sabato 19 dicembre 2015

inizia il terzo capitolo....MELBOURNE

I primi giorni, passano, cerchiamo di ambientarci....scopriamo nostro malgrado che il clima qui a Melbourne è semplicemente pessimo...che ci piaccia o no qui avremmo da starci per un bel pò, per cui dovremmo abituarci.

Iniziamo a fare distribuzione di curriculum, qui è diventato prioritario, un lavoro per Angela, per quanto mi riguarda, aspetterò che si sia sistemata lei.
Stare a casa a fare nulla non mi intriga più di tanto, anzi, ma purtroppo con una sola auto, è necessario capire se lei può andare a lavorare con i servizi pubblici...appena avremo chiaro questo inizierò anche io a cercare seriamente.

Il primo luogo dove ci facciamo vedere è il ristorante che tre mesi fa l'avrebbe assunta sponsorizzandola...lasciamo il curriculum salutiamo Silvia, che però ci informa che la situazione è un pò cambiata, lei infatti ha già trovato un altro posto di lavoro, poco male...a noi interessa iniziare da una qualche parte...

La padrona di casa, ci informa di tutte le possibili soluzioni qui nei dintorni di casa sua, è una parrucchiera e molti dei suoi clienti hanno bar, ristoranti, ecc ecc.

Chiara e Sammi sono fonte di informazioni importanti, per quello che riguarda la conoscenza del territorio e ci aiutano non poco!!! Cosa molto bella, cosa che in italia abbiamo perso se non totalmente, quasi...bisognerebbe ripensare un pò a cosa siamo e cosa vorremmo essere....
Anche Stefano di http://www.justaustralia.it/ ci ha dato tutta una serie di contatti dai quali è possibile ricavare occupazione....
Tra i vari giri di ricerca abbiamo la possibilità iniziare a conoscere la città... non ci piace molto, troppo grande, troppo dispersiva, estremamente instabile climaticamente, si passa dal caldo soffocante al freddo polare nel volgere di poche ore, la pioggia, spesso presente è piena di sabbia proveniente dal vicino outback.
Per quanto non ci piaccia...Melbourne è indiscutibilmente un centro culturale mondiale, non a caso tutti gli eventi internazionali australiani hanno sede qui. Qui si svolge il gran premio di formula uno, nella vicina Philipp Island, il campionato mondiale di MotoGP e SuperBike, l'australian open di tennis che fa parte del grande slam oltre alla Melbourne Cup, evento legato alle corse dei cavalli che nella settimana in cui si svolge fa "fermare" tutto il continente.
Nel corso del tempo è stata capitale della federazione statale australiana, come anche Sydney,  fino alla definitiva decisione di fare di Camberra il centro politico australiano.

La via centrale non è particolarmente attrattiva, ha poco "carattere", se confrontata con quelle di Brisbane e anche Sydney, ma molto grande e frequentata, artisti di strada, tram e la frenesia degli abitanti oltre che dei turisti ne migliorano non poco l' attrattiva.
Numerose sono le cattedrali nelle vicinanze del centro, che decisamente meritano di essere visitate, innescano un piacevole contrasto tra le architetture moderne e classiche, uno scontro tra periodi storici diversi, che qui come anche in altre città australiane convivono.

 La stazione di Fliders street è un altro di questi contrasti.
E' un vecchio edificio contornato da archi e coperto da cupole, un orologio del tutto simile a quello della torre di Londra, alla quale fa da sfondo la torre più alta della City e che al di la della strada ha una struttura ultra moderna, l'evidente contrasto diventa abitudinario dopo poco tempo passato nel centro di questa città.
La city è di fatto visitabile solo con i servizi pubblici, non eccessivamente economici ma comunque molto efficienti, una metropolitana i tram e gli autobus rappresentano una sinergia quasi perfetta per la movomentazione delle persone e all'interno del CBD (city central business district).


Nel vagabondare per le vie centrali scopriamo le LA, sono vicoli costellati di locali, bar, pizzerie, ristoranti,pub. Normalmente sono lastricate con pietre di grosse dimensioni in tutto simili a quelle che possiamo vedere nei centri storici delle città Italiane.



Proprio in queste vie si svolge la maggioranza della vita aggregativa di Melbourne.
Sono pressoche continuamente piene di gente che viene e va.
I turisti si mescolano con i residenti, spesso gli spazi necessari per scambiarsi non sono sufficienti, gli ingorghi di persone sono quasi obbligatori.

Sono presenti anche  svariate gallerie commerciali, estremamente curate, con all' interno insediati i negozi storici della città, si va
dalla giolielleria al caffè molto "in", piuttosto che abbigliamento di alto livello (made in cina come tutto, ma ovviamente qualcuno continua a credere che il marchio faccia la qualità).

L'impatto visivo è decisamente affascinante, numerosi i turisti che fanno foto agli arredi oltre alle vetrine, persone che fanno shopping.....

Poco lontano il centro del potere dello stato....il parlamento.

E', secondo me non a caso, costruito in cima a una collina dalla quale è possibile vedere tutta la zona della Main Street... è chiaro fin da subito che è un palazzo di potere...ma senza eccessivo sfarzo...quasi grigio...
Salgo le scale e chiedo al guardiano se è possibile visitarlo...la guardia mi conferma che è possiblie, ovviamente sottoponendosi a tutti gli accertamenti relativi alla sicurezza, la visita viene effettuata a titolo gratuito ogni 45 minuti, accompagnati da una guida...ovvimente ci mettiamo in lista per il prossimo tour.

Arriva la nostra guida, un signore sulla sessantina magro, vestito in modo molto informale considerato il luogo che stiamo per visitare.
All'ingresso, ci aspetta il metal detector per le persone e per gli zaini, i quali ci vengono fatti depositare in appositi armadietti con chiusura a combinazione.
La prima sala, nella quale aspettiamo l'inizio della visita guidata è grande e circondata dalle immagini di tutti i primi ministri che il Victoria ha avuto, le foto dei membri delle due camere...al centro del pavimento un mosaico ricorda un proverbio anglosassone:
Where no counsel is, the people fall; but in the multitude of counsellors there is safety
(senza consiglio il popolo cade, ma nella moltitudine dei consiglieri si trova la sicurezza).


La nostra guida, appurato che il tour precedente è uscito dall edificio ci accompagna in una seconda sala, chiedentoci da quali paesi proveniamo....ovviamente (avrei preferito che non lo fosse) nel momento in cui diciamo di essere italiani, non mancano momenti di più o meno mal celata ilarità....la nostra fama politica, Aimè ci precede....come dargli torto!!!  Alla destra e alla sinistra le due camere. Ci spiega che qui è il luogo di incontro e di trattativa dei cittadini eletti a rappresentanza del popolo (giusto per ricordare ai lettori...in italia non abbiamo eletti rappesentanti, infatti i nostri politici sono frutto di una legge elettorale considerata anticostituzionale dalla consulta e se questo non bastasse gli ultimi tre governi, monti, letta e renzi volutamente minuscoli, non sono mai passati dal vaglio elettorale). In mezzo la statua della regina Elisabetta prima, il pavimento è coperto a moquette di colore rosso, si comincia a sentire il fascino che questo palazzo da ai visitatori e ai consiglieri...
Dopo poche parole di spiegazione della funzione che questa camera ha avuto nel tempo, il nostro cicerone ci guida verso al prima camera, quella dell' Assemblea legislativa, è formata da 88 eletti questa è la camera considerata meno importante (house lower cosi la descrivono i giornalisti).

Il colore verde è quello che salta più all'occhio, sia il pavimento che le poltrone sono di questo colore, in mezzo un lungo tavolo con i volumi della legislazione vigente...in fondo la poltrona dello Speaker (noi diremmo moderatore) che è quello che di fatto da e toglie la parola ai rappresentanti che fanno richiesta di parlare.
In alto i palchi ai quali tutti i cittadini possono accedere per ascoltare una sessione governativa.
Il sistema è molto simile a quello Inglese,  i due partiti di maggioranza "liberal" e "labor", sono di fatto la base, poi gli eletti di altre liste (indipendenti, verdi, nazionalisti) confluiscono nei due partiti formando coalizioni di governo o opposizione....nella semplicità tutta anglosassone, chi prende più voti vince e il leader della coalizione diventa primo ministro....potrei commentare con dei confronti tutti italiani, tipo primi ministri mai eletti (renzi e letta), oppure imposti dalle lobby finanziarie, monti)...oppure sulla capacità tutta italiana di passare da una coalizione all'altra alla faccia dei mandati elettivi ricevuti (ultimamente siamo andati oltre anche a questo), nemici giurati che in favore di poltrone denaro e potere passano da uno schieramento all'altro con estrema facilità...mi dispiace dover scrivere questo....ma qui non funziona....nel momento in cui non rappresenti più la campagna elettorale che hai promosso, i tuoi compagni di partito ti rimuovono (successo nemmeno troppo tempo fa con Toni Abbott, semplicemente perchè  non stava rispettando le promesse elettorari è stato esautorato da una votazione interna al suo partito)....esattamente come succede in italia vero?
Dopo le foto di rito, e il racconto di importanti pagine di storia che sono state scritte su questi banchi. storia anche nazionale non solo di questo stato, ricordo che questo è stato il parlamento Australiano per diversi anni, al quale è succeduta Sydney.
Veniamo accompagnati nella camera del "Consiglio Legislativo" o anche detta camera superiore. Qui i rappesentanti sono 40, il meccanismo è quello descritto per la camera bassa.
Il colore è il rosso, gli arredi decisamente più sfarzosi le poltrone più comode, la camera è contornata da colonne, in alto anche qui i palchi aperti a tutti i cittadini che intendano recarsi a vedere le sedute legislative.

