Ciao a tutti, come ho scritto in altri post è arrivato il momento di prendere una macchina a nolo. Devo andare in una città a 100 km da Brisbane, per un appuntamento con un "migration agent" e per evitare di passare un giorno intero sui mezzi pubblici ho noleggiato una hunday i20...targata appunto 574-TWA.
Ovviamente già che c'ero invece di prenderal per un giorno l'ho presa per un fine settimana da sabato a lunedi, con riconsegna il martedi.
La spesa è di 245 dollari, compresa di assicurazione a copertura totale, kilometri illimitati e siccome ho pagato con la carta di credito posso usare l'autostrada (viene pagata a parte).
Ho fatto 400 km, la spesa in benzina 40 dollari e l'autostrada 15 dollari. (fatemi sapere quanto sarebbe costato in italia).
Andiamo con ordine, nei giorni precedenti, ho scaricato un navigatore GPS per il telefonino e ovviamente crakkato, a seguire ho scaricato e installato le mappe australiane.
Prenotata la macchina il venerdi sera, il sabato mattina ci presentiamo alle 9.00 per prendere la macchina che ci hanno riservato. Una hunday i20, con guida a destra.......Ho preferito avere il cambio manuale, perchè le cose facili non mi sono mai piaciute, chissà perchè!
Ci consegnano le chiavi, e andiamo a prendere il nostro mezzo di locomozione.
Usciti dal parcheggio, prendiamo la strada per la GOLD COAST, zona che ci eravamo riproposti di vedere e la macchina a nolo è pressochè perfetta.
Dall autonoleggio sono circa 500 metri prima di entrare nel raccordo autostradale, per cui tutto facile.
I problemi comincio a capirli in autostrada. I comandi sono identici alle auto con guida a sinistra, ma quello che in teoria è facile in prtica non lo è per nulla.
Il cambio è al centro e la prima è dalla parte opposta cui siete abituati. Se normalmente tirate la leva verso la gamba e la spingete in avanti, qui la spingete lontano dalla gamba e la usate con la mano sinistra. Per cui, si, le marce sono uguali ma voi siete dalla parte opposta. Le frecce e il comando dei fari dietro lo sterzo sono invertiti, cioè a sinistra c'è il comando fari e a destra le frecce con i tergicristalli.
I primi chilometri di autostrada cerco di socializzare con l'uso delle corsie, qui va bene tutto, cioè si può sorpassare sia a destra che a sinistra, la velocità è di 100 - 120 kmh e i camion vanno come tutti gli altri. Le corsie sono 4 per ogni senso di marcia. Scopro dopo poco che la macchina tira verso sinistra, oppure sono io che tendo ad andarci e la ruota più lontana l'anteriore sinistra è molto difficile capire dove è. Più volte mi sono trovato con le ruote di sinistra oltre la righe che delimitano le corsie.
I problemi descritti sopra mi seguiranno per tutti e tre i giorni, in città sono salito più volte sui cordoli delle rotonde e sfregato più volte nei marciapiedi.
Dopo una mezzora di guida, inizio a rilassarmi e a godermi il viaggio. Qui i mezzi con cui condividi la strada possono essere stravaganti, succede frequentemente di vedere triclicli, piuttosto difficili da descrivere....
Le foto chiariscono molto meglio, almeno così mi sembra.
La prima destinazione che ci eravamo preposti di visitare è un parco naturale.
Pochi chilometri prima di Coolangatta, luogo molto gettonato dai turisti australiani a seguire Byron Bay. Questa spiaggia invece è un santuario per i surfisti (non solo per loro).
Arrivati al parco, combino un casino nel parcheggio (qualcuno ne dubitava?), entro dalla parte sbagliata (quella che in italia sarebbe stata giusta), poco male una signora con un fuoristrada si limita a guardare incuriosita.....mi scuso e parcheggio....
Attraversata la strada l'ingresso è celato da un bar, si per accedere al praco si passa da un bar, con all'interno i soliti gadget che si trovano in qualsiasi parco divertimenti.
Prima della cassa, per poco non pesto una iguana, questa proprio non si sarebbe scansata, si quasi toccare, solo quando capisce che ho meno paura di lei fa un passo per allontanarsi e poi si mette in posa per farsi fotografare!!!
Appena entrati, la prima sorpresa non viene dal parco ma dall aria, un aereo di linea ci passa sopra la testa con carrelli e flap abbassati, corto finale per l'aeroporto!!! Da notare che la città non è proprio quello che si dice lontana, tutt'altro, diciamo che il parco e tutta la zona circostante molto frequentata dai turisti è la periferia, in italia non serebbe possibile tutto ciò, molto meglio una serie di speculazioni edilizie, piuttosto che un aeroporto che invece farebbe un servizio per tutti, molto meglio far ingrassare i soliti parassiti di sempre.
Gli atterraggi si susseguiranno tutto il giorno, con una cadenza abbastanza regolare, uno ogni 20 minuti.
Pochi passi e ci troviamo davanti alla mappa del parco grande e molto chiara, ne troveremo altre distribuite in tutti posti strategici del parco.
Diamo un occhiata per capire come muoversi, ci accorgiamo che a lato ci sono dei volantini con la cartina e dietro la guida degli eventi della giornata. Tra i quali abbiamo i coccodrilli!!!
Ci da il benvenuto una stazione ferroviaria!!! Un trenino fatto per i bambini di tutte le età, con tre stazioni disseminate lungo i tragitto delle rotaie. E tanto per iniziare...saliamo il giro dura comprese le fermate 40 minuti.
Le rotaie passano vicino a tutte le zone più interessanti del parco, senza scendere è ossibile vedere canguri, emu, opossum, diavolo della tasmania, dingo e koala.
Finito il giro riprendiamo a piedi, lungo le rotaie per addentrarci nel parco.
La prima zona che troviamo è quella dei Koala, che come al solito sono tutti belli addormentati tra i rami degli alberi a loro dedicati. Fa eccezione uno, che evidentemente si è sentito ispirato per due passi a terra, cosa quanto mai strana, visto che il Koala è tutto fuori che aggressivo e deve la sua sopravvivenza al fatto che vive sulle cime degli alberi, a terra è una fin troppo facile preda, per qualsiasi predatore.
La cosa deve essere chiara anche a lui....infatti si affretta a riprendere quota, arrampicandosi fino all'incrocio di due rami nei quali si appallottola, si mette comodo e inizia a mangiare le foglie di eucalipto. Quanto ripasseremo, qualche ora più tardi, sarà ancora li, ma tra le braccia di morfeo.
Seguiamo i cartelli per arrivare alla zona dei coccodrilli, è l'unico evento che siamo interessati a seguire e iniziera tra non molto, per cui ci affrettiamo. Attraversiamo la zona dei canguri, quella degli emu e le gabbie dei predatori volanti ci fermeremo più tardi.
Nella zona dei coccodrilli il pubblico interessato è già piuttosto numeroso, riusciamo comunque a ritagliarsi, il nostro metroquadro.
Arriva la ragazza che inizia a spiegare, la storia dei coccodrilli. Quelli australiani, come dimensioni sono secondi solo al coccodrillo del nilo che può arrivare a 7 metri di lunghezza, quelli di qui invece "solo", si fa per dire, 6 metri. Dice che tutt'ora se ne trovano in libertà su tutto il territorio australiano, anche nelle zone che sono state bonificate. Consiglia di guardare sempre molto bene, prima di tuffarsi per fare una nuotata. Sopratutto al nord, la zona più vicina alle filippine, è la zona dove è più facile incontrare esemplari in natura.
Qui nel parco ne hanno alcuni esemplari, di cui uno di quasi 5 metri per 800 kg di peso.
A vederlo fa un certo effetto, il coccodrillo è fermo nella sua evoluzione da moltissimo tempo, infatti è l'unico predatore che ha le gambe ai lati del corpo invece che sotto, in acqua usa molto più la coda che non le gambe per muoversi vive sopratutto in zone paludose e in nei fiumi melmosi, in pratica in tutte quelle zone che gli permettono di fare agguati alle prede. Riesce a vivere senza mangiare anche per mesi. E non ha nemici naturali. In poche parole, se in mare lo squalo bianco è il padrone assoluto, qui sulla terra ferma, il padrone è lui.
Quello australiano ha anche un altra particolarità, è l'unico capace di saltare fuori dall'acqua per catturare anche gli uccelli, ragazza ci da l'opportunità di vederlo.
Vi assicuro che è abbastanza impressionante veder saltare fuori dall' acqua 800 kg di coccorillo, e più impressionante è la velocità con cui lo fa!!
Non è un caso che questo super predatore sia in cima alla catena alimentare con una evoluzione ferma a un milione di anni fa!
Finito l'evento riprendiamo la nostra passeggiata.
Passando lungo la zona delimitata riservata ai coccodrilli ne vediamo altri a riscaldarsi al sole.
Sembrano tutt'altro che pericolosi a vederli, anche se pochi minuti orsono.....mi hanno dimostrato il contrario.....
La zona canguri, è la più vicina e come previsto i proprietari della zona, sono socievoli come sempre.
Anche se mi dicono quelli che vivono in libertà non lo sono poi molto.
Condividono la zona con gli Emu, pennuti simili agli struzzi, per l'occasione vediamo una coppia che segue i primi passi dei cuccioli, con tutto l'interessamento e il controllo che qualsiasi genitore ha nei contronti dei figli...
Non li lasciano avvicinare alla staccionata e li tengono sotto stretto controllo visivo pronti a intervenire....
Poco più in la abbiamo una dimostrazione simile a quella vista in un altro parco, la tosatura di una pecora, ma in questo caso la cosa è stata un pò più divertente, la tosatura è stata solo un pezzo di un percorso fatto dai due protagonisti sul palco che hanno illustrato le caratteristiche del territorio australiano assieme a "presentare" serpenti, ragni e altri animali pericolosi per noi che ne condividiamo l'abitat. Un altro modo per far riflettere sulla natura selvaggia di questo luogo.
Passiamo davanti alle gabbie dei predatori del cielo, quasi sempre molto difficili da vedere, le gabbie in questo caso molto grandi, rendono la visione degli abitanti cosa piuttosto ardua.
Poco più in la un Wombat......e questo come ve lo descrivo???? Somiglia a un tasso, ma si vede abbastanza bene che a livello evolutivo è piuttosto lontano......
Mentre guardiamo questo curioso animale, mi accorgo che poco più in la un gruppo di Dingo sta controllando la zona a loro riservata...e per quanto siano dentro un recinto, del quale non si vede la fine, noi non siamo affatto graditi....e ce lo fanno capire molto bene.
