non ne ho mai avuto il dubbio), e per questo sia presa in considerazione per un futuro da insegnante.
Visto in questa ottica diventa ovvio il tentativo di tenerci qui, purtroppo nessuno parla chiaramente di questa opportunità, che sarebbe da non sottovalutare.... anzi!
Non lo fanno per ovvi motivi, prima di arrivare a quella posizione il percorso da fare è lungo e non è detto che possiamo permettercelo...
Quanto sopra è semplicemente il pensiero di un legale che abbiamo interpellato e con il quale abbiamo ripercorso i fatti, valutando i regolamenti scolastici con l'esperienza professionale e la conoscenza del modo di agire e pensare australiano.

Prossimamente faremo un salto all'ufficio immigrazione per avere ulteriori informazioni, anche se tutte le nostre fonti danno ragione a noi.

Tolto l' inciampo sopra descritto, peraltro prevedibile, non mi sembra di trovare cose negative, abbiamo fatto del nostro meglio e per quanto, ancora lontani dal traguardo, un bel pezzo di strada l abbiamo fatta.

In fondo, forse, trasferirsi qui è un po' come saltare da un aereo senza paracadute, due anni in caduta libera nei quali devi costruirtelo...

Con il tempo poi, ho iniziato a sentirmi a casa, ho scoperto di amare l'Australia almeno quanto amo l'Italia, anche se forse quest'ultima mi è stata sempre un po' troppo stretta, mi sono sempre sentito un po' in catene, senza potermene mai del tutto liberare, arrivato qui questa sensazione è sparita.....e già questa è una grande vittoria.

Le ultime righe le dedico alla mia compagna di viaggio, Angela, che nel frattempo è diventata mia moglie.
Fino ad ora ho evitato di parlarne, per vari motivi, ho preferito parlare spesso al plurale ma senza citarla direttamente, anche lei scriveva un blog, nei prossimi giorni dovrebbe riprendere a scrivere, aveva interrotto per motivi scolastici, ma non solo.

All'epoca decise di seguirmi in questa “follia”, che ci sta riuscendo piuttosto bene, senza sapere bene dove l'avrei condotta...solo per questo ha dimostrato un coraggio e un carattere difficilmente duplicabile.
Lei è di gran lunga il pezzo più importante di questa avventura, i risultati avuti in questo anno è innegabile che la maggior parte siano suoi...
Poi il merito più grande...avere a che fare con me, che deve essere decisamente una brutta faccenda!!!...

Qualcuno dei nostri amici, qui in Australia, ha descritto così la nostra storia
....”grandi donne si accompagnano solo con grandi uomini”.....
gli risposi che se fosse vero sarebbe bello....ma anche di non dirlo troppo spesso che magari poi me ne convinco e ci credo.....

prossimo post “ritorno a OZ” a presto.