Qui presiede i lavori il governatore, sul tavolo fa bella mostra di se lo scettro reale...e in fondo alla sala il trono...che non è stato usato dal 1958. Infatti la regina Elisabetta ha presieduto per l'ultima volta una seduta legislativa, in quel periodo. Melbourne era la capitale ed era insediato il governo federale.
Usciamo da una porta laterale che ci porta nel corridoio che collega libreria e zona di ristoro. L'immancabile moquette di colore rosso, ai lati mezzi busti di personaggi che per anni hanno calcato questi corridoi.
Qui incrociamo uno dei rappresentanti, che si ferma dalla nostra guida per fare due chiacchiere e per fraternizzare con noi turisti...ovviamente scorta, sbirri in giro e uomini addetti alla sicurezza non se ne vedono...Quasi come da noi...dove, oltre ad avere una "cintura di sicurezza" degna di un fortino sotto assedio, ci sono anche una quantità industriale di guardie del corpo...se poi aggiungiamo gli uscieri che secondo i regolamenti dovrebbero essere loro a garantire la sicurezza, si capisce abbastanza bene quanto i nostri siano diversi dai loro!!!....Iniziamo con la visita,  della biblioteca, imponente, si sviluppa su due piani, ci sono volumi del 1800.
Ci sono anche alcune postazioni informatiche e ovviamente la signora che gestisce i registri di carico e scarico, anche lei, come la nostra guida vestita in modo molto informale.
Quello che si trova qui dentro è qualcosa che va oltre alla mia immaginazione, una fetta importante della storia e della cultura dello stato oltre che di quella di tutto il continente.
A spulciare tra i titoli, scopro che sono presenti anche tutti gli scritti originali degli atti prodotti dai vari governi che nel tempo si sono succeduti e tutte le sentenze che di fatto, hanno cambiato in qualche modo l'applicazione della legge, nazionale e federale, oltre a scritti
 storici. L'interessnte è che nonostante il valore intrinseco di questa bibloteca, i volumi sono a disposizione di chi volesse consultarli, senza lucchetti o grate, gabbie, sbarre.
Mi sembra che nel complesso, questi signori che amministrano lo stato australiano siano degni di molto più rispetto di quello che non meritano i nostri, presenti e passati, salvo

qualche "mosca bianca".

Le riflessioni che mi ha imposto questo luogo sono piuttosto drammatiche, un confronto con la realtà italiana, non è nemmeno pensabile...sopratutto per il fatto che i rappresentanti hanno ben chiara la loro funzione e a chi devono rendere conto....e sanno benissimo che il loro mandato può finire in poche ore, anche in seguito a piccolezze (viste con occhi da italiano, in realtà hanno ragione loro non noi).
Diventa ovvio, che a prescindere dagli ideai politici che uno possa avere, qui non c'è ipocrisia o perlomeno ben poca. C'è molta dignità, impegno, rettitudine nel fare il bene della popolazione, il tutto nel massimo rispetto dei colleghi...Quasi come da noi!!! dove è sempre più frequente vedere volare anche degli schiaffoni tra i parlamentari. Questi sono i risultati di anni fatti di raccomandazioni, leccate di culo, tangenti e porcate di ogni genere...che hanno pian pianino eroso la rispettabilità della nostra classe politica, rendendola indegna non solo di rappresentare i cittadini, ma anche di rappresentare se stessi...

Ci avviamo all'ultima parte della nostra visita, il ristorante. Bello ma non si vede argenteria e porcellane pregiate, un ristorante equivalente ad un 4 stelle italiano. Chiediamo se i parlamentari pagano per il servizio offerto oppure se pagano i contribuenti.
Ebbene, i rappresentanti pagano, più o meno come pagherebbero in un ristorante della stessa categoria. In poche parole niente sconto "lei non sa chi sono io".

Il nostro giro è finito, ripassiamo dalla camera della regina fino all'ingresso recuperiamo il nostro zaino e usciamo.

Come primo impatto credo che abbiamo molto da imparare, dagli australiani, ho preferito non commentare il numero dei loro rappresentanti eletti (128), che andrebbe letto in un contesto proporzionale abitanti/rappresentanti.

Tutto il resto però mi racconta un luogo, dove del rispetto dei cittadini si fa un onore....gli italiani stanno aspettando ormai da secoli una condizione di questo genere e sistematicamente, fino ad oggi, tutte le attese sono state disattese...

La domanda finale che mi è restata in testa però è la seguente: l'italia diventerà mai un paese degno di questo nome?


prossimo post:

...trovare un lavoro a Melbourne....fin troppo facile!!!


Ops...dimenticavo!!!






 Due biglietti di auguri, nella speranza che possiate passare un sereno Natale.......








e un 2016 pieno di soddisfazioni...

A presto

giovedì 26 novembre 2015

Melbourne stiamo arrivando

Qui a Robinvale il mio lavoro è ormai finito, sono passati 6 mesi dal mio arrivo.

Parlando con Andrew,  della possibilità di una sponsorizzazione da parte sua, per quanto la cosa gli avrebbe fatto piacere, abbiamo scoperto tramite un suo amico avvocato, che si occupa anche di immigrazione, anche se non è il suo ramo specifico, che le norme Australiane non consentono, ad una fattoria, di sponsorizzare un tecnico (questo sono per le norme australiane), mi servirebbe un diploma in agricoltura. Non c'è nemmeno da pensarlo, non tanto per il fatto che non mi piaccia, quanto per i costi proibitivi per arrivare al diploma.

E' molto più semplice, cercare una officina oppure un cantiere navale, cose di cui Robinvale è sprovvista.

Il visto E457, quello relativo alla sponsorizzazione da parte di un imprenditore, obbliga alla presenza nella lista SOL (la lista delle professionalità ricercate in australia) la professione che l'imprenditore richiede.....esemplifichiamo....

Io sono un saldatore, professione presente nella lista SOL, posso essere sponsorizzato da un impresa che abbia in organico qualche saldatore o che il lavoro ne renda necessaria l' assunzione, in parole povere non posso essere sponsorizzato da un ristorante oppure da una fattoria.
Detta impresa deve anche avere un giro d'affari annuo superiore ai 500mila dollari, deve avere pagato le tasse e non avere qualche tipo di procedimento in corso, oltre ad essere sul mercato da almeno 5 anni.
L'imprenditore si impegna a pagare il minimo garantito per la professione richiesta, nel mio caso 25 dollari l'ora, il tutto per una durata minima di 2 anni, il visto dura 4... trascorsi i quali si è liberi di richiedere il visto permante.

Al momento della richiesta del visto è necessario presentare la certificazione della lingua inglese con un voto di 5 e 1/2...oltre al pagamento dello stesso che è a carico dell'impresa ma normalmente il pagamento viene diviso.

(consiglio ai lettori interessati di controllare nel sito dell'immigrazione australiana, perchè queste norme sono soggette a combiamenti annuali sia la lista SOL che tutto il resto, oggi 23 settembre 2015 le norme sono quelle descritte)

Per cui una speranza che si è malamente infranta contro una normativa, che nonostante tutto, continuo a considerare molto avanzata in materia.

Per cui, il nostro percorso non finisce, siamo "costretti" a continuare quello intrapreso con gli studi di Angela.

Alla scuola, adesso, sono obbligati a fare la lettera di rilascio, in quanto sono passati 6 mesi dall'iscrizione all istituto.

Il semestre scolastico finisce pochi giorni prima dell'effettiva fine dei nostri 6 mesi, dopo la situazione che si creò tre mesi fa con la dirigenza della scuola, Angela è piuttosto preoccupata, in teoria potrebbero richiedere il suo rientro nel semestre successivo per seguire tre giorni di lezione.

Prendiamo l'ennesimo appuntamento con il direttore.....al contrario del solito, oggi ci sta aspettando, strano, di solito ci lasciava parcheggiati in sala d'attesa per lunghi periodi, potrebbe essere un pessimo segnale.

All'ennesima richiesta per la lettera di rilascio, la risposta è un sorriso!!! (ora ridi STRONZO, la legge ti obbliga), a seguire la conferma che la lettera è già pronta e verrà rilasciata alla data dell'ultimo giorno del semestre...
A seguire succede l'impensabile (considerando quanto abbiamo rotto le palle per avere questa lettera), il preside è realmente dispiaciuto per la perdita della migliore allieva cha la scuola ha, e a detta sua probabilmente la migliore di sempre!!!..."ci avrebbe fatto piacere poter continuare"..."sei proprio sicura di voler cambiare scuola e andare a Melbourne?".....

Molto diplomaticamente, "si purtroppo, per quanto consideri questo un ottimo istituto, a Melbourne ho un risparmio economico notevole"..."oltre alle maggiori opportunità di lavoro che ritengo ci siamo in città"...lo salutiamo

A questo punto si rende necessario, riprendere i contatti che abbiamo nella capitale del Victoria.
La prima chiamata è per Stefano (http://www.justaustralia.it/), ci conferma che non ci sono problemi di sorta e che è contento che la vicenda si sia chiusa (anche lui ha avuto non pochi problemi con la direzione della scuola).
Poi una chiamata in Italia, per avere i contatti da un caro amico che è stato a Melbourne 3 anni fa.
Matteo mi gira tutti i contatti che ha qui a Melbourne, oltre a darmi alcuni consigli sul come muovermi nella giungla metropolitana....