Ci allontaniamo per arrivare vicino ad un lago che è più o meno il centro del parco il trenino lo ha costeggiato più volte durante il giro panoramico che abbiamo fatto all'inizio.
E' orami da un pò che vengo attratto da dei forti rumori che vengono dall'alto degli alberi, ancora però non sono riuscito a capire bene cosa siano.
Alla fine capisco, complice un punto di osservazione piuttosto elevato.
Tutto il parco è attraversato da un percorso, da farsi appesi a un filo con una carrucola, avevo notato i fili anche sulle vasche dei coccodrilli, ma li avevo scambiati per fili elettrici.
Invece sono una attrazione dentro l'attrazione, ormai sono troppo lontano dalla base di partenza, se me nero accorto prima probabilmente avrei provato.
Altro animale che mi ha colpito è una specie di canguro che vive sugli alberi e usa la coda come quinto arto.
Di colore rosso bruno sulla schiena e che va sfumarsi fino ad un giallo chiaro sul davanti.
Anche questi come i Koala passano la maggior parte della giornata a dormire, perchè mangiando solo foglie verdi hanno la digestione particolarmente lenta e quanto non mangiano dormono in modo molto simile ai Koala, si appallottolano nella diramazione degli alberi.
Questo invece è un fossile vivente, ignoro il nome, ma è più o meno come il Kiwi in nuova zelanda. E' possibile vederlo solo qui in australia e allo stato brado è quasi impossibile vederlo, anche se una ragazza che lavorava li ci ha detto che al nord, dalle parti di Darwin è possibile vederli se pure raramente.
Prima di uscire non poteva mancare la foto ricordo con il Koala, Anna, che anche questa volta ci ha accompagnato, decide di protarsi a csa anche questo ricordo. Dal canto nostro invece , un paio di pelouche da spedire in italia, visto che il nostro soggiorno sembra che verrà allungato per un bel pò....
Siamo alla fine del nostro giro, che come prevedevamo ci ha fatto scoprire un altro pezzo di questa terra pericolosa e stupenda.
Riprendiamo la macchina, e la prima cosa che faccio mi immetto nel traffico come avrei fatto in italia!!! Anna seduta dietro, mi comunica con una suadente voce (una delle poche volte che avrei preferito uno strillo isterico) "secondo me siamo contro mano".....e lo ripete un paio di volte.
Sto facendo quello che normalmente si fa guidando una macchina, lo si fa meccanicamente usando i neuroni per fare altro. Alla terza volta, mi desto!!!! CAZZO arriva pure un pulman!!! La riattivazione dei neuroni non poteva essere più brusca.....
Adesso dobbiamo trovare un posto dove dormire, visto che non abbiamo prenotato nulla.
Non dovrebbe essere difficile, scendiamo una ventina di chilometri a sud, fino a Coolangatta e dopo un paio di tentativi troviamo da dormire in una guest house, per 30 dollari a notte.
Cena al ristorante messicano, davvero niente male, nemmeno troppo piccante. Coolangatta è molto carina, ma non lascia il segno. Non saprei come spiegarlo.....manca di fascino, cosa invece che Surfers Paradise e Byron Bay hanno da vendere, dopo aver passeggiato per un bel pò per le vie cittadine, decidiamo per il giorno dopo di andare a Byron Bay.
Ma di questo parleremo nella prossimo post...Byron Bay
P.S. poche ore fa ho perso un amico....come me sono in molti ad averlo perso...ci ha lasciati mentre faceva quello che più amava...CIAO FILIPPO adesso puoi volare più in alto che mai....se vedremo una nuvola volare più veloce delle altre...sapremo che sei tu ai comandi.... buon viaggio Comandante......R.I.P
domenica 28 settembre 2014
sabato 20 settembre 2014
...China town...e limitrofi...
buon giorno a tutti, qui a Brisbane c'è una delle comunità cinesi più grandi dell australia, infatti mentre noi Italiani, colonizzavamo Melbourne, tutt'ora la città ha un quartiere chiamato little Italy, loro colonizzavano Brisbane, hanno in pratica fatto cresere notevolmente un paese (questo era Brisbane quando hanno iniziato ad arrivare), visto che in città più grandi, la loro "cultura dell'ombra", non era affatto efficace.
Sono tornati dopo con la collaborazione del loro governo, come stanno facendo in Italia (ancora per poco), portano il contante e comprano, trasformando quello che trovano in qualcosa che più si confà alla loro cultura. Sempre e rigorosamente restando al difuori di quello che è il panorama normativo Italiano.
Per raggiungere il quartiere è necessario lasciare la city in direzione Fortitude Valley, vanno bene tutte le vie intestate alle regine.
Si, infatti la city è attraversata ad una scacchiera di vie, quelle puntate sud- nord hanno il nome di una regina, quelle che puntano est-ovest hanno il nome di un re.
Nella fattispecie noi abbiamo seguito Ann street, questa passa accanto alla stazione di Roma street, dietro alla quale, è situato un parco, forse il più bello di tutta la città, anche se non è il più esteso è quello più vecchio e quello più "colorato". Lo abbiamo utilizzato come sosta lungo la via.
Per accedere al parco c'è un sotto passaggio, con i muri ricoperti di affreschi fatti dai "grafitari" locali, quelli che in Italia dipingono i treni, visto che da noi è preferibile un bel colore grigio cemento e cimitero, piuttosto che far dipingere questi artisti per "arredare" le nostre città, ma questi sono punti di vista, stupidi come di solito ci hanno abituati i nostri governanti.
Superato il "corridoio", si arriva all' accesso vero e proprio un prato all' inglese e poi un muro diviso in due dal quale sono state ricavate due cascate, lunghe circa 20 metri.
Superato il ponticello che da accesso al parco ci si trova in mezzo ai giochi d'acqua costruiti per rifornire le cascate ahi lati dell'accesso, sono tre corsi d'acqua, che secondo il cartello funzionano con acqua riciclata (non so se è vero, ma se non lo fosse i politici locali avrebbero la faccia di bronzo visto che in tutta la città vige la razionalizzazione dell'acqua).
In mezzo a questi ruscelli artificiali, si snodano tutta una serie di sentieri, che ci accompagnano lungo tutta la visita.
Ogni tanto, incrociamo alcune delle immancabili iguane, in qualche caso particolarmente curiose, qualcuna si fa quasi accarezzare.
Un lago fa bella mostra di se con al centro una fontana che ci lascia intravedere un arcobaleno se guardata con il sole alle spalle, una via lo costeggia, assieme ad un prato all'inglese, come quello trovato all' ingresso.
Tutte le volte che mi ritrovo a passeggiare in questi luoghi non riesco a fare a meno di stupirmi, per la maniacale precisione con la quale vengono manutenuti questi luoghi.
La passeggiata lungo lago finisce presso una zona un pò più trasandata, ovviamente se la si confronta con il resto, se la si confronta con qualche parco italiano....bhè, qui il confronto non c'è!
Nella zona più lontana fa bella mostra di se un pezzo di casa in stile liberty, ricostruito di bronzo, con tavolo finestra sul lago e gatto su una sedia, nelle spiegazioni è riportato il motivo di questa fedele riproduzione.
Il terreno nel quale si trova il parco era di un Lord che alla morte ha lasciato il terreno al comune, con la clausula di farci un parco per la comunità.
La riproduzione vuole essere, un ricordo di questo lord.
Poco lontano inizia un ponte che porta nella parte alta del parco, che la vegetazione celamagicamente alla vista.
A circa metà del percorso, troviamo una terrazza che da l'idea della grandezza del lago e del territorio usato per costruire questo piccolo pezzo di tranquillità, in mezzo al caos cittadino.
L'esplorazione continua, si comincia ad intravedere i primi colori, i fiori iniziano a prendere il posto del verde degli alberi e
iniziano a farla da padroni.
anche questa zona è finita e simo di nuovo all'ingresso, come in altre occasioni, resto stupito, del grande interesse che i cittadini abbiamo della loro città. In Italia ho visto qualcosa di simile a Trieste, il castello di miramare. Solo questa struttura, secondo me compete con la girandola di colori ottenuta in questo parco, che se si può trovargli un neo, credo che sial solo che in qualche punto della passeggiata si sente il rumore del traffico, anche se è molto in sottofondo e dopo poco non ci si fa più caso.
Riprendiamo Ann Street, con destinazione china town, è uno dei quartieri che l'amministrazione comunale sconsiglia di visitarli dopo il calare del sole. Statisticamente questo assieme ad altri 2, che non essendo interessanti culturalmente non sono stato a visitarli, è il quartiere con il maggior numero di omicidi, rapine borseggi e spaccio di droga.
Ma siccome, è la statistica a parlare, sempre statisticamente è molto difficile che qualcuno venga proprio a far fuori me!....Poi vedremo....male male...venderemo cara la pelle!!! La strada si fa più sporca, l'assoluta pulizia della City, qui va pian piano scemando. Si cominciano a vedere i negozi con i vetri blindati e le griglie anintrusione.
Nulla di particolarmente preoccupante, se vi siete fatti un giro a Roma a Milano oppure Torino, qui la cosa è decisamente meno "ingombrante" che non da noi.
Poi altra cosa interessante è, che qui a Brisbane, centri commerciali, negozi e tutto ciò che è aperto al pubblico chiude alle 17.30, immagino che uno dei motivi che hanno reso poco raccomandabili questi quartieri, sia proprio questo.
Arriviamo verso le 16.00 per cui ci resta un bel pò di tempo per farsi una idea del "lato oscuro della città".
Nella via principale del quartiere danno sfoggio di si due PUB pieni di gente, con un musicista che intrattiene il pubblico. Il tutto arredato da festoni tutti provenienti dalla cultura cinese.
L'accesso principale è davvero stupendo, la passeggiata continua poi, con una copertura molto "china" con lanterne e di un colore rosso acceso.
Siamo arrivati un pò in ritardo, il mercatino, che ci dicono abbia cadenza settimanale è ormai alla fine e la strada è ingombrata dalle auto degli espositori.
Tra le presenze immancabili abbiamo il supermercato, con solo merce cinese. Non che i supermercati italiani, abbiano qualcosa di diverso, sempre cinese è. Con la differenza che qui almeno hanno anche le etichette scritte in cinese, nei nostri c'è scritto "made in italy" quando la normativa prevede che basta che il 25% sia prodotto in italia per poterlci mettere il marchio....
Per cui ci becchiamo anche una bella truffa, normata!!!... Forse un giorno i nostri politici capiranno che stanno sbagliando tutto......ma temo che sarà troppo tardi...
I prodotti per lo più alimentari, per quanto abbia cercato di capire cosa fossero, non ci ho capito un granchè....
Poi una cosa inquietante....uno spazio che è stato costruito per ospitare un centro commerciale è in totale stato di abbandono, forse le statistiche hanno ragione, se uno spazio per un centro commerciale è abbandonato un motivo ci sarà.....mi intrigherebbe fare qualche domanda alle persone che passeggiano per farmi una idea...ma basta guardarli per capire che potrebbe non essere una illuminazione.
Anche i giochi d'acqua presenti in tutta la città, in questa zona, hanno un piacevole accento orientale.
Poco più avanti il primo ristorante cinese della città, che ormai è una palazzina, anche se mi dicono è ad uso e consumo della "borghesia" cinese, magari potrebbe essere porprio questo il motivo dello spazio in stato di abbandono???? Sarebbe interessante capirlo, conoscendo il modus operandi cinese negli affari e nel lavoro, immagino che potrebbe essere una buona spiegazione.
Mi accorgo che i cartelli stradali sono bilingue, interessante, ancora in italia quasto non mi risulta sia successo.....succederà e non solo con il cinese.....
Nella parallela, i due pub si sono ulteriormente riempiti di clienti, un cartello fa capire che si....siamo a china town ma anche in australia
recita: "Keep calm and have a beer"...
Mi riporta immediatamente nel luogo dove ho sempre sognato di venire, e che alla fine sono riuscito almeno a viverlo per un pò.
Le notizie che ho sulla mia possibile permanenza stanno pian piano migliorando, per fortuna la mia figura professionale è ricercata qui tra gli Aussie, questo mi fa ben sperare per il mio fututo prossimo.
Ho anche avuto la fortuna di aver trovato le persone giuste, che fino ad ora mi hanno accompagnato in questo viaggio.
E questo mi lascia ben sperare, un altra cosa da non dimenticare, i cinesi, i protagonisti di questo post. Non sono molto ben voluti, al contrario degli italiani. Che comunque prima di vedersi aprire le porte, ti fanno le misure.....non scordatelo gli Aussie sono un grande popolo, " a people very frendly" (un popolo molto amichevole), ma il comportamento che avranno nei vostri confronti, dipenderà molto da come vi comporterete voi....
Continuo a pensare che se vuoi vivere in australia, devi diventare Australiano, non italiano in Australia.
Gli italiani, lasciateli in italia e confidate negli "Aussie"......meritano molto più loro di noi....purtroppo odio dover fare queste riflessioni. In fondo sono anche io italiano, oltretutto orgoglioso di esserlo. Ma la storia la fanno i fatti non le opinioni e le chiacchiere da bar......hanno nel loro passato dei lati molto poco ortodossi e li fanno somigliare a qualcosa che non sono.......
....ciao a presto....prossimo post .....574-TWA....scritto così fa pensare alle torri gemelle!!! Hahhahahah nulla di tutto questo, tranquilli.....
Sono tornati dopo con la collaborazione del loro governo, come stanno facendo in Italia (ancora per poco), portano il contante e comprano, trasformando quello che trovano in qualcosa che più si confà alla loro cultura. Sempre e rigorosamente restando al difuori di quello che è il panorama normativo Italiano.
Per raggiungere il quartiere è necessario lasciare la city in direzione Fortitude Valley, vanno bene tutte le vie intestate alle regine.
Si, infatti la city è attraversata ad una scacchiera di vie, quelle puntate sud- nord hanno il nome di una regina, quelle che puntano est-ovest hanno il nome di un re.
Nella fattispecie noi abbiamo seguito Ann street, questa passa accanto alla stazione di Roma street, dietro alla quale, è situato un parco, forse il più bello di tutta la città, anche se non è il più esteso è quello più vecchio e quello più "colorato". Lo abbiamo utilizzato come sosta lungo la via.
Per accedere al parco c'è un sotto passaggio, con i muri ricoperti di affreschi fatti dai "grafitari" locali, quelli che in Italia dipingono i treni, visto che da noi è preferibile un bel colore grigio cemento e cimitero, piuttosto che far dipingere questi artisti per "arredare" le nostre città, ma questi sono punti di vista, stupidi come di solito ci hanno abituati i nostri governanti.
Superato il "corridoio", si arriva all' accesso vero e proprio un prato all' inglese e poi un muro diviso in due dal quale sono state ricavate due cascate, lunghe circa 20 metri.
Superato il ponticello che da accesso al parco ci si trova in mezzo ai giochi d'acqua costruiti per rifornire le cascate ahi lati dell'accesso, sono tre corsi d'acqua, che secondo il cartello funzionano con acqua riciclata (non so se è vero, ma se non lo fosse i politici locali avrebbero la faccia di bronzo visto che in tutta la città vige la razionalizzazione dell'acqua).
In mezzo a questi ruscelli artificiali, si snodano tutta una serie di sentieri, che ci accompagnano lungo tutta la visita.
Ogni tanto, incrociamo alcune delle immancabili iguane, in qualche caso particolarmente curiose, qualcuna si fa quasi accarezzare.
Un lago fa bella mostra di se con al centro una fontana che ci lascia intravedere un arcobaleno se guardata con il sole alle spalle, una via lo costeggia, assieme ad un prato all'inglese, come quello trovato all' ingresso.
Tutte le volte che mi ritrovo a passeggiare in questi luoghi non riesco a fare a meno di stupirmi, per la maniacale precisione con la quale vengono manutenuti questi luoghi.
La passeggiata lungo lago finisce presso una zona un pò più trasandata, ovviamente se la si confronta con il resto, se la si confronta con qualche parco italiano....bhè, qui il confronto non c'è!
Nella zona più lontana fa bella mostra di se un pezzo di casa in stile liberty, ricostruito di bronzo, con tavolo finestra sul lago e gatto su una sedia, nelle spiegazioni è riportato il motivo di questa fedele riproduzione.
Il terreno nel quale si trova il parco era di un Lord che alla morte ha lasciato il terreno al comune, con la clausula di farci un parco per la comunità.
La riproduzione vuole essere, un ricordo di questo lord.
Poco lontano inizia un ponte che porta nella parte alta del parco, che la vegetazione celamagicamente alla vista.
A circa metà del percorso, troviamo una terrazza che da l'idea della grandezza del lago e del territorio usato per costruire questo piccolo pezzo di tranquillità, in mezzo al caos cittadino.
L'esplorazione continua, si comincia ad intravedere i primi colori, i fiori iniziano a prendere il posto del verde degli alberi e
iniziano a farla da padroni.

Ma siccome, è la statistica a parlare, sempre statisticamente è molto difficile che qualcuno venga proprio a far fuori me!....Poi vedremo....male male...venderemo cara la pelle!!! La strada si fa più sporca, l'assoluta pulizia della City, qui va pian piano scemando. Si cominciano a vedere i negozi con i vetri blindati e le griglie anintrusione.
Nulla di particolarmente preoccupante, se vi siete fatti un giro a Roma a Milano oppure Torino, qui la cosa è decisamente meno "ingombrante" che non da noi.
Poi altra cosa interessante è, che qui a Brisbane, centri commerciali, negozi e tutto ciò che è aperto al pubblico chiude alle 17.30, immagino che uno dei motivi che hanno reso poco raccomandabili questi quartieri, sia proprio questo.
Arriviamo verso le 16.00 per cui ci resta un bel pò di tempo per farsi una idea del "lato oscuro della città".
Nella via principale del quartiere danno sfoggio di si due PUB pieni di gente, con un musicista che intrattiene il pubblico. Il tutto arredato da festoni tutti provenienti dalla cultura cinese.
L'accesso principale è davvero stupendo, la passeggiata continua poi, con una copertura molto "china" con lanterne e di un colore rosso acceso.
Siamo arrivati un pò in ritardo, il mercatino, che ci dicono abbia cadenza settimanale è ormai alla fine e la strada è ingombrata dalle auto degli espositori.
Tra le presenze immancabili abbiamo il supermercato, con solo merce cinese. Non che i supermercati italiani, abbiano qualcosa di diverso, sempre cinese è. Con la differenza che qui almeno hanno anche le etichette scritte in cinese, nei nostri c'è scritto "made in italy" quando la normativa prevede che basta che il 25% sia prodotto in italia per poterlci mettere il marchio....
Per cui ci becchiamo anche una bella truffa, normata!!!... Forse un giorno i nostri politici capiranno che stanno sbagliando tutto......ma temo che sarà troppo tardi...
I prodotti per lo più alimentari, per quanto abbia cercato di capire cosa fossero, non ci ho capito un granchè....
Poi una cosa inquietante....uno spazio che è stato costruito per ospitare un centro commerciale è in totale stato di abbandono, forse le statistiche hanno ragione, se uno spazio per un centro commerciale è abbandonato un motivo ci sarà.....mi intrigherebbe fare qualche domanda alle persone che passeggiano per farmi una idea...ma basta guardarli per capire che potrebbe non essere una illuminazione.
Anche i giochi d'acqua presenti in tutta la città, in questa zona, hanno un piacevole accento orientale.
Poco più avanti il primo ristorante cinese della città, che ormai è una palazzina, anche se mi dicono è ad uso e consumo della "borghesia" cinese, magari potrebbe essere porprio questo il motivo dello spazio in stato di abbandono???? Sarebbe interessante capirlo, conoscendo il modus operandi cinese negli affari e nel lavoro, immagino che potrebbe essere una buona spiegazione.
Mi accorgo che i cartelli stradali sono bilingue, interessante, ancora in italia quasto non mi risulta sia successo.....succederà e non solo con il cinese.....
Nella parallela, i due pub si sono ulteriormente riempiti di clienti, un cartello fa capire che si....siamo a china town ma anche in australia
recita: "Keep calm and have a beer"...
Mi riporta immediatamente nel luogo dove ho sempre sognato di venire, e che alla fine sono riuscito almeno a viverlo per un pò.
Le notizie che ho sulla mia possibile permanenza stanno pian piano migliorando, per fortuna la mia figura professionale è ricercata qui tra gli Aussie, questo mi fa ben sperare per il mio fututo prossimo.
Ho anche avuto la fortuna di aver trovato le persone giuste, che fino ad ora mi hanno accompagnato in questo viaggio.