Chiamo il primo della lista, Sammi, Matteo ha vissuto per molto tempo nella share house di sua proprietà, trovandosi molto bene.
Mi confrema che ha ancora le camere da affittare, ma che non sa se per la data del nostro arrivo ne avrà qualcuna libera...
Dopo altri contatti e ricerche in rete decidiamo di fare un salto a Melbourne, quanto meno per capire dove cercare una sistemazione...

Come sempre il viaggio è noioso all'inverosimile, i kilometri trascorrono lenti come il tempo necessario per percorrerli...la tosca nostra fidata alleata, ci intrattiene con la musica di Vasco Rossi...in uno strappo rettilineo, in realtà è quasi impossibile trovare delle curve, allungo leggermente il contachilometri segna 130 kmh...controllo che non ci siano poliziotti in giro, così sembra...poi in lontananza vedo quello che sembra un fuoristrada bianco con il portapacchi sul tetto, non me ne curo più di tanto...solo quando è molto vicino mi accorgo che è una pattuglia della polizia!!!!....cerco di rallentare, ma non riesco a farlo abbastanza rapidamente...ci incrociamo, guardo lo specchio....mette la freccia e facendo una inversione accende i lampeggianti!!!!....PORCA TROTA!!!!...rallento e mi faccio riprendere, non che abbia molte alternative, le auto della polizia qui montano un V8 da 3000 centimetri cubi e 250 cavalli!!!

Trovo una piazzola e mi fermo, poco dopo arriva anche la pattuglia, sveglio Angela che era sprofondata tra le braccia di Morfeo. Prendo la patente e la porgo fuori dal finestrino.

Il Sgt. Keegan, arriva pochi attimi dopo chiedendomi:
"did you realize that you're going too fast"...(ti sei accorto che stavi andando troppo veloce)
io con il sorriso stampato sulla faccia "yes, I noticed it when we cross"...(me ne sono accorto quando ci siamo incrociati)
"do you know the speed limit of that road?" (sai quale è il limite in questa strada?)
"yes, it is 110 kmh" (si 110 kmh)
"not sure, here the limit is 100 kmh!" -"and you were running at 121 kmh"...(certo che no, sono 100 kmh e tu stavi andando a 121 kmh)

Bel colpo, prevedo che i prossimi minuti saranno lunghi e molto intensi!!!

Prende la patente e torna in macchina, poco dopo ritorna chiedendomi dove vivo attualmente, visto che la mia patente è stata rilasciata in Queesland.
Gli comunico il mio indirizzo a Robinvale, mi spiega che nel giro di pochi giorni riceverò a casa un verbale di 304 dollari! e che mi verranno decurtati 3 punti dalla patente.. Stranamente niente alcol test e nemmeno il test delle sostanze psicotrope.
Mi saluta, sorridendo, "and try to go slower" (e vedi se riesci ad andare più piano)..."see you later" (ciao a presto)...francamente farei anche a meno di rivederti...se tuttte le volte che ti rivedo mi "piccioni" 300 dollari!!!

Si comincia a intravedere lo sky line di Melbourne, siamo poco lontani.

Puntiamo il navigatore per l'indirizzo di Sammi, per arrivarci attraversiamo tutta la città appena sul posto lo chiamiamo.

La staccionata davanti a dove abbiamo parcheggiato la macchina, si apre, facendo intravedere una piccola corte...E' Sammi ad aver aperto, i convenevoli di rito, dopo di che ci fa vedere la casa, non ha una stanza libera per farcela vedere, comunque ci accontentiamo, visto che il luogo è carino, il prezzo accessibile, la casa abbastanza integra e a pochi passi abbiamo tutti i servizi necessari, la metropolitana, il tram e alcuni super mercati...ci lasciamo con la promesssa di risentirci al momento del nostro arrivo.

Secondo stop da Stefano, ci conferma la data di inizio della scuola e che l'iscrizione di Angela è stata accettata e confermata...ci resta il tempo per una passeggiata al mare...

L'indomani viaggio di ritorno...

Giorno dopo giorno si avvicina la data della partenza, chiamiamo Sammi per sapere se la camera che ci ha promesso si è liberata, si arrampica sugli specchi, deve chiedere alla moglie!!!...perfetto adesso si rischia di rimanere senza una casa, inizia una affannosa ricerca in rete e tramite Stefano... La moglie di Sammi deve essere la persona più impegnata del mondo non risponde mai alle nostre chiamate...alla fine riusciamo a parlarci...è ufficiale siamo senza una casa...e abbiamo 4 giorni per trovarne un altra!!!

Passati i 10 minuti di incazzatura, prendiamo altri contatti in rete per  trovare soluzioni alternative, gli ostelli costano troppo...share house disponibili non sembra essercene, si profila una pessima storia!!!

Dopo 2 giorni di ricerche troviamo una possibile soluzione, la prendiamo senza neanche vederla...sperando che sia un buon affare....La zona è North Melbourne, a giudicare dalle cartine che cerco in rete, sembra abbastanza servita per quello che riguarda i trasporti, muoversi in macchina è escluso a priori, ma per i super mercati non abbastanza, ma le alternative non ci sono...percui sabato ci andiamo!

La tosca è carica come non mai...prima di partire ho cambiato l'olio, i filtri, le candele e fatto un controllo generale...Destinazione Melbourne....

Arrivati all'indirizzo, la casa sembra vuota...bussiamo anche se la porta è aperta!!!...nessuno...siamo messi bene!!!...chiamiamo Alvaro, il padrone di casa, che si scusa dicendo che ci aspettava per la prossima settimana!!! e che la camera non è ancora pronta!!!....evito accuratamente di incazzarmi.

Dopo una mezzora di attesa, Alvaro arriva...è un ingegnere sud americano, colombiano per l'esattezza.
Basso, tarchiato, aria trasandata e un cappello a coppola di stoffa ricamata a quadri, portato con distrazione, occhiali con una montatura anche troppo appariscente. 
La nostra camera è attualmente occupata da lui, le altre da un gruppo di ragazzi che in mattinata se ne vanno...Tutto affannato si scusa di nuovo, "pensavo che sareste arrivati la prossima settimana", ma inizia a ripulire la camera un ora dopo sarà pronta.
Portiamo dentro la nostra roba, non tutta, dopo il "benvenuto", non siamo molto convinti a restare qui.
Dopo il primo giorno le prime impressioni diventano certezze, la casa è fredda, sopratutto perchè le porte sono perennemente aperte, poco illuminata, la camera non è male, ma la cucina non permette di cucinare o perlomeno con non poca difficoltà, il forno non funziona e il micronde pure, uniche cose positive, la connessione internet e la lavatrice!!! Il resto è davvero pessimo.

Chiamiamo Sammi per avere notizie, il confronto tra le due sistemazioni non c'è!!!

Ci dice che gli farebbe piacere se potessimo andare a cena da lui per conoscere anche la moglie...Mah!!...in questo momento avremmo cose più importanti a cui pensare, prendiamo tempo e gli diciamo che avremmo richiamato...
Alvaro, alla fine si rivela come uno sfigato la cui unica fonte di reddito è la casa fatiscente dove vive, sono mesi che non lavora nonostante qui gli ingegneri siano ricercati come il pane!!...in compenso è molto religioso...buddista e ci invita alla messa che si terrà a casa sua di li a qualche giorno....riprendiamo in considerazione l'invito di Sammi, molto meglio che partecipare ad una funzione religiosa, visto la condizione di precarietà, preferiamo andare a fare un pò di pubbliche relazioni....decisamente più intelligente!!!

La famiglia di Sammi è fantastica ed estremamente chiassosa!!!...la moglie Clara è indonesiana, simpaticissima e a detta sua pessima cuoca...i figli, Francesco il più grande 12 anni, Chiara 10 e il più piccolo Orlando 4 anni, le risse familiari tra fratelli sono, a detta di Dragan un amico di Sammi, all'ordine del giorno....a momenti servirebbero le cuffie antirumore!!!!...tanto il più piccolo grida forte!!!
Una bella serata per conoscerci, mi ha ricordato molto i primi giorni a Brisbane quando ci invitarono ad un barbeque familiare.
Sul tardi, Clara ci informa che il fine settimana si libererà una stanza!!!...
Sammi, mi confida che sua moglie prima di darci la camera ha voluto conoscerci, per via che in passato hanno avuto problemi con le coppie.

I pochi giorni, passano in fretta, la tosca viene di nuovo caricata per un nuovo trasloco.

Clara ci aspetta, ci accompagna alla nostra camera e ci consegna le chiavi...i ragazzi con i quali condivideremo la casa sembrano simpatici.
Scarichiamo e riorganizziamo un altra camera...sperando che sia utilizzabile per i prossimi almeno mesi....francamente questi traslochi mi hanno un pò rotto!!!

prossimo post:

Inizia il terzo capitolo....MELBOURNE

ciao a presto







venerdì 6 novembre 2015

...Great ocean road...seconda parte

....La sveglia è piuttosto traumatica...i chilometri accumulati e le emozioni vissute hanno un pò scombussolato il sonno...ma è un nuovo giorno tutto da vivere, colazione piccolo nel giardino, nonostante non sia proprio caldo...ma ci stava tutta!!!

Ritorniamo indietro, siamo intenzionati a vedere da vicino i dodici apostoli, dalla parte opposta delle piazzole degli elicotteri, troviamo l'accesso alle terrazze panoramiche per avere una visione d'insieme della scogliera.

Se dall'elicottero è stata una visione incantevole, da terra si apprezza molto di più la dimensione degli scogli che vento e mare hanno nei millenni cesellato...
La scogliera a picco sul mare termina su una breve battigia, il rosso della terra si mischia con il blu dell'oceano e il bianco della copiosa schiuma che il marosi, di un mare in tempesta, formano.

Il vento solleva una nebbia che smorza i contorni dei panorami lontani, la temperatura rispetto a ieri è molto calata, la brezza proveniente dal polo sud, attraversa i vestiti con facilità, purtroppo non siamo vestiti con abbigliamento invernale e la permanenza all'esterno è quanto meno difficile.

Si resta quasi incantati dal prodigio della natura, molto difficilmente si riesce a raccontare quello che ci si para davanti...ci aspettano molti punti di osservazione.

Poco più avanti il primo bivio che si addentra verso l'oceano..."the arc"...una scalinata ci accompagna veso la spiaggia, interrompendosi a una trentina di metri da questa, davanti a noi un enorme arco scavato nella terra che cade a picco sul mare, le onde entrano ed escono ritmicamente, lasciando nell aria un forte frastuono...assieme il sibilo del vento...

Questa struttura è solo una piccola parte della baia nella quale è inserita, tutto attorno la scogliera verticale, l'angolo è abbastanza riparato dal vento, ci possiamo permettere il lusso di goderci per un pò lo spettacolo....

La statale costeggia il dirupo,  si intravedono le punte degli "apostoli",  per fortuna la strada non è affollata di traffico e questo mi permette di poter distogliere lo sguardo dal nastro asfaltao davanti a me.

Il cartello "london bridge" ci informa che è arrivato il momento di un altra sosta.

Una lingua di terra, con il tempo è stata scavata, poi il crollo, lasciando un ponte triangolare in mezzo alla baia, l'oceano si insinua in mezzo a a queste piccole lingue di terra.

Questa non è la sola strutura del genere se ne puo vedere un altra, messa in modo anche molto più panoramico. Davanti a un profondo fiordo, nel quale l'oceano penetra rumorososamente, aiutato dal forte vento.
La scogliera dei dodici apostoli, si è formata nei secoli con l'erosione combinata di oceano e vento, la terra australiana è estremamente friabile, non è compatta come quella che abbiamo in europa, per cui la resistenza che offre alle intemperie è piuttosto blanda. Questa costa è in continua evoluzione, tutti gli anni se ne perde da 5 a 10 cm.

Giorno dopo giorno, viene scavata e gli scavi provocano con il tempo dei crolli, fino a formare questi incredibili monumenti alla natura, alla sua forza....alla sua bellezza.
Continuando, sono molteplici i punti di osservazione, tutti stupendamente unici.

 Descriverli tutti sarebbe ripetivo, perchè in fondo nella loro unicità tutti si somigliano, e tutti hanno in comune un denominatore....l'uomo non ci ha messo mano....se non per costruire strutture che consentano di poter vedere in sicurezza questo spettacolo naturale, alcuni hanno scale ripide e tortuose che arrivano sulla battigia, creando punti di osservazione di particolare effetto...
Tutte le strutture sono rigorosamente costruite in legno, non un centimetro quadrato di cemento, a sottolineare l'estremo rispetto che gli australiani hanno delle loro bellezze naturali, il confronto con la mia nazione non regge su molti fronti...su questo in particolar modo.

Ci sono anche punti che uniscono il frastuono dell'oceno e il sibiliare del vento alla calma foce di un fiume, dove è abbastanza facile vedere le foche oppure i pinguini, oltre agli onnipresenti gabbiani e cormorani.

Il tutto perfettamente segnalato da cartelli turistici e spiegazioni di quello che si ha davanti agli occhi.

La consapevolezza australiana dell' attrazione turistica, della propria terra fa pensare...il nostro paese che per quello che riguarda cultura e bellezze naturali è probabilmente secondo a nessuno, non ha mai avuto, purtroppo, una gestione di queste ricchezze naturali. Un vero peccato, forse più un dramma,  i governi che nel tempo si sono succeduti abbiamo avuto occhi solo per il denaro che le speculazioni edilizie avrebbero portato nelle loro tasche.

Lasciandoci alle spalle, la scogliera più fotografata al mondo, si trovano altre chicche...Warrnambool, è la città che di fatto sancisce la fine della Great Ocean Road...è una cittadina che vive per la maggior parte del flusso turistico che la statale offre...
Solo il parco dedicato hai caduti di tutte le guerre, meriterebbe di passarci un bel pò di tempo....tempo che non abbiamo...solo pochi minuti...il vento gelido, ha comunque aiutato non poco a farci togliere le tende!!!

A seguire Portland, che costruisce la sua economia con il porto più importante della zona, che è il punto di imbarco dei minerali scavati nelle miniere meridionali australiane.

Tra le varie cose ci siamo soffermati alla "pietrified forrest" (foresta pietrificata)...tubi di pietra hanno nel tempo avvolto la vegetazione, che poi è scomparsa, lasciando questa strana testimonianza.

Nei pressi, Cape Nelson, un promontorio reso parco naturale, dove svetta un faro  di navigazione messo in un punto particolare e te lo trovi davanti come un miraggio...visto che guidando sei troppo preso a scansare canguri, echidna, opossum e wonbat presenze continue lungo la strada che ci porta al parco.

Dopo Portland, l'itinerario continua, ma verso l'interno, la costa con il suo ululare del vento, il rombo dell'oceano, gli spruzzo d'acqua e il forte odore salmastro diventa pian pian un offuscato ricordo...passano le ore e i chilometri, il panorama che ci circonda è piuttosto monotono, pascoli a perdita d'occhio, mucche e pecore che condividono l'erba fresca con canguri e emu.

Passiamo attraverso Mount Gambier, qui un lago nato nel cono di un vulcano spento da tempi immemorabili, Blue Lake...la strada lo costeggia alcuni punti sono a dir poco favolosi....le pareti verticali si tuffano in un blu cobalto, in più punti sono costruite torri di osservazione di cui alcune molto vecchie e chiuse, testimonianza che questa cattedrale naturale è da molto tempo meta turistica.

Altri chilometri....altre ore il panorama riprende la sua monotonia di mucche, pecore e canguri.....in lontananza si inizia a notare un cambiamento di sfondo....alberi...ma sembrano essere non cresciuti naturalmente tanto sono attaccati gli uni agli altri...tanto sono tutti alti uguali, l'orizzonte sembra scalato...ha tutta l'aria di esserci la mano umana dietro e questo stupefacente effetto ottico....
E' proprio così, si passa in mezzo a una zona atta alla produzione di legno per costruzioni, sono quasi 100 chilometri!! In australia gran parte delle case e fatta di assi di legno, oltre a tutte le strutture adibite alla fruizione di paradisi turistici....abeti....di tutte le dimensioni da pochi centimetri a 50 metri di altezza...in alcuni punti cataste di tronchi pronte per essere trasportate. Adesso abbiamo più chiaro il motivo della costante presenza di truck sulla strada.

Ci stiamo avvicinando ad Adelaide e ritorniamo, verso la costa per costeggiare la zona paludosa dei laghi Alexandrina e Albert....la via è stretta, fortunatamente poco trafficata, ma estremamente suggestiva, procede lungo la palude che sfocia nel primo dei due laghi....un dosso mi copre la visuale e il gps...nel totale silenzio, prende vita "after five hundred meter take a ferrie"...(tra 500 metri prendi il traghetto)...la prima cosa che penso è che devo cambiare spacciatore al navigatore!!!....poi invece scopro che davvero una lingua di acqua interrompe la statale...e una chiatta agganciata a cavi d'acciaio si occupa del trasporto dei mezzi dall'altra parte!!!

Pochi chilometri ancora e iniziamo a costeggiare i laghi, purtroppo non vicino quanto avremmo sperato, comunque le dimensionni impressionano, in qualche punto si confonde dove finisce l'oceano e inizia il lago, tanto siamo lotani dal bordo esterno...arriviamo alle porte di Adelaide, la zona che la precede è collinare, nella maggior parte dei casi adibite a pascoli per bestiame, ma estremamente suggestiva...grandi pietre sbuacano dal manto verde dell'erba, qualche albero che è li da tempo immemore...ogni curva fa trovare un nuovo panorama, una nuova sorpresa...
In lontananza iniziamo a vedere lo skyline di Adelaide, ancora pochi chilometri e sarà necessario cercare un motel dove passare la notte...il gps si desta di nuovo..."at six hundred meter turn right" (a seicento metri gira a destra)..."A DESTRA???"....ma siamo in mezzo ad una statale....e non si vedono strade a destra!!!...Mah!!!...poi intravedo la strada...giro...poco più di 50 metri dopo  il gps mi informa di nuovo "after one hundred meter take u-turn if possible" (tra 100 metri fai una inversione a U se è possibile)....si devo proprio cambiare lo spacciatore al mio gps... al primo motel che troviamo ad Adelaide ci fermiamo per la notte...domani dovremmo per forza tornare a Robinvale, dopo domani devo andare a lavorare e Angela a scuola.....riprende la "vita normale"....

prossimo post ...MELBOURNE ARRIVIAMO...

a presto

mercoledì 21 ottobre 2015

great ocean road...prima parte

Sono gia passati quasi 2 mesi, il mio lavoro da Andrew, procede senza sosta.
La macchina agricola che stò modificando è quasi completata, come previsto il bilanciamento originale è andato a farsi benedire!!!