E questo mi lascia ben sperare, un altra cosa da non dimenticare, i cinesi, i protagonisti di questo post. Non sono molto ben voluti, al contrario degli italiani. Che comunque prima di vedersi aprire le porte, ti fanno le misure.....non scordatelo gli Aussie sono un grande popolo, " a people very frendly" (un popolo molto amichevole), ma il comportamento che avranno nei vostri confronti, dipenderà molto da come vi comporterete voi....
Continuo a pensare che se vuoi vivere in australia, devi diventare Australiano, non italiano in Australia.
Gli italiani, lasciateli in italia e confidate negli "Aussie"......meritano molto più loro di noi....purtroppo odio dover fare queste riflessioni. In fondo sono anche io italiano, oltretutto orgoglioso di esserlo. Ma la storia la fanno i fatti non le opinioni e le chiacchiere da bar......hanno nel loro passato dei lati molto poco ortodossi e li fanno somigliare a qualcosa che non sono.......
....ciao a presto....prossimo post .....574-TWA....scritto così fa pensare alle torri gemelle!!! Hahhahahah nulla di tutto questo, tranquilli.....
una famiglia eccezionale....
ciao, il titolo dice tutto credo, si i nostri padroni di casa ci hanno di nuovo scorrazzato nei dintorni cittadini, questa volta il luogo non è una spiaggia incontaminata, ma una zona montuosa.
Dista dalla City circa un ora e mezza in direzione sud-ovest, buona parte del tragitto è tra sterrati e arrampicate.
La parte sterrata, sita in una valle nella quale scorrono un paio di "piccoli" fiumi, virgolettato è d'obbligo, Terry ci dice che risulta molto facile vederli ingrossare e andar fuori dagli argini.
Nella zona sono molto facili da vedere canguri selvatici, che circolano liberamente, nelle proprietà, nelle quali viene prodotto, per la maggior parte vino, mi dicono anche di buona qualità.
Nei prossimi mesi se riesco vedo di andare ad assaggiare qualcosa, almeno mi faccio una idea.
In alcune delle farm (fattorie) che abbiamo attraversato, invece trattano di cavalli da corsa, e i miei ciceroni affermano che il cavallo più vincente della storia Australiana, sia stato allevato qui.
Premesso che per me la differenza tra due cavalli è il colore!!!, diventa ovvio che l'unica cosa che mi possa far pensare che questo possa essere vero, è il livello di pulizia e di "immagine" di una di queste fattorie, quella appunto del campione.
La foto non gli rende giustizia.
Mentre ci muoviamo lungo la strada, un Wallaby ci incrocia al lato della strada, senza essere minimamente disturbato dalla nostra presenza, poco più in la nel recinto delle mucche un gruppo di canguri, quelli più grandi con il mantello di un colore rosso mattone, sta allegramente condividendo i pasto con un toro......
Non sembrano disturbati di essere così vicini, chiedo se per caso non fosse un allevamento, visto che la cosa mi suona strana, no non lo è, semplicemente i canguri saltano facilmente i recinti e vanno a mangiare. Facilmente??? Il recinto che abbiamo vicino è alto almeno 4 metri!! "Si è alto ma "the big red" (il grande rosso riferito alla razza del canguro viene chiamato cosi) salta ben più in alto"......Sti cazzi!!!! Poi mi racconta che qualche volta, proprio su quella strada è stato sorpassato da canguri in corsa ai lati della strada a 70 km/h.
Non c'è che dire, una bella bestia, in effetti ad averlo vicino in piedi, mette abbastanza timore.
Inizia l'arrampicata, la strada è molto più stretta di quanto si sia abituati a vedere, noi siamo in una toyota land cruise, percui tutt'altro che una piccola auto, e mi domando come facciamo a scambiarsi con qualcuno, arriva presto la risposta. Quello in discesa si ferma, regola mai scritta ma chiunque abbia un pò di sale in zucca applica senza bisogno di insegnamento, sto parlando di Australia, da noi nemmeno per mare dove chi manovra peggio ha la precedenza (regola scritta) si riesce a vedere il buon senso applicato!!!
I tornanti si susseguono, e sono strettissimi, non ci sono guard rail e la strada lascia poco più della larghezza della macchina e ogni tanto arriva qualcuno con cui scambiarsi......non dico che sto sudando freddo, i margini ci sono, ma proprio tranquillo non riesco a starci...
Un tornante, non potendo essere fatto piu largo e non lasciando spazio sufficiente a due veicoli, è stato fatto doppio, si avete letto bene, doppio quelli che salgono tirano dritti e voltano 150 metri piu avanti di quelli che scendono.
Si continua a salire la natura è incredibilmente incontaminata, su gli alberi si vede movimento continuo, uccelli, scoiattoli (che sono appena usciti dal letargo) scimmie e numerosi uccelli, la coltre delle chiome degli alberi è molto fitta, sembra l'imbrunire e invece sono si e no le 11.00 del mattino.
Un canguro, sul bordo della rupe, ci guarda passare, sembra quasi divertito....si arriva al valico, non inizia una discesa, siamo in un altipiano, e la strada ora è costeggiata da alberi, non è più larga di prima, anzi in qualche punto fa anche pensare di non passarci, questa immagine è un fotogramma
di un video girato con la telecamera di bordo della macchina (non so se è un optional pagato a parte e comunque ho gia precedentemente parlato dei costi), in basso il cofano.
Pian piano il bosco si dirada e ci da la gioia di rivedere un sole splendente. Ancora pochi kilometri e siamo alla prima sosta, un allevamento di alpaca.
Animale dal quale si ricava una lana, migliore per certi versi di quella della pecora, ma molto meno costosa (così mi dicono), gli alpaca sono di vari colori e i capi di abbigliamento ricavati sono piacevolmente colorati, anche senza ricorrere alla tintura e quelli che vendono nel market dell allevamento non vengono colorati.
Quelli del recinto lungo la strada non si fanno problemi ad avvicinarsi a farsi carezzare e a mangiare dalla mano dei turisti.
Entriamo nel market, Terry mi chiede cosa bevo, rispondo un caffè....un classico, dopo circa 30 secondi mi ricordo che qui il caffè è un secchio di roba!!! TERRY!!!!!.....è gia scomparso di sopra io sono restato su una terrazza con una vista sottostante da mozzare il fiato.
Inizio a scattare, ma ben presto mi accorgo che ha dare una idea, della vallata che ho sotto i piedi, forse non basta Oliviero Toscani.
Somiglia come colore di fondo alle vallate mongole, con una differenza sostanziale, qui la vegetazione è presente. Molto presente nonostante, che qui sia stato disboscato non poco. Sono pochi anni che è stato vietato il disboscamento. Per tanto fino a poco tempo fa seeri proprietario di un bosco potevi abbattere tutti gli alberi che volevi.
Fortunatamente, in questo posto non hanno bisogno di scaldarsi di inverno....
Arriva il caffè......meglio non commentare.
Altri 10 minuti di chiacchiere e a contemplare quanto, ho tentato di spiegare sopra, senza molto successo direi, e ripartiamo verso un pezzo interessante di foresta.
Un altra mezzora di macchina alternando zone disboscate a zone con una vegetazione fittissima e nuova fermata.
Il luogo è una zona dichiarata parco naturale nel quale praticamente è stato costruito un bazar di souvenir e un percorso, dentro il bosco in tutto e per tutto simile a quelli visti in altre zone boscose Fraser Island ecc.
Si viene accolti da un aeroplano del servizio postale, dato per disperso poco prima della seconda guerra mondiale e ritrovato da un escursionista 7-8 anni più tardi. Dopo averlo smontato per rimuoverlo dalla zona boscosa dove era avvenuta la sciagura è stato rimesso assieme, per diventare una delle attrazioni del parco. Ora non è più possibile visitare gli interni, ma dall'esterno è sempre un bel vedere.
La strada sale ancora per un pò e arriviamo all'ingresso del bazar, ci sono pappagalli che mangiano dalle mani delle persone oltre a salirgli in testa con una confidenza mai vista prima.
Un "Aussie" (australiano) ci da quello che gli è avanzato per farci dvertire anche a noi con gli uccelli.
Il finimondo....nonostante non si sia da soli a distribuire cibo, si viene letteralmente assaliti.
Questa foto da abbastanza l'idea della confidenza che questi simpatici animali hanno con l' uomo.
Sotto invece l'ombra con il pappagallo in testa sono io, ovviamente era l'unico modo che avevo per documentare l'accaduto....
Restiamo a giocare con i papagalli ancora per un pò.
Dopo ci incamminiamo verso la passseggiata nel bosco, cosa alla quale ormai siamo abituati, ma
anche questa volta resteremo piacevolmente impressionati,
ormai questa terra ci ha abituati a
sorprese incredibili.
Inizia la passeggiata sulla pedana sopra elevata di legno come altre gia viste, poco dopo ci imbattiamo in un topo marsupiale....
Non so di preciso il nome di questo animaletto, è grande più o meno come un coniglio e si muove più o meno come un canguro, ma con una coda che somiglia molto di più a quella di un topo che non a quella di un canguro. Si fa avvicinare fino a 4-5 metri non di più, forse a poterci stare intorno da solo per un pò magari povevo anche fotografarlo. Ma siccome in questo tipo di bosco i serpenti, sono presenti più o meno quanto i preti in chiesa ho preferito non farne di nulla.
, serpenti ragni e a tutti quegli animali che potrebbero essere li e non essere troppo felici di vedermi entrare.
Scatto qualche foto e resto meravigliato da questa architettura, che madre natura ha impiegato centinaia di anni, per costruirla così efficacemente...
Esco e riprendo il cammino, vedo qualcosa che mi suona male.......
Ci sono delle persone che sono almeno a 10 merti da terra!!!! Ma che fanno si sono arrampicate??? Poco passi dopo capisco....
E' stato costruito un percorso, un ponte che somiglia molto a un ponte tibetano, fatto di tavole e cavi di acciaio che nel punto più alto è a circa 25 metri da terra e passa accanco alle cime degli alberi.
All'ingresso viene consigliato di camminare non più di 6 alla volta, su tutto il percorso e gli Aussie fanno come c'è scritto, solo nelle piattaforme, ricavate nelle biforcazioni dei rami più grandi ci sono persone ferme a godersi il luogo, molto poco stabile!!!
La "camminata" è stata finanziata dai cittadini con delle donazioni e per ogni tavola c'è scritto un nome, tutt'ora la manutenzione è fatta dalle persone che vivono vicino al parco e che a rotazione si dedicano alle manutenzioni del parco. Qui mi viene da pensare al mio paese che una volta di più ha smesso di essere quello che era, per far posto a un accozzaglia di loschi figuri che per quali una cosa del genere non è nemmeno lontanamente pensabile.
Sarebbe però fattibile se lo stato ci mettesse il denaro necessario, alla costruzione alla manutenzione e al personale, ma i proventi dei biglietti fossero a beneficio di un imprenditore, così potremmo anche avere qualcosa di simile a questo, solo simile, perchè con tutto il cartaceo e le responsabilità che qualcuno, inevitabilmente, dovrebbe prendersi la vedo molto dura che potremmo costruire qualcosa di similare.
Dista dalla City circa un ora e mezza in direzione sud-ovest, buona parte del tragitto è tra sterrati e arrampicate.
La parte sterrata, sita in una valle nella quale scorrono un paio di "piccoli" fiumi, virgolettato è d'obbligo, Terry ci dice che risulta molto facile vederli ingrossare e andar fuori dagli argini.
Nella zona sono molto facili da vedere canguri selvatici, che circolano liberamente, nelle proprietà, nelle quali viene prodotto, per la maggior parte vino, mi dicono anche di buona qualità.
Nei prossimi mesi se riesco vedo di andare ad assaggiare qualcosa, almeno mi faccio una idea.
In alcune delle farm (fattorie) che abbiamo attraversato, invece trattano di cavalli da corsa, e i miei ciceroni affermano che il cavallo più vincente della storia Australiana, sia stato allevato qui.
Premesso che per me la differenza tra due cavalli è il colore!!!, diventa ovvio che l'unica cosa che mi possa far pensare che questo possa essere vero, è il livello di pulizia e di "immagine" di una di queste fattorie, quella appunto del campione.
La foto non gli rende giustizia.
Mentre ci muoviamo lungo la strada, un Wallaby ci incrocia al lato della strada, senza essere minimamente disturbato dalla nostra presenza, poco più in la nel recinto delle mucche un gruppo di canguri, quelli più grandi con il mantello di un colore rosso mattone, sta allegramente condividendo i pasto con un toro......
Non sembrano disturbati di essere così vicini, chiedo se per caso non fosse un allevamento, visto che la cosa mi suona strana, no non lo è, semplicemente i canguri saltano facilmente i recinti e vanno a mangiare. Facilmente??? Il recinto che abbiamo vicino è alto almeno 4 metri!! "Si è alto ma "the big red" (il grande rosso riferito alla razza del canguro viene chiamato cosi) salta ben più in alto"......Sti cazzi!!!! Poi mi racconta che qualche volta, proprio su quella strada è stato sorpassato da canguri in corsa ai lati della strada a 70 km/h.
Non c'è che dire, una bella bestia, in effetti ad averlo vicino in piedi, mette abbastanza timore.
Inizia l'arrampicata, la strada è molto più stretta di quanto si sia abituati a vedere, noi siamo in una toyota land cruise, percui tutt'altro che una piccola auto, e mi domando come facciamo a scambiarsi con qualcuno, arriva presto la risposta. Quello in discesa si ferma, regola mai scritta ma chiunque abbia un pò di sale in zucca applica senza bisogno di insegnamento, sto parlando di Australia, da noi nemmeno per mare dove chi manovra peggio ha la precedenza (regola scritta) si riesce a vedere il buon senso applicato!!!
I tornanti si susseguono, e sono strettissimi, non ci sono guard rail e la strada lascia poco più della larghezza della macchina e ogni tanto arriva qualcuno con cui scambiarsi......non dico che sto sudando freddo, i margini ci sono, ma proprio tranquillo non riesco a starci...
Un tornante, non potendo essere fatto piu largo e non lasciando spazio sufficiente a due veicoli, è stato fatto doppio, si avete letto bene, doppio quelli che salgono tirano dritti e voltano 150 metri piu avanti di quelli che scendono.
Si continua a salire la natura è incredibilmente incontaminata, su gli alberi si vede movimento continuo, uccelli, scoiattoli (che sono appena usciti dal letargo) scimmie e numerosi uccelli, la coltre delle chiome degli alberi è molto fitta, sembra l'imbrunire e invece sono si e no le 11.00 del mattino.
Un canguro, sul bordo della rupe, ci guarda passare, sembra quasi divertito....si arriva al valico, non inizia una discesa, siamo in un altipiano, e la strada ora è costeggiata da alberi, non è più larga di prima, anzi in qualche punto fa anche pensare di non passarci, questa immagine è un fotogramma
di un video girato con la telecamera di bordo della macchina (non so se è un optional pagato a parte e comunque ho gia precedentemente parlato dei costi), in basso il cofano.
Pian piano il bosco si dirada e ci da la gioia di rivedere un sole splendente. Ancora pochi kilometri e siamo alla prima sosta, un allevamento di alpaca.
Animale dal quale si ricava una lana, migliore per certi versi di quella della pecora, ma molto meno costosa (così mi dicono), gli alpaca sono di vari colori e i capi di abbigliamento ricavati sono piacevolmente colorati, anche senza ricorrere alla tintura e quelli che vendono nel market dell allevamento non vengono colorati.
Quelli del recinto lungo la strada non si fanno problemi ad avvicinarsi a farsi carezzare e a mangiare dalla mano dei turisti.
Entriamo nel market, Terry mi chiede cosa bevo, rispondo un caffè....un classico, dopo circa 30 secondi mi ricordo che qui il caffè è un secchio di roba!!! TERRY!!!!!.....è gia scomparso di sopra io sono restato su una terrazza con una vista sottostante da mozzare il fiato.
Inizio a scattare, ma ben presto mi accorgo che ha dare una idea, della vallata che ho sotto i piedi, forse non basta Oliviero Toscani.
Somiglia come colore di fondo alle vallate mongole, con una differenza sostanziale, qui la vegetazione è presente. Molto presente nonostante, che qui sia stato disboscato non poco. Sono pochi anni che è stato vietato il disboscamento. Per tanto fino a poco tempo fa seeri proprietario di un bosco potevi abbattere tutti gli alberi che volevi.
Fortunatamente, in questo posto non hanno bisogno di scaldarsi di inverno....
Arriva il caffè......meglio non commentare.
Altri 10 minuti di chiacchiere e a contemplare quanto, ho tentato di spiegare sopra, senza molto successo direi, e ripartiamo verso un pezzo interessante di foresta.
Un altra mezzora di macchina alternando zone disboscate a zone con una vegetazione fittissima e nuova fermata.
Il luogo è una zona dichiarata parco naturale nel quale praticamente è stato costruito un bazar di souvenir e un percorso, dentro il bosco in tutto e per tutto simile a quelli visti in altre zone boscose Fraser Island ecc.
Si viene accolti da un aeroplano del servizio postale, dato per disperso poco prima della seconda guerra mondiale e ritrovato da un escursionista 7-8 anni più tardi. Dopo averlo smontato per rimuoverlo dalla zona boscosa dove era avvenuta la sciagura è stato rimesso assieme, per diventare una delle attrazioni del parco. Ora non è più possibile visitare gli interni, ma dall'esterno è sempre un bel vedere.
La strada sale ancora per un pò e arriviamo all'ingresso del bazar, ci sono pappagalli che mangiano dalle mani delle persone oltre a salirgli in testa con una confidenza mai vista prima.
Un "Aussie" (australiano) ci da quello che gli è avanzato per farci dvertire anche a noi con gli uccelli.
Il finimondo....nonostante non si sia da soli a distribuire cibo, si viene letteralmente assaliti.
Questa foto da abbastanza l'idea della confidenza che questi simpatici animali hanno con l' uomo.
Sotto invece l'ombra con il pappagallo in testa sono io, ovviamente era l'unico modo che avevo per documentare l'accaduto....
Restiamo a giocare con i papagalli ancora per un pò.
Dopo ci incamminiamo verso la passseggiata nel bosco, cosa alla quale ormai siamo abituati, ma
anche questa volta resteremo piacevolmente impressionati,
ormai questa terra ci ha abituati a
sorprese incredibili.
Inizia la passeggiata sulla pedana sopra elevata di legno come altre gia viste, poco dopo ci imbattiamo in un topo marsupiale....
Non so di preciso il nome di questo animaletto, è grande più o meno come un coniglio e si muove più o meno come un canguro, ma con una coda che somiglia molto di più a quella di un topo che non a quella di un canguro. Si fa avvicinare fino a 4-5 metri non di più, forse a poterci stare intorno da solo per un pò magari povevo anche fotografarlo. Ma siccome in questo tipo di bosco i serpenti, sono presenti più o meno quanto i preti in chiesa ho preferito non farne di nulla.
A un certo punto il nostro percorso si restringe, si ci troviamo in mezzo a un pezzo nel quale la vegetazione non è stata molto collaborativa, infatti per passare bisogna abbassarsi molto.
Prima della grossa sopresa, ci fermiamo accanto ad un albero....in realta non è uno solo, ma un intreccio di più piante che aiutandosi l'una con l'altra riescono ad arrivare all'altezza necessaria per partecipare alla spartizione della luce del sole.
Il tronco è di circa 3 metri di diametro ma all' interno è vuoto, si riesce ad addentrarsi piuttosto facilmente.
Entro...facendo attenzione ad altri visitatori non proprio graditi

Scatto qualche foto e resto meravigliato da questa architettura, che madre natura ha impiegato centinaia di anni, per costruirla così efficacemente...
Esco e riprendo il cammino, vedo qualcosa che mi suona male.......
Ci sono delle persone che sono almeno a 10 merti da terra!!!! Ma che fanno si sono arrampicate??? Poco passi dopo capisco....
E' stato costruito un percorso, un ponte che somiglia molto a un ponte tibetano, fatto di tavole e cavi di acciaio che nel punto più alto è a circa 25 metri da terra e passa accanco alle cime degli alberi.
All'ingresso viene consigliato di camminare non più di 6 alla volta, su tutto il percorso e gli Aussie fanno come c'è scritto, solo nelle piattaforme, ricavate nelle biforcazioni dei rami più grandi ci sono persone ferme a godersi il luogo, molto poco stabile!!!
La "camminata" è stata finanziata dai cittadini con delle donazioni e per ogni tavola c'è scritto un nome, tutt'ora la manutenzione è fatta dalle persone che vivono vicino al parco e che a rotazione si dedicano alle manutenzioni del parco. Qui mi viene da pensare al mio paese che una volta di più ha smesso di essere quello che era, per far posto a un accozzaglia di loschi figuri che per quali una cosa del genere non è nemmeno lontanamente pensabile.