Probabilmente dovremo spostare il serbatoio dell'olio per bilanciare tutte le modifiche fatte....ma fino a quando la macchina non inizierà a lavorare non avremo una idea chiara di dove posizionarlo, oppure se basterà appesantire da qualche parte....

Angela ha iniziato a lavorare in un caffè, Giovanna, la proprietaria ci ha offerto di vivere in un appartamento sopra il bar...soluzione ottimale, ha tutti i servizi necessari e il prezzo è accessibile.
 L'ennesimo trasloco da quando siamo arrivati qui a Robinvale, ma probabilmente questo è l'ultimo....

Anche perchè in una insersione pubblicitaria, in rete, abbiamo scoperto che un istituto scolastico di Melbourne, offre lo stesso percorso di studi che stiamo seguendo con un prezzo notevolmente inferiore....

Merita valutare seriamente, se è il caso di trasferirsi...presa la decisione, facciamo richiesta alla scuola di poter cambiare.

La vigente normativa relativa all'imigrazione, non permette esplicitamente questo cambiamento, ovviamente la richiesta ci viene rifiutata!!!
E' possibile, tuttavia cercare di aggirare la norma. Le soluzioni (teoriche) sono svariate, cambiare il tipo di corso con un altro che il nostro istituto non offre, ma anche giustificando con motivazioni economiche, oppure la richiesta di un visto diverso da quello studenti. Perchè teoriche? ....  è semplice, è comunque il direttore che deve rilasciare lo studente e di questo se ne assume le responsabilità.

Normalmente, i direttori scrivono la lettera e poi si accertano che sia avvenuta l'iscrizione presso il nuovo istituto, se questo non accade sono tenuti a denunciare lo studente all' ufficio di competenza, il quale può decidere se cancellare il visto e rimpatriare, oppure, come normalmente accade chiamare lo studente a dare spiegazioni di quanto accaduto.

Purtroppo, siamo iscritti ad una scuola statale, e i dipendenti pubblici sono uguali in tutto il mondo. Non vogliono responsabilità senza poter giustificare il loro operato (sono stato uno statale anche io), ci sarebbero molte cose da dire, non lo farò...per una miriade di motivi, tutti giusti, tutti sbagliati...

I vari immigration agent ai quali abbiamo richiesto informazioni, hanno confermato il nostro punto di vista, cioè che il funzionario responsabile, sia affetto da "eccesso di zelo"...Ci siamo anche rivolti a un legale il quale ha tentato inutilmente di mediare in questa difficile situazione.

La situazione di stallo si protrae...per fin troppo tempo...Stefano di "just Australia",

http://www.justaustralia.it/

una organizzazione che si occupa di aiutare con gli studi ed i visti gli italiani che si accingono a voler tentare il salto, cerca in tutti i modi di aiutarci per trovare una soluzione...

Riceviamo una chiamata da Diego, che ci informa che di li a poco, rientrerà in italia e che se vogliamo può lasciarci il suo posto di lavoro!!!

Sarebbe perfetto...appuntamento con il direttore, alla luce di questa novità speriamo che la situazione si sblocchi.

Dopo i consueti preamboli, ci spiega che se il datore di lavoro si impegna, con una lettera ad cambiarci il visto con un 457 (visto sponsorizzato, il datore di lavoro si impegna a naturalizzare l'immigrato), lui non ha nessun problema a scrivere la lettera di rilascio.

Come spesso succede, il tempo non è dalla parte dei giusti....Angela viene messa in turno, nel ristorante, ma purtroppo non può essere presente perchè non ha le carte per uscire dalla scuola. Diego a malincuore è costretto da inserire un altra sua amica che non è legata al visto studenti.

Il proprietario del ristorante, per quanta collaborazione fosse disposto a darci, ha necessità del personale e non può aspettare che la nostra situazione si sblocchi...così, a malincuore siamo restati a guardare il "treno", che partiva senza che noi fossimo a bordo. E' la prima vera sconfitta!...

Che dire....ci sarebbe molto da dire....oppure nulla...resta solo l'amaro in bocca per l'occasione sprecata...perdere una battaglia non significa aver perso la guerra...ce ne saranno altre, faremo tesoro di questa prima sconfitta e faremo in modo di usarla per ottenere una vittoria finale.

Abbiamo alcuni giorni liberi, percui decidiamo di andare a Melbourne, prima di tutto per salutare Diego, per poi andare a vedere la Great Ocean Road.

La strada costiera probabilmente più fotografata al mondo. Costruita dai reduci della prima guerra mondiale. Che tornati a casa, per la maggior parte si erano trovati senza una occupazione. Il governo decise così di costruire una strada solo a fini turistici e paesaggistici (mai decisione è stata più saggia).
Partiamo alle 18.00, abbiamo in preventivo di fermarsi per strada a dormire.
E' buio e solo qualche truck convide la strada con noi, animali se ne vedeno ben pochi, è ancora inverno e per fortuna se ne stanno rintanati...la strada per cui è molto scorrevole, decidiamo di fare la sosta a Bendigo, è una grande città, di sicuro troveremo un albergo per la notte. Bendigo è una delle città più ricche dell'Australia, nasce dallo sfruttamento minerario, dal suo sotto suolo vengono estratte grosse quantià di oro, storicamente sono state aperte e chiuse circa 160 miniere. E scavati tunnel in tutte le direzioni, in pratica non c'è un posto dove non si stia camminando su una galleria. Al momento è in uso solo una miniera gestita a livello industriale e questa è il volano economico di tutta la città.

Arriviamo e Bendigo, dopo una veloce cena, ci mettimo in cerca di un motel che abbia una camera libera, ci accorgiamo, nostro malgrado che non ce ne è uno aperto!!! Dopo circa due ore di ricerca infruttuosa, decisamente contrariati, dobbiamo prendere atto che in inverno i motel a basso costo sono chiusi....andare all'albergo centrale equivale a spendere 300 dollari per una notte, quasi l'intero budget, che abbiamo deciso di dedicare per la gita....Non è nemmeno pensabile arrivare a Melbourne e dormire li, arriveremo troppo tardi, per sperare di trovare un ostello aperto...Ancora una volta tocca trovare un luogo dove dormire....dentro la macchina!!!...Questa in inverno...se d'estate qualche lato positivo si può anche trovare....in inverno...nemmeno quello!!!

Nonostante tutto, la stanchezza ha preso presto il sopravvento...poco dopo (in realta svariate ore), vengo svegliato dalla luce del sole ormai, l'alba è passata da un pezzo, sono pieno di dolori e di freddo...annoto mentalmente che non dormirò mai più in macchina (speriamo)...

Colazione ad un McDonald lungo la strada, cappuccino e pancake...come nella migliore tradizione del McDonald PESSIMI!!!...ma ormai all'orizzonte vediamo lo skyline di Melbourne e l'incazzatura di ieri sera è soltanto un ricordo.
Puntiamo il navigatore satellitare all'indirizzo dell'ostello dove Diego ha vissuto negli ultimi mesi e dove ci aspetta.
I saluti, due chiacchiere, qualche battuta....è molto preoccupato per il suo ritorno, già pensa ad una nuova partenza in direzione Londra oppure Sud America...in mezzo però c'è solo il volo che lo riporterà in Sardegna dai suoi cari e da un lavoro presso il ristorante di un amico. Ma anche un grosso punto interrogativo per il suo futuro...lo conosco abbastanza bene da sapere che sarà capace di costruire la propria fortuna, a prescindere da dove deciderà di costruirla...

Poche ore...al gate dell'aeroporto, i saluti finali sono abbastanza difficili, il tempo passato assieme ha cementato la nostra amicizia e quasi la certezza che i saluti non sarebbero arrivati....ma invece...quel numero sul tabellone sta a indicare che il check-in è iniziato...restano i saluti...semplici, pochi fronzoli, una stretta di mano e la promessa che ci rivedremo...dove, nessuno lo sa...ma sappiamo per certo che prima o poi arriverà anche quel momento...in fondo mi basta sapere che a prescindere da dove siamo, saremo sempre legati da una bellissima esperienza vissuta assieme e che ovunque sia...potremo sempre contare su di lui...e lui su di noi....A presto Diego.

Con un pò di nostalgia, puntiamo il GPS su Geloong, tappa che ci porterà all'inizio della Great Ocean Road....arriviamo e stà già facendo buio...sono piuttosto preoccupato per il motel Bendigo è ancora un brutto pensiero...mi sbaglio, al primo tentativo, troviamo da dormire, in una camera pulita, con  internet, riscaldamento e bagno...la ragazza alla reception, ci da una cartina del paese e ci segna i ristoranti e i bar dove cenare e fare colazione domattina....facciamo in tempo a fare i due passi che ci separano da una pizzeria...la doccia bollente che segue è l'ultimo appuntamento della giornata...
 DRINN.....DRINN...il suono del telefono accanto al letto è peggiore di un elettroshock!!!...ci chiamano per informarci che abbiamo fatto tardi e che se non ci muoviamo, saranno costretti a farci pagare due notti di soggiorno!!!....perfetto ci hanno già riconosciuti...