Sarebbe però fattibile se lo stato ci mettesse il denaro necessario, alla costruzione alla manutenzione e al personale, ma i proventi dei biglietti fossero a beneficio di un imprenditore, così potremmo anche avere qualcosa di simile a questo, solo simile, perchè con tutto il cartaceo e le responsabilità che qualcuno, inevitabilmente, dovrebbe prendersi la vedo molto dura che potremmo costruire qualcosa di similare.
La stabilità lascia molto a desiderare, e in caso di collasso strutturale, non credo che i protagonisti la racconterebbero.....Ma in Australia ognuno è responsabile di quello che fà, pertanto se il giocattolo crolla, non sono problemi di chi ce lo ha messo, tanto più per il fatto che non viene richiesto nessun biglietto di ingresso. Il percorso di snoda per 200 metri circa in mezzo alle cime degli alberi ed è una bella esperienza, non mi era mai capitato di essere in mezzo alla chioma degli alberi in assieme agli abitanti di questa "quota".
Ritorniamo verso terra e finiamo il percorso, che ci porta direttamente vicino al parcheggio.
Un sacchetto di patatine preso al bazar, e riprendiamo la via di casa, il percorso a ritroso è anche peggio che all'andata, non ci eravamo resi troppo conto di come la strada per arrivare quassu fosse stretta e tortuosa.
Dalle parti delle fattorie dove avevamo incontrato i canguri, facciamo una variazione di strada e passiamo vicino alle zone che normalmente vengono usate per campeggiare, ormai i fuochi sono accesi, di li a poco tempo ci sarà abbastanza brace per un barbecue con i fiocchi.
Anche questa tradizione è molto radicata nella cultura australiana, cosa che riunisce famiglie intere intorno ad un fuoco, assieme ad una birra e della carne arrostita......
Riprendiamo l'autostrada, la nostra giornata, alla ricerca di qualche pezzo nuovo di australia, è finita.
E come tutte le giornate passate a cercare l'essenza Australiana, mi scopro molto più vicino al loro modo di intendere la vita che non a quello che ho finora vissuto.
E ancora una volta l'australia, ci lascia senza parole con un tramonto da lasciare senza fiato.....
Prossimo post dedicato a china town, che pensavi che qui i cinesi non fossero venuti a colonizzare!!???....E ad alcune parchi cittadini che meritano mensione.....
a presto
lunedì 15 settembre 2014
cairns.....parte seconda.
Ciao a tutti, rileggendomi ho scoperto che nel mio post precedente ho violato tutta una serie di "norme" che rendono l'immersione subacquea una attività sicura.
Spero che questo blog non venga letto da qualche trainer o certifier della didattica che rappresento, altrimenti la sanzione oppure il richiamo è cosa certa!
Detto questo, andiamo avanti sperando nella buona sorte e che l' ineluttibilità della legge di murphy possa questa volta fallire.
Per il secondo giorno a Cairns abbiamo in programma una visita nel territorio aborigeno, zona che in teoria dovrebbe essere gestita solo dal popolo natio, poi come sempre avviene, non del tutto questo avviene.
All'interno del loro territorio gli aborigeni gestiscono un parco aperto in parte al pubblico, ne fa parte la foresta pluviale che da qui sale fino alla punta più a nord Australiana.
La sveglia è anche oggi terribile....6.00, la partenza è prevista per le 7.00 e pertanto ci prendiamo un pò di tempo per fare colazione.
La ricerca di un bar è clamorosamente un massacro!....non è aperto nemmeno il panettiere!!! E dopo aver girato in lungo e in largo la zona, andiamo ad un distributore di benzina.
Si avete letto bene, è l'unico luogo aperto che ci possa dare qualcosa da sbranare!
Arriva Andy, la nostra guida, un giovanotto che ha tutta l'aria di essere un ex militare, a occhio sembra matto da legare, poi nel corso della giornata scopriremo che non sembra solamente!!!
Fatte le presentazioni e scaricato un "insetto stecco" che aveva abusivamente preso un passaggio, partiamo.
Facciamo un paio di soste recuperare altre persone facenti parte del gruppo, in altre strutture alberghiere, una tedesca che è in Australia da diversi anni, fadendo l'insegnate di tedesco e un gruppo di francesi che per quanto simpatici, hanno la puzzetta sotto il naso della maggior parte dei francesi, cosa che mi sembra abbastanza normale, visto che comunque culturalmente sono nostri cugini, i nostri due popoli non si amano un granchè!
Lungo la via Andy ci spiega un pò le vicissitudini della terra, dopo l'occupazione del "viso pallido" la deforestazione e l'uso delle terre per la coltivazione della canna da zucchero, tutt'ora la zona è la più grande produttrice di canna da zucchero dell'australia e una delle prime al mondo, in pratica il cucchiaino di zucchero che la mattina mettere nel caffè ha ottime probabilità di arrivare in parte da qui.
Si è arrivati a lasciare la gestione della parte più corposa (detto da un bianco, per cui bisognerebbe verificare) della zona alle famiglie aborigene.
Avete letto bene, famiglie si perchè la cultura aborigena non prevede una organizzazione piramidale come la nostra, ma una gestione familiare del territorio, al monento dell'arrivo dei coloni, il territorio australiano era gestito da tribu che di fatto vivevano in sintonia con la natura e in pace tra di loro, questo ha fatto si, che con molta facilità possano essere stati sopraffatti dalla capacità colonizzatrice inglese, che in quel periodo usava le colonie per spedirci tutti quelli che non erano graditi in patria.
Solo qualche anno fa il governo si è fatto prodigo di scuse nei confronti delle popolazioni autoctone, direi un pò troppo tardi per come la vedo io, ma erano altri tempi e i diritti fondamentali dell'uomo erano ancora da essere pensati. Pensandoci bene anche oggi che invece esistono, non esiste una nazione al mondo che li applichi in modo reale.
Cosa simile è successa anche in Nuova Zelanda, con una differenza sostanziale, li, i nativi erano i Maori, un popolo guerriero, che invece di farsi spazzare via ha combattuto fino quasi alla fine, se si pensa che la lingua Maori ha solo 2 o 3 varianti, gli aborigeni australiani hanno praticamente una lingua per ogni tribù, questo ha reso impossibile anche coalizzarsi per combattere l'invasore.
Quella che era iniziata come una autostrada a 4 corsie si trasforma ben presto in una via litoranea a 2 corsie, dalla quale si intravedono scorci stupendi, se Andy si fermasse in tutti i posti dove si dovrebbe per contemplare la bellezza del luogo, saremmo ancora per strada.
Superiamo il fiume che limita i territorio a gestione aborigena.
La foresta che prima si trasforma nell'intrico delle mangrovie e poi si tuffa nel mare, di questo intrico parleremo più avanti, Andy guida esattamente come farebbe un militare con un carro armato e sembra essere contrariato dagli altri autisti, meno male che il carro armato non lo ha!
Arriviamo a quella che è la prima tappa la visita alla galleria d'arte di un artista Aborigeno.
E' sordomuto, spiega la sua storia e quella della sua famiglia, purtroppo per me che già di inglese non ne so abbastanza è molto difficile capire tutto
quello che dice.
Ci spiega che i colori dell arte aborigena sono 3 il giallo, il rosso e il bianco.
Rappresentano il sole la terra e l'acqua e che per dipingere non si usano pennelli ma un bastoncino con le estremità ha dimensioni diverse....
A questo punto date le spiegazioni ci da un cartoncino e anche noi siamo chiamati a creare il nostro "capolavoro".
Al tavolo qualcuno ha veramente ha fatto qualcosa di bello da vedere, il mio è una roba inguardabile senza una logica visibile, ma quello che mi è piaciuto è stata la disponibilità a condividere la sua capacità di creare, non mi risulta che siano molto gli artisti che condividono le loro esperienze e i loro percorsi, in questo caso Jambal ha stupito tutti noi.
Nella galleria d'arte è vietato fare fotografie, percui vi dico solo che se sarete un giorno qui in zona....cercatelo merita.
Riprendiamo il nostro tour, che nel giro di poco ci porta alle porte della foresta pluviale, a darci il benvenuto una struttura di legno e vetro, con fattezze moderne ma interamente progettata e costruita dalla popolozione indigena, impressiona il fresco che si trova all'interno della struttura, che non ha aria condizionata e la corrente è data da pannelli solari e da una turbina ad acqua.
Una struttura decisamente eco compatibile, i nostri politici ogni tanto il naso fuori dal paese bisognerebbe che ce lo mettessero, forse imparebbero qualcosa.
Per addentrarsi è necessario un pulmino che fa da navetta, arriviamo al bus stop scendiamo e inizia il percorso, non molto diverso da quello visto a fraser island, ma con un aria decisamente meno umida, forse perchè la foresta è decisamente meno alta, e gli alberi per quanto maestosi non sono grandi come quelli. I miei pensieri vengono di li a poco smentiti da Andy che ci spiega che la parte che stiamo visitando è la parte aperta a tutti, quella riservata agli aborigeni è ben altra cosa.
Qui gli aborigeni trovano tutto cio che gli serve per il loro sostentamento, medicine, cibo, i materiali dai quali derivano i colori per dipingere.
Costeggiamo un fiume, troviamo i residenti che fanno il bagno, l'acqua è gelida, poco più tardi lo chiedono anche a noi, io non ne faccio di nulla, i francesi però!!!! Un toccata e fuga l'hanno fatto....
Rientrati, ci aspetta il pranzo, a base di Barramundi un pesce tipico del luogo, e che gli aborigeni sanno cucinare molto bene, posso confermare!!!
Dopo la visita al negozio souvenir, ripartiamo per l'ultima tappa, un pescatore aborigeno, che ci guiderà alla ricerca di granchi rimasti bloccati dalla bassa marea, che qui varia di diversi metri.
Ovviamente figurati se un gruppo di turisti, abituati al supermercato sono capaci di catturare un granchio per usarlo in pentola!...
Ma è stata comunque una bella passeggiata in mezzo ad un tratto di mare asciutto, con qualche bello spunto fotografico.....
una mangrovia che ha trovato il modo di vivere senza concorrenza!!!!
il limitare della foresta,
qui invece è una zona di caccia degli aborigeni sono le radici delle mangrovie, ci vivono i coccodrilli i granchi e anche altra roba commestibile.
Dopo 15 minuti di camminata qui dentro ci si chiede come abbiano fatto a vivere per secoli cacciando qui.
questa invece è una immagine che dovrebbe dare una idea di quando siano difficili da attraversare le foreste pluviali, immaginate che il terreno è coperto dalle radici. Che potreste trovare un coccodrillo, e che per molta parte del giorno è coperto d'acqua. Oltre agli insetti che in confronto le zanzare di Vercelli sono da allevare!
Prima di arrivare alla baracca la cosa che mi stupisce di più.
Ci sono tutta una serie di punti, con attrezzi che in italia vediamo solo nelle palestre, e tutte quelle persone che fanno jogging, si fermano per fare gli esercizi che i personal trainer gli hanno assegnato.
Arrivati alla baracca, cappuccino e plumcake, una colazione seria dopo il benzianio di ieri...
Il cappuccino non ha nulla da invidiare al nostro, il plumcake invece....è grande almeno il triplo di quelli che siamo abituati a vedere nel "bel paese".
Li a due passi, la bassa marea a reso quella che ieri era una laguna una zona asciutta, abitata da cormorani, pellicani e iguane.
Poco più avanti una piscina, con la spiaggia e un sacco di gente a prendere il sole, siccome è lunedì mi chiedo ma qui la gente non lavora mai???
Riflettendoci la risposta è semplice, visto che qui la flessibilità esiste, viene utilizzata. Si non necessariamente uno per vivere deve lavorare 40 ore settimanali, ma può anche modulare le ore sulle proprie necessità, in italia non è possibile.
Se fai l'artigiano, devi lavorare almeno 15 ore al giorno per non guadagnare abbastanza per vivere, se invece sei un dipendente bè....va gia meglio perchè in teoria il problema del tuo stipendio non è tuo..... ti è garantito.....ma come ben sappiamo non è più così.
Gli ultimi governi, hanno reso il peso dello stato così elevato che a prescindere dal tipo di lavoro che svolgi, se non hai redditi provenienti da rendite, oppure non fai del lavoro nero non sopravvivvi.
Stiamo assistendo ad un massacro sociale che non ha precedenti. Che molto difficilmente qualcuno riuscirà ad arrestare, almeno nel breve periodo.
Qui a Cairns nessuno paga la palestra, ci ha pensato la collettività a renderla pubblica, oppure il noleggio della pista per i pattini e ancora il campo da volley.....Pensateci un attimo sopra, quanto spendete per questi servizi?
In Italia riusciamo a far tagliare le spese alla sicurezza, alla sanità, ma quello che ci è meno essenziale, la politica, continua a non far parte di questi tagli. Non ci sono mai i soldi!!! Per forza che non ci sono, chi dovrebbe pagare le tasse è quello che ha il lobbista all'interno dei palazzi e comanda i decreti che gli servono per i suoi porci comodi.....
Dimenticavo, anche la piscina è gratuita, la foto non le rende giustizia ma è molto più grande di quello che potete immaginare....mi stendo a prendere il sole, rifletto su quanto ho avuto la fortuna di vedere.....Questo posto è veramente uno spettacolo per viverci, se resto penso proprio che sarà questo il posto, fino ad ora non ne ho visti di migliori....abbiamo programmato anche di visitare sunshine coast e gold coast, saranno due tappe che ci vedranno impegnati nelle prossime settimane, ma difficilmente mi faranno cambiare idea.....vedremo....Nel torpore della "graticola", sento il battere costante del rotore di un elicottero.
Alzo la testa, curiosità.....Sta pian piano perdendo quota, prende terra a circa 50 metri dalla piscina dove sono a prendere il sole!!!
Mi si riempie la testa di domande.....La prima, siamo in una zona aeroportuale, gli aerei in decollo iniziano la prima virata quasi sopra le nostre teste.
La seconda, ma non siamo troppo vicini ad una zona densamente abitata per farci atterrare un elicottero.
Poi penso che forse potrebbe essere una emergenza e allora tutto è consentito e poi magari è solo un atterraggio ogni tanto...
Di li a poco scopro di sbagliarmi e anche di molto. Non è una emergenza, e poco dopo arriva un altro elicottero proprio mentre un aereo di linea sta virando sopra le nostre teste!
Chiedo in giro, il bagnino mi dice che da li partono tutti i voli per la barriera corallina, e che normalmente hanno una cadenza di 5 - 6 decolli e atterraggi giornalieri, gli chiedo anche se sia mai successo qualche incidente, no mai successo nulla almeno che lui sappia.
Anche qui il confronto con la nostra patria proprio non regge, da noi tutto ciò è pressochè impossibile, nelle immediate vicinanze di un aeroporto poi!....Se penso agli amici che ormai sono 20 anni che combattono con i vicini e con le amministrazioni, per l'attività di una aviosuperficie che è più che altro un luogo di ritrovo di persone appassionate di volo...i commenti sarebbero davvero troppo per scriverli, pensateci un attimo....magari rileggete un pò lo scritto qui sopra e chiedetevi quanto il nostro sistema ci "ruba" quotidianamente. Poi cercate di non indignarvi....se vi riesce ovviamente....
Pranzo dai nostri amici, del ristorante, saluti e sperano di rivederci, prima di andare via "window shopping"....Siccome sono senza i cinghioli delle pinne e senza macchina fotografica vado a vedere se li trovo.
La macchina fotografica mi consigliano di prenderla in rete perchè costa meno di quanto riuscirebbero a farmela avere loro, ma il pezzo bello è che la commessa mi dice "d' not worry about your English.....my Italian is much worse" (non preoccuparti del tuo inglese...il mio italiano è molto peggio)...ringrazio ed esco...forse un pochino di inglese l'ho imparato davvero.....i cinghioli invece ci sono solo quelli delle pinne più recenti delle mie.
Torniamo in albergo, doccia chiamiamo un taxi.
Arriva e ha il turbante!!!! Se ha l'aria condizionata accesa per refrigerarsi il cervello siamo come minimo ibernati......non mi sbagliavo VOLEVO UN TAXI NON UN PEZZO DI ANTARTIDE!!!!!
Per fortuna il viaggio verso l'aeroporto è breve e le pratiche di imbarco rapide.
Decollo, destinazione Brisbane, non lo so ma penso proprio che ci rivedremo Cairns.....
Ancora una volta un tramonto stupendo ci saluta, e io lo sento un pò anche mio.....Un esperienza stupenda che vivo giorno per giorno che vorrei non finisse più........Cairns mi ha proprio colpito, somiglia molto al luogo dove ho sempre sognato vivere......magari...chissà....magari un giorno.......
anche questo pezzo è finito, spero tanto che le mie emozioni siano almeno simili alle vostre di lettori, non avrei fatto poco.
.....il prossimo post....il giro con la "nostra famiglia"......
Spero che questo blog non venga letto da qualche trainer o certifier della didattica che rappresento, altrimenti la sanzione oppure il richiamo è cosa certa!
Detto questo, andiamo avanti sperando nella buona sorte e che l' ineluttibilità della legge di murphy possa questa volta fallire.
Per il secondo giorno a Cairns abbiamo in programma una visita nel territorio aborigeno, zona che in teoria dovrebbe essere gestita solo dal popolo natio, poi come sempre avviene, non del tutto questo avviene.
All'interno del loro territorio gli aborigeni gestiscono un parco aperto in parte al pubblico, ne fa parte la foresta pluviale che da qui sale fino alla punta più a nord Australiana.
La sveglia è anche oggi terribile....6.00, la partenza è prevista per le 7.00 e pertanto ci prendiamo un pò di tempo per fare colazione.
La ricerca di un bar è clamorosamente un massacro!....non è aperto nemmeno il panettiere!!! E dopo aver girato in lungo e in largo la zona, andiamo ad un distributore di benzina.
Si avete letto bene, è l'unico luogo aperto che ci possa dare qualcosa da sbranare!
Arriva Andy, la nostra guida, un giovanotto che ha tutta l'aria di essere un ex militare, a occhio sembra matto da legare, poi nel corso della giornata scopriremo che non sembra solamente!!!
Fatte le presentazioni e scaricato un "insetto stecco" che aveva abusivamente preso un passaggio, partiamo.
Facciamo un paio di soste recuperare altre persone facenti parte del gruppo, in altre strutture alberghiere, una tedesca che è in Australia da diversi anni, fadendo l'insegnate di tedesco e un gruppo di francesi che per quanto simpatici, hanno la puzzetta sotto il naso della maggior parte dei francesi, cosa che mi sembra abbastanza normale, visto che comunque culturalmente sono nostri cugini, i nostri due popoli non si amano un granchè!
Lungo la via Andy ci spiega un pò le vicissitudini della terra, dopo l'occupazione del "viso pallido" la deforestazione e l'uso delle terre per la coltivazione della canna da zucchero, tutt'ora la zona è la più grande produttrice di canna da zucchero dell'australia e una delle prime al mondo, in pratica il cucchiaino di zucchero che la mattina mettere nel caffè ha ottime probabilità di arrivare in parte da qui.
Si è arrivati a lasciare la gestione della parte più corposa (detto da un bianco, per cui bisognerebbe verificare) della zona alle famiglie aborigene.
Avete letto bene, famiglie si perchè la cultura aborigena non prevede una organizzazione piramidale come la nostra, ma una gestione familiare del territorio, al monento dell'arrivo dei coloni, il territorio australiano era gestito da tribu che di fatto vivevano in sintonia con la natura e in pace tra di loro, questo ha fatto si, che con molta facilità possano essere stati sopraffatti dalla capacità colonizzatrice inglese, che in quel periodo usava le colonie per spedirci tutti quelli che non erano graditi in patria.
Solo qualche anno fa il governo si è fatto prodigo di scuse nei confronti delle popolazioni autoctone, direi un pò troppo tardi per come la vedo io, ma erano altri tempi e i diritti fondamentali dell'uomo erano ancora da essere pensati. Pensandoci bene anche oggi che invece esistono, non esiste una nazione al mondo che li applichi in modo reale.
Cosa simile è successa anche in Nuova Zelanda, con una differenza sostanziale, li, i nativi erano i Maori, un popolo guerriero, che invece di farsi spazzare via ha combattuto fino quasi alla fine, se si pensa che la lingua Maori ha solo 2 o 3 varianti, gli aborigeni australiani hanno praticamente una lingua per ogni tribù, questo ha reso impossibile anche coalizzarsi per combattere l'invasore.
Quella che era iniziata come una autostrada a 4 corsie si trasforma ben presto in una via litoranea a 2 corsie, dalla quale si intravedono scorci stupendi, se Andy si fermasse in tutti i posti dove si dovrebbe per contemplare la bellezza del luogo, saremmo ancora per strada.