Il giro del paese ci fa scoprire che bisognerà dedicare un fine settimana anche a questo... oggi però abbiamo un altra destinazione.

Lasciatoci Geloong alle spalle, troviamo i primi cartelli di indicazione turistica, oltre a quelli che informano che qui si guida dalla parte opposta!!!..

E' la prima volta che ne vedo uno, non vorrei che la presenza sia dettata dal fatto che questa strada è presente in tutte le guide turistiche e molto vicina a Melbourne (circa 100km), e probabilmente è la prima meta per turisti appena scesi da un aereo....


Un ponte ci informa che siamo arrivati all'inizio, del percorso, ci aspettano 243 km di emozioni!!!

I primi chilometri la strada, è abbastanza chiusa, tra una collina e la vegetazione. Sulle pareti della collina, gli architetti si sono sbizzarriti nella costruzione di abitazioni, la maggior parte particolarmente moderne, qualcuna con sentiero di accesso sopraelevato alla terrazza che è separata dall'abitazione vera e propria...

Finita la kermesse delle ville, che per come la vedo io, dura anche un pò troppo...si inizia con quello che gli ideatori di questo "monumento alla natura", la vegetazione finisce e si comincia a costeggiare l'oceano, panorami di rara bellezza, spiagge bianche incontaminate, sulle quali si vanno a frangere i flutti di un oceano quasi mai calmo....i venti provenienti da sud, non trovando nessun ostacolo, sono pressochè ogni giorno presenti...come del resto i surfisti, che fanno parte del panorama praticamente in tutte le insenature raggiungibili...
Diventa difficile guidare, senza distrarsi, avvolti da una natura quasi incontaminata, di una bellezza alla quale pochi fortunati sono abituati.

Piano piano la costa si innalza, e iniziamo a viaggiare, sempre più in alto rispetto ala battigia, e le spiagge si trasformano in scogliere.

Poi, in lontananza fa il suo ingresso, un faro da navigazione (split point lighthouse), costruito in cima ad una scogliera più alta del panorama circostante...è quasi una presenza inattesa...ma messa proprio nel punto giusto!!


Ci fermiamo per vederlo meglio, ovviamente non siamo i soli a decidere di approfondire, i parcheggi, dedicati alla fermata non sono sufficienti, la conformazione del luogo non è molto adatta per crearne, se non si vuole sbancare la collina!!!
Come altri, ci inventiamo il parcheggio e scendiamo...il vento è freddo e impetuoso...si insinua dentro i vestiti, come raramente mi è successo di sentire...ma il resto lascia a bocca aperta, questo "fiammifero" alto 30 metri in mezzo ad una piccola radura che compare quasi all'improvviso, arrivando in fondo ad un sentiero, costruito sotto la rigogliosa vegetazione...

Il frastuono del dei marosi sottostanti, è forte e costante, schizzi d'acqua arrivano a lambire il bordo che si affaccia sull' oceano...
Dedichiamo giusto il tempo di un pò di fotografie, poi il freddo e la lunga strada che ci aspetta ci fa ripartire...

A questo punto il percorso, ritorna a fiancheggiare la spiaggia, a volte interrotta da basse scogliere, ogni tanto veniamo "inondati" dalla nebbia creata dai marosi e trasportata da vento verso la strada.

A Lorne, il primo centro abitato, vengo attratto da un cartello turistico "Erskine Falls"...seguo la via da questo tracciata...
Questa s'infila dentro una fitta vegetazione, le due corsie diventano presto uno stretto e scosceso sentiero, fino ad arrivare ad un parcheggio, in mezzo, il tronco di un albero di dimensioni ciclopiche.

Poco lontano, una ripida scalinata scende verso, il torrente che genera la cascata...nulla di particolarmente spettacolare...impressiona però il luogo dove questa è incantonata...

Una vegetazione rigogliosa evita di vedere la cascata fino a quando non ci sei nelle immediate vicinanze, cartelli avvertono della presenza di animali pericolosi, serpenti e ragni, che per fortuna in inverno sono poco attivi, in compenso le pietre che fanno parte del percorso sono estremamente scivolose.

Riprendiamo la via maestra, poco più avanti un ponte di legno sospeso scavalca la foce del fiume che pochi chilometri prima produce la cascata, aldilà, un caffè...cogliamo l'occasione per una sosta, il luogo è incantevole, organizzato per la sosta e popolato da uccelli, gabbiani, qualche pellicano, aironi e numerosi cormorani, alcuni dei quali con le ali aperte al vento, per asciugarle...

Come tutti i ponti sospesi questo è estremamente instabile e il vento aiuta non poco a farci "gustare" tutta la sua instabilità...

Il cappuccino, è uno dei pochi che possa competere con quelli che si possono bere in italia, purtroppo, come a più volte ho scritto, il livello qualitativo delle pietanze, qui in Australia, è molto basso ma ogni tanto si trovano delle chicche!!

Prossima fermata, prevista...Apollo Bay, la cittadina costruita per i lavoratori che hanno costruito la Great Ocean Road e che da allora è rimasta popolata, in parte dagli eredi dei lavoratori stessi e in parte da turisti che hanno deciso di restarvi...come dargli torto, il luogo è favoloso, un campo da golf ricavato tra la striscia d'asfalto, le abitazioni e l'oceano. Negozi che vendono per la maggioranza attrezzatura da surf e gadget per turisti...ristori per tutti i gusti... oltre alla tranquillità di un luogo lontano dalle problematiche cittadine....mangiamo un boccone.

L'itinerario a questo punto cambia totalmente panorama, lascia la costa per incunearsi in una foresta di eucalipto, densamente popolata da Koala, in estate è facile trovarne anche vicino al terreno, cartelli ammoniscono di non disturbarli, pare che siano piuttosto aggressivi!...a noi, in inverno, non ci è toccata questa fortuna...

Decidiamo di fare una deviazione per visitare Cape Otway, anche qui un imponente faro scruta l'oceano...ma al contrario degli altri visti fino ad adesso è possibile visitarne l'interno.

La deviazione necessaria è una stradina nella quale si fa fatica a scambiarsi, i cartelli consigliano di non superare i 40 kmh, l'asfalto è umido, in alcuni punti ricoperto di muschio, ed estremamente scivoloso...un gruppo di mucche banchetta lungo le banchine, per niente infastidite dal traffico che la meta turistica genera...

Il faro è solo la principale attrazione di un complesso, fatto da un ristorante con disponibilità di camere, un museo ricavato nella casa di quello che in tempi remoti era l'alloggio del guardiano, con annessa la sala radio, questa è restata come lo era al momento dell' abbandono della struttura...

Un lungo viale arriva alla punta dove la torre è stata costruita, seguendolo, si percepisce pian piano la maestosità della costruzione.

All'interno una scalinata a chiocciola sale fino alla terrazza che circonda la costruzione, l'ultimo guardiano del faro, che arrivato alla pensione ha deciso di restare qui a spiegare ai turisti la sua vita da the lighthouse keeper (guardiano del faro)....un simpatico signore che sembra uscito da un romanzo di Hemingway....cappello di lana, barba grigia molto lunga,  sguardo profondo e penetrante, contornato da un reticolato di profonde rughe e sorriso caloroso....l'uomo che tutti immaginano possa abitare un faro per la navigazione navale..ci spiega il funzionamento delle lenti  e di come queste girano attorno ad una serie di grosse lampade....mi affaccio alla terrazza, il vento è sibila colpendo il basso corrimano, il panorama è stupefacente.....

Salutiamo il simpatico signore, stringedogli la mano...forse sarebbe meglio dire farsi stritolare la mano, tanto la sua stretta risulta forte.

Prima di ritornare sui nostri passi, faccio una deviazione per visitare quella che durante la seconda guerra mondiale è stata una postazione radar alleata, ormai non restano che la struttura di cemento armato, che in tutta la bellezza da cui è contornata, ci sta bene come un cazzotto in un occhio, proprio non c'è verso, appena indossata la divisa, i militari perdono ogni senso di buon gusto!!!... è però un bel punto per avere una visione d'insieme di tutta la zona....veramente stupenda...

Riprendiamo "la tosca" che oggi ha festeggiato i 200.000 chilometri percorsi, e continuiamo il nostro percorso....dopo non pochi chilometri la foresta lascia il posto ai pascoli per il bestiame lasciando intravedere scorci panoramici indimenticabili.

Ancora pochi chilometri e arriviamo a quella che forse è l'attrazione principale dei tutto il percorso turistico...la scogliera dei 12 apostoli....un dei luoghi più fotografati al mondo, non a caso aggiungerei...ci arriviamo al calare del sole, gli elicotteri sciamano continuamente , da un piccolo eliporto...e visto che è più vicino della scogliera...chiediamo quanto costa fare un volo....non troppo...lo facciamo...