Superiamo il fiume che limita i territorio a gestione aborigena.
La foresta che prima si trasforma nell'intrico delle mangrovie e poi si tuffa nel mare, di questo intrico parleremo più avanti, Andy guida esattamente come farebbe un militare con un carro armato e sembra essere contrariato dagli altri autisti, meno male che il carro armato non lo ha!
Arriviamo a quella che è la prima tappa la visita alla galleria d'arte di un artista Aborigeno.
E' sordomuto, spiega la sua storia e quella della sua famiglia, purtroppo per me che già di inglese non ne so abbastanza è molto difficile capire tutto
quello che dice.
Ci spiega che i colori dell arte aborigena sono 3 il giallo, il rosso e il bianco.
Rappresentano il sole la terra e l'acqua e che per dipingere non si usano pennelli ma un bastoncino con le estremità ha dimensioni diverse....
A questo punto date le spiegazioni ci da un cartoncino e anche noi siamo chiamati a creare il nostro "capolavoro".
Al tavolo qualcuno ha veramente ha fatto qualcosa di bello da vedere, il mio è una roba inguardabile senza una logica visibile, ma quello che mi è piaciuto è stata la disponibilità a condividere la sua capacità di creare, non mi risulta che siano molto gli artisti che condividono le loro esperienze e i loro percorsi, in questo caso Jambal ha stupito tutti noi.
Nella galleria d'arte è vietato fare fotografie, percui vi dico solo che se sarete un giorno qui in zona....cercatelo merita.
Riprendiamo il nostro tour, che nel giro di poco ci porta alle porte della foresta pluviale, a darci il benvenuto una struttura di legno e vetro, con fattezze moderne ma interamente progettata e costruita dalla popolozione indigena, impressiona il fresco che si trova all'interno della struttura, che non ha aria condizionata e la corrente è data da pannelli solari e da una turbina ad acqua.
Una struttura decisamente eco compatibile, i nostri politici ogni tanto il naso fuori dal paese bisognerebbe che ce lo mettessero, forse imparebbero qualcosa.
Per addentrarsi è necessario un pulmino che fa da navetta, arriviamo al bus stop scendiamo e inizia il percorso, non molto diverso da quello visto a fraser island, ma con un aria decisamente meno umida, forse perchè la foresta è decisamente meno alta, e gli alberi per quanto maestosi non sono grandi come quelli. I miei pensieri vengono di li a poco smentiti da Andy che ci spiega che la parte che stiamo visitando è la parte aperta a tutti, quella riservata agli aborigeni è ben altra cosa.
Qui gli aborigeni trovano tutto cio che gli serve per il loro sostentamento, medicine, cibo, i materiali dai quali derivano i colori per dipingere.
Costeggiamo un fiume, troviamo i residenti che fanno il bagno, l'acqua è gelida, poco più tardi lo chiedono anche a noi, io non ne faccio di nulla, i francesi però!!!! Un toccata e fuga l'hanno fatto....
Rientrati, ci aspetta il pranzo, a base di Barramundi un pesce tipico del luogo, e che gli aborigeni sanno cucinare molto bene, posso confermare!!!
Dopo la visita al negozio souvenir, ripartiamo per l'ultima tappa, un pescatore aborigeno, che ci guiderà alla ricerca di granchi rimasti bloccati dalla bassa marea, che qui varia di diversi metri.
Ovviamente figurati se un gruppo di turisti, abituati al supermercato sono capaci di catturare un granchio per usarlo in pentola!...
Ma è stata comunque una bella passeggiata in mezzo ad un tratto di mare asciutto, con qualche bello spunto fotografico.....
una mangrovia che ha trovato il modo di vivere senza concorrenza!!!!
il limitare della foresta,
qui invece è una zona di caccia degli aborigeni sono le radici delle mangrovie, ci vivono i coccodrilli i granchi e anche altra roba commestibile.
Dopo 15 minuti di camminata qui dentro ci si chiede come abbiano fatto a vivere per secoli cacciando qui.

Quanto a me sono riuscito a infilarmi in un piede l'arpione di cui la nostra guida aborigena ci aveva dotato, nulla di grave, ma di comico si.....
Avete presente quando avete 2 zanzare che vi stanno pungendo nello stesso piede una a destra e l'altra a sinistra....ecco...non potete abbassarvi perchè l'intrico di rami radici ecc non ve lo permette rapidamente, l'altro piede non potete utilizzarlo, altrimenti non riusciresti a restare in piedi.....
Allora utilizzate i provvidenziale arpione per scacciarle.....scacciata la prima....spostate la punta in modo da scacciare....CHE MALE!!! CAZZO!!!!!....la seconda che ormai vi ha gia punto perchè alzando l'arpione lo avete fatto sbattere i un ramo che non avevate previsto che ci fosse...il bastardo ci è rimbalzato infilandosi nel vostro piede, e la zanzara banchetta...
Riprendiamo la via di Cairns, ci fermiamo in un punto per qualche foto credo che si commenti da sola....
Salutiamo Andy, che durante tutto il viaggio ci ha dilettato di una ottima serie di imprecazioni verso un automobilista che ci ha preceduto per quasi tutta la strada che abbiamo percorso (che ha tutta l'aria di essere abituato a guidare a destra invece che a sinistra.....tra pochi giorni toccherà pure a me....speriamo di non trovare un Andy!!!).
Doccia, sono stanco morto, due passi fuori un suchi per cena, poi nanna domani per fortuna si dorme, abbiamo il volo di ritorno la sera tardi per cui domani avrò modo di approfondire un pò di più la città che fino ad ora non l ho vista abbastanza da capirci qualcosa.
Sveglia......senza nessuno strumento che ti obbliga....cosa che mi ero dimenticato........
Due passi verso il centro e colazione alla baracca sulla spiaggia del primo giorno, nella passeggiata noto la sostanziale differenza che c'è tra Cairns e Brisbane. Brisbane nella sua perfezione e pulizia non fa conoscere la vera essenza dell australia e del popolo che la abita, Cairns invece lo incarna tutto, nulla è veramente preciso e nel suo posto designato, ma al contrario che a Brisbane qui si ha l'impressione che le persone si divertono.
La prima cosa che noto sono 3 campi da beach volley uno accanto all'altro, nelle sere scorse erano pieni di gente che giocava,
poco più avanti una pista in cemento per skateboard, pattini con vasche, scale ,corrimano e quant'altro per farci dei numeri, non ho ancora capito perchè in italia non se ne vedano. Immagino perche il C.O.N.I. serva a finanziare solo i campi da calcio e i soliti parassiti.Prima di arrivare alla baracca la cosa che mi stupisce di più.
Ci sono tutta una serie di punti, con attrezzi che in italia vediamo solo nelle palestre, e tutte quelle persone che fanno jogging, si fermano per fare gli esercizi che i personal trainer gli hanno assegnato.
Arrivati alla baracca, cappuccino e plumcake, una colazione seria dopo il benzianio di ieri...
Il cappuccino non ha nulla da invidiare al nostro, il plumcake invece....è grande almeno il triplo di quelli che siamo abituati a vedere nel "bel paese".
Li a due passi, la bassa marea a reso quella che ieri era una laguna una zona asciutta, abitata da cormorani, pellicani e iguane.
Poco più avanti una piscina, con la spiaggia e un sacco di gente a prendere il sole, siccome è lunedì mi chiedo ma qui la gente non lavora mai???
Riflettendoci la risposta è semplice, visto che qui la flessibilità esiste, viene utilizzata. Si non necessariamente uno per vivere deve lavorare 40 ore settimanali, ma può anche modulare le ore sulle proprie necessità, in italia non è possibile.
Se fai l'artigiano, devi lavorare almeno 15 ore al giorno per non guadagnare abbastanza per vivere, se invece sei un dipendente bè....va gia meglio perchè in teoria il problema del tuo stipendio non è tuo..... ti è garantito.....ma come ben sappiamo non è più così.
Gli ultimi governi, hanno reso il peso dello stato così elevato che a prescindere dal tipo di lavoro che svolgi, se non hai redditi provenienti da rendite, oppure non fai del lavoro nero non sopravvivvi.
Stiamo assistendo ad un massacro sociale che non ha precedenti. Che molto difficilmente qualcuno riuscirà ad arrestare, almeno nel breve periodo.
Qui a Cairns nessuno paga la palestra, ci ha pensato la collettività a renderla pubblica, oppure il noleggio della pista per i pattini e ancora il campo da volley.....Pensateci un attimo sopra, quanto spendete per questi servizi?
In Italia riusciamo a far tagliare le spese alla sicurezza, alla sanità, ma quello che ci è meno essenziale, la politica, continua a non far parte di questi tagli. Non ci sono mai i soldi!!! Per forza che non ci sono, chi dovrebbe pagare le tasse è quello che ha il lobbista all'interno dei palazzi e comanda i decreti che gli servono per i suoi porci comodi.....
Dimenticavo, anche la piscina è gratuita, la foto non le rende giustizia ma è molto più grande di quello che potete immaginare....mi stendo a prendere il sole, rifletto su quanto ho avuto la fortuna di vedere.....Questo posto è veramente uno spettacolo per viverci, se resto penso proprio che sarà questo il posto, fino ad ora non ne ho visti di migliori....abbiamo programmato anche di visitare sunshine coast e gold coast, saranno due tappe che ci vedranno impegnati nelle prossime settimane, ma difficilmente mi faranno cambiare idea.....vedremo....Nel torpore della "graticola", sento il battere costante del rotore di un elicottero.
Alzo la testa, curiosità.....Sta pian piano perdendo quota, prende terra a circa 50 metri dalla piscina dove sono a prendere il sole!!!
Mi si riempie la testa di domande.....La prima, siamo in una zona aeroportuale, gli aerei in decollo iniziano la prima virata quasi sopra le nostre teste.
La seconda, ma non siamo troppo vicini ad una zona densamente abitata per farci atterrare un elicottero.
Poi penso che forse potrebbe essere una emergenza e allora tutto è consentito e poi magari è solo un atterraggio ogni tanto...
Di li a poco scopro di sbagliarmi e anche di molto. Non è una emergenza, e poco dopo arriva un altro elicottero proprio mentre un aereo di linea sta virando sopra le nostre teste!
Chiedo in giro, il bagnino mi dice che da li partono tutti i voli per la barriera corallina, e che normalmente hanno una cadenza di 5 - 6 decolli e atterraggi giornalieri