Saliamo su un rosso fiammante Robinson R44, ci mettiamo le cuffie, rapido breafing con il pilota, controllo delle telecamere, all'interno e all'esterno dell'abitacolo....manetta, i giri del rotore salgono, ben persto gli indicatori segnalano che abbiamo abbastanza energia da poter decollare, con la mano sinistra il pilota tira il comando collettivo, situato in mezzo ai due sedili anteriori, ci stacchiamo...e subito inizia a contrastare la coppia generata dal rotore principale, con i pedali che aumentano la spinta del rotore secondario, presa poca quota, inizia a spindere avanti il comando ciclico, situato in mezzo alle gambe del pilota, la macchina inizia a scivolare in avanti prendendo sempre più quota, 100, nodi segnalati, il volo non è dei più stabili, con tutto il vento che c'è pensavo sarebbe andata molto peggio...fatto stà...davanti a noi, la costa più bella del mondo, il sole in faccia, non ci permette per ora di appressarne i colori
, la nebbia prodotta dai marosi, smorza i contorni e si colora dei colori dell'iride...scatto foto in continuazione, passano rapidamente i picchi, il london Bridge, e l'arco....abbastanza grande da poterci passare in mezzo con l'elicottero, il pilota ci chiede scherzosamente se vogliamo volarci in mezzo!!!...il ponte sulla zona paludosa di Port Campbell, a circa 40 km dalla nostra partenza "ci informa", che è già giunta l'ora di invertire la rotta, a questo punto cambia tutto, con il sole alle spalle, lo spettacolo è fuori dal comune, il contrasto tra in verde della vegetazione e il marrone-rossiccio della scogliera colpisce gli occhi, i raggi solari fortemente inclinati del tramonto fanno il resto...un atmosfera incredibile...le emozioni si rincorrono, cineprese e macchine forografiche non bastano per fermare le emozioni...e nemmeno il tempo...
 Putroppo...mai come in questo caso è appropiato...si intravede la piazzola di atterraggio...io come immagino tutti gli altri che hanno volato sopra questo angolo di paradiso, avrei voluto fermare il tempo per poter allungare almeno di un pò le forti emozioni vissute....ma è destino dei sogni, il risveglio mi riporta all'ampia virata a sinistra ci porta in zona di atterraggio, il pilota riprendendo in mano il comando

collettivo,ci avverte che potremmo ballare e lo abbassa leggermente, abbassa il ciclico, facendo iniziare la discesa, non brusca, ma comunque decisa, siamo in hovering, fermi a pochi metri dall' hangar, tutti le altre macchine sono già a terra, manovriamo li in mezzo, il pedale destro, azionato dal pilota fa muovere la coda, fino ad allinearla alla piazzola a noi destinata....tocchiamo terra...manetta al minimo e rotori in "bandiera" (che non danno spinte)...aspettiamo che tutto sia fermo....salutiamo il pilota e scendiamo....il sogno è finito....me lo ricorderò per lungo tempo...


La giornata volge al termine e dobbiamo anche trovare un posto dove dormire, all'esplorazione da terra ci dedicheremo domani...troviamo un motel poco lontano, molto carino con veranda che si affaccia sul giardino, la ciliegina sulla torta di una giornata stupefacente...

Prossimo post...Great Ocean Road seconda parte

a presto

sabato 3 ottobre 2015

...Robinvale dintorni...

La cittadina di Robinvale è un piccolo centro in mezzo all'outback, circondato da fattorie e natura...dista 560 km da Melbourne e 500 da Adelaide la città più vicina è a 100 km, Mildura.

Tutto qui gira intorno all'agricoltura e alle stazioni minerarie situate nei dintorni, il Murray river, il fiume che fa da confine tra gli stati del Victoria e New South Wales, è l'unica vera attrazione della zona, non a caso qui sono presenti una moltitudine di lavoratori stagionali, viene prodotto di tutto. Dalle verdure al vino, dalle nocciole alle arance.

Una sola stazione di benzina, con il prezzo esorbitante, un solo supermercato, che come la stazione di benzina, offre una qualità pessima con dei prezzi da incubo.

Dopo 2 settimane passate nella casa che Andrew ci ha messo a disposizione, prendiamo la decisione di cambiare abitazione, la necessità di poter utilizzare la rete ci ha di fatto obbligato a spostarci.

Il luogo scelto è un caravan park, un campeggio, che ha la disponibilità di una connessione gratuita, oltre ad avere le classiche piazzole per le tende, ci sono anche bungalow e roulotte che vengono affittate....per il momento ci tocca la roulotte, il proprietario ci promette che appena si libera un bungalow ce lo darà...
Ci trasferiamo...ripuliamo la roulotte, e prendiamo la routine quotidiana...io vado in farm a lavorare Angela a scuola e Diego in giro a cercare soluzioni per il suo visto.
La situazione non è delle migliori, la cucina è al limite della decenza, la roulotte spiffera da tutte le parti, i bagni per quanto puliti, sono perennemente freddi....considerando che stiamo andando verso l'inverno...iniziamo a pensare che sia necessario vedere altre soluzioni....

Il lavoro procede, ho iniziato a smembrare la macchina, per poterla modificare.
Andranno spostate le fiancate di 20 cm verso sinistra, il posto di guida andrà sollevato di 50 cm, andrà allungata di 50 cm..poi bisognerà costruire un nastro trasportatore che intersecherà l'intera lunghezza da sinistra a destra, e davanti costruirò una pedana per far posto ad un operatore....dopo le prime discussioni con Andrew appare chiaro che queste modifiche metteranno quasi sicuramente in crisi il bilanciamento della macchina, per cui abbiamo in conto di spostare il motore oppure il serbatoio dell'olio, per riportare il centraggio più o meno dove era in origine..ma questo andrà visto alla fine dei lavori dopo averla provata nei campi...

I giorni passano, l' inverno inizia a farsi sentire, a volte il vento ulula da far paura, una tempesta di sabbia!!!...Oggi nei campi non c'è nessuno, lo shed (il capannone) di lamiera, si lamenta come mai ho sentito fare, cigolii, rumori di lamiere che sbattono...sono piuttosto preoccupato, l'idea di vedermi strappare da sopra la testa parte delle coperture del tetto mi inqueta non poco...Ian, li vicino a me, che bestemmia come al solito....se ne accorge....mi avvicina chiedendomi:
"what do you think?  that the wind can destroy the shed"
"si sono piuttosto preoccupato"
"don't worry, today there are only 35 knots, last year it reached 50 knots"
"cosa???...50 nodi?? e non si è rotto nulla??"
"nothing" 
La discussione non mi tranquillizza per niente, il cielo è rosso, le nubi sembrano macchiate e si muovono a una velocità stupefacente..."mah, speriamo bene"....arriva Andrew imbacuccato come un un uomo del deserto...Ian tra una bestemmia e l'altre trova il modo di prenderlo in giro
"Hei Andrew,you have become a Bedouin"....(ciao Andrew sei diventato un beduino?)
Due risate, poi si passa alle cose serie, discussione con me per chiarire come io abbia intenzione di procedere con il lavoro (mi ha soltanto detto quello che c'è da fare, nessuna indicazione sul metriale oppure sulla sequenza delle operazioni da fare), sorride e va da Ian...chiede se il trattore dal quale è stata smontata parte della trasmissione domani sarà pronto per lavorare...Ian...sorride...e divertito risponde:
" fucking tractor will be ready ... but will work,only if you can stop the wind"(il fottuto trattore si...ma lavorerà solo se riesci a fermare il vento)....il capannone si riempie di risate...
Il giorno dopo la tempesta si sarà solo attenuata, e il "fottuto trattore" ancora smontato. Le nuvole resteranno rossicce per quasi una settimana, c'è da dire però che il capannone non ha avuto danni....
  
3 settimane nel caravan, il freddo notturno ci fa decidere di cercare un altra soluzione abitativa, diego da canto suo decide di tornare a Melbourne, per riprendere il lavoro nel ristorante, purtroppo non siamo potuti essergli di aiuto, mi è dispiaciuto non poco, in fondo sono stato io a dirgli che c'erano delle buone prospettive...ma ancora una volta, mi stupisce..."figurati...se non riesco a rinnovare il working holiday visa....ritorno con uno student"...l'ultimo giorno ci aiuta a trasportare i nostri bagagli all' ostello.
La sera lo accompagnamo alla stazione, lo salutiamo dal marciapiede mentre il bus si allontana in direzione Melbourne.
Finito il lavoro a volte mi intrattengo con Ian e i ragazzi che lavorano nei campi, "beer time", a volte resto stupefatto dalla bellezza dei tramonti dell'outback. Una volta mentre a ovest il sole era morente, a est la luna aveva appena fatto la sua comparsa. Due guerrieri che si fronteggiano, in una arena infuocata.
La luna rossa che sembra rubare al sole morente gli ultimi guizzi di energia....tutto attorno il cielo si tinge di rosso....
 Il nuovo alloggio va abbastanza bene, abbastanza perchè le docce hanno la finestra aperta e non è possibile chiuderla....lavarsi quando tira vento è quasi impossibile....
I dintorni del paese sono piuttosto monotoni, nessun tipo di attività ricreativa, solo due parchi naturali, situati nelle vicinanze. Vicinanze per gli standard australiani, circa 150 km di cui una buona metà sono sterrati...Dopo vari ripensamenti decidiamo di andarli a visistare, sono confinanti, per cui prevediamo di attraversarne uno per arrivare all'altro.
Partenza di buon ora, destinazione Munro National Park, passando dall altro Hattah-Kulkyne, giriamo al bivio della statale, e dopo pochi chilometri inizia la strada sterrata...ad arrivare ad Hattah, mancano ancora 50 chilometri, speriamo bene...il fatto che manchi l'asfalto è solo un fatto estetico, il fondo stradale è sensibilmente migliore di una statale asfaltata italiana, si viaggia a 90 kmh lasciandoci dietro una impenetrabile nuvola di polvere, nessuna buca che disturba il viaggio, fa quasi strano...gli australiani ci tengono alla loro viabilità...

A un certo punto un cartello ci avvisa che sta iniziando il parco naturale, solo quello, iniziano gli attraversamenti di animali, canguri e emu per la maggior parte, qualche volpe e conigli, molto più grandi di quelli italiani...le strade vengono usate dagli enduristi, sono numerosi quelli che ci sorpassano e che incrociamo, le velocità sono sensibilmente diminuite, non per il fondo stradale ma sopratutto per il rischio di investire qualche animale, penso che la persona più vicina è a circa 150 km.....se si ferma la macchina potrei passare qualche brutto momento...dopo molta strada fatta in mezzo alla natura incontaminata un cartello..."LOOKOUT"...fermo la macchina incuriosito, di solito un lookout è un punto di visione panoramica, ma qui è tutto livellato come un biliardo!!!...il silenzio è una sorta di "presenza", quasi inquietante, solo il vento che fa frusciare i cespugli...saliamo per un lieve pendio, un canguro ci guarda, più incuriosito che impaurito, cerco di avvicinarmi....non me lo permette....se ne va saltellando...poco più avanti si intravede una torre di acciaio, costruita sulla sommità del pendio.....SONO PAZZI QUESTI AUSTRALIANI....nel punto più alto del parco hanno costruito il loro LOOKOUT..
 Il panorama intorno è impressionante, un biliardo, fatto delle cime degli alberi, ogni tanto qualche macchia rossa, in tutte le direzioni, nessun segno visibile della presenza dell'uomo, una terra come poteva essere vista dai pionieri a fine 1700...il silenzio, completa un panorama idilliaco, quasi impossibile da vedere in altri luoghi al mondo, mi stupisce e impressiona....
 Dopo aver avvistato una coppia di emu in lontananza riprendiamo il viaggio, ancora molti chilometri ci aspettano e tutti quanti sterrati, superiamo il cartello che segna la fine del parco, proseguiamo, altri 70 km e arriveremo al Munro National Park, il più importante dei due.
Il fondo stradale negli ultimi chilometri peggiora non poco, io ci avevo sperato!...e invece da una velocità piuttosto sostenuta ci tocca passare ad una andatura più adatta ad una strada sterrata. Il paesaggio intorno a noi non è cambiato, quello che sono cambiati sono gli abitanti, dagli animali selvatici, si è passati alle pecore e alle mucche, tutte libere di muoversi liberamente per i pascoli. 
 Fino a un bivio, un cartello recita che mancano 5 chilometri all'arrivo, gli ultimi sono asfaltati...."la tosca", credo che abbia tirato un sospiro di sollievo, sono ormai piu 120 km sterrati...di cui una trentina più adatti a un fuoristrada.
L'ultimo tratto di strada finisce in un attimo, il parcheggio antistante alla struttura per il ricevimento è grande e non troppo affollato.
Entriamo, recuperiamo la cartina per farsi una idea del posto. All'interno, un percorso, che con l'ausilio di fotografie spiega, come il luogo si è evoluto nel corso del tempo. Con l'arrivo dei primi coloni, la zona diventò un enorme pascolo per le pecore, nel quale convivevano aborigeni e coloni, cosa piuttosto strana, perchè i coloni all'inizio si comportarono esattamente come quelli che colonizzarono l'america, sottomettendo e sfruttando le popolazioni autoctone. Questo però sembra sia stato uno dei pochi luoghi australiani nel quale aborigeni e europei hanno condiviso pacificamente le terre.
Un percorso circolare di 50 chilometri, permette di visitare i luoghi più suggestivi.In aggiunta di un percorso da fare con mountain bike oppure a piedi di circa 5 chilometri.
Non abbiamo troppo tempo da dedicare ad una camminata, oltre a non avere le scarpe adatte per cui la scelta del percorso da fare in auto è quasi obbligatorio.
Nei pressi della struttura, quelli che sono i resti di un passato non troppo lontano, una stalla di ragguardevoli dimensioni, con attorno il percorso che il bestiame faceva per arrivare alla mungitura e alla tosa.
L'interno è esattamente come lo hanno lasciato i vecchi costruttori, le varie zone divise da staccionate di legno con accessi apribili secondo la necessità, il un angolo l'unità di propulsione di tutte le attivià svolte all' interno, una caldaia a vapore, che faceva funzionare gli impianti automatici di mungitura e le forbici per la tosa.
Nei pressi della caldaia i volani che permettavano alle forbici di poter essere utilizzate nella tosa, in tutto 8 postazioni di lavoro, basta poca immaginazione per vedere gli uomini a lavoro in mezzo ad una moltitudine di pecore belanti che aspettano il proprio turno per essere tosate.
La costruzione della stalla, per quanto piuttosto vecchia (le coperture in lamiera ondulata, sono state messe al momento della ristrutturazione, in origine era coperta da tavole di legno), è di ottima fattura, gli incastri dei tronchi sono estremamente curati, i costruttori dell'epoca a mio modo di vedere erano ben migliori di quelli attuali, oggi non credo che sia rimasto nessuno capace di una tale precisione negli intarsi, se si pensa poi che il tutto era fatto manualmente con l'ausilio di asce, la cosa è ancora più significativa.
Si parte per il percorso, sulla cartina sono segnati alcuni punti, che meritano di essere visti, pochi chilometri e siamo al primo.

Sono una serie di dune sabbiose, che in mezzo alla verde vegetazione risaltano in modo incredibile, sono estremamente chiare quasi bianche, in qualche punto la sabbia chiara si è mischiata con quella rossa dell'outback, formando un colore rosa pallido, per arrivarci un percorso di legno, evita che si possa calpestare la zona, numerosi cartelli vietano di lasciare il percorso. La zona dove sorgono le dune è una zona alluvionale, un ponte particolarmente alto, sopra un fossato asciutto lo racconta abbastanza bene.
E' una giornata ventosa, il vento gelido invernale, non permette di stare all' esterno troppo a lungo, dopo la breve passeggiata sul percorso sopraelevato, risaliamo in macchina, per il percorso preparato per le autovetture.
Il fondo è buono, in qualche punto piuttosto sabbioso, non è proprio adatto alle macchine stradali, i fuoristrada si districano decisamente meglio....Dopo pochi chilometri siamo già in mezzo al nulla....canguri, emu e conigli la fanno da padroni, sono davvero tanti...
Davanti a noi una bassa collina, arrivati in cima, ai la ti della strada, una ampia zona disegnata dall'acqua piovana e dal vento, altro indizio che ci racconta che qui quando piove lo fa davvero!!!

Pochi minuti per godere di questa spettacolare, corrosione creata dallo scorrere dell'acqua e del tempo qualche foto.....

Piu avanti una nuova stalla, costruita nello stesso periodo della
precedente e come l'altra impressiona per l' accuratezza con cui è stata costruita, rigorosamente tutta di legno, di là alla strada, l'insediamento, che i pastori usavano per vivere.
Purtroppo ne rimane solo un deposito dell'acqua sopraelevato, un forno in muratura, che viene tutt'ora usato per i barbeque, e quello che sembra un ricovero per il bestime sotterraneo.
Il silenzio la fa da padrone, solo il sibilo del vento ci fa compagnia e il sole sta pian piano tramontando....mi ritrovo a fotografare con un gruppo di canguri, nei pressi, non mi sento per nulla tranquillo, devo dargli le spalle, sono piuttosto mansueti. Ma anche abbastanza territoriali, non vorrei essere preso a calci....


Siamo ormai nelle vicinanze della reception, passiamo vicino alle dune che abbimo visto per prime, questa volta siamo dalla parte opposta, in linea d'aria sono circa 4 km di dune, del tutto simili a quelle del deserto nord africano, ma sono bianche invece che gialle.....uno stormo di pappagalli rossi scappa impaurito al nostro arrivo, anche qui non è possibile avvicinarsi a piedi, come dalla parte opposta un percorso sopraelevato di legno ci guida fino al punto più panoramico, il vento è rinforzato ed è quasi buio...scatto un paio di foto e riprendiamo la via di casa.......
 Ci aspettano 250 km di strada sterrata, da condividere con quelli che ne sono normalmente i padroni, gli animali selvatici...ai quali c'è da aggiungere quelli che sono allo stato brado nei pascoli....potrebbe essere una lunga via del ritorno... La prima paura subito appena usciti dalla strada asfaltata intorno alla reception...due emu attraversano la strada correndo a pochi metri di distanza, ho veramente rischiato di prenderli....non mi sembra di buon auspicio, considerando che la strada
è tutta da percorrere...ce la prendiamo comoda, e scegliamo una via più breve di quella che ci ha portato qui. Non passa molto, che ce ne pentiamo, questa via è decisamente più dissestata della precedente e mette a dura prova sia la macchina che noi, i fari non fanno abbastanza luce per capire quanto sono porfonde le buche e l'ondulatura del fondo stradale. In più ogni tanto sbuca dal nulla qualche gruppo di animali, perlopiù pecore, ma anche mucche.....oltre a tutti gli altri....quando ormai avevo perso ogni speranza di ritrovare la strada asfaltata...un forte colpo (ho pensato che la tosca avesse esalato l'ultimo respiro)....interrompe il rumore dei sassi che sbattono nei parafanghi....e un improvviso silenzio mi dice che ormai il peggio è passato...il gps mi informa che mancano ancora 50 chilometri....ma sono sicuro che se non ho distrutto la macchina fino ad ora....non la distruggerò di certo da ora fino a casa...

Prossimo post...."GREAT OCEAN ROAD, parte prima"

a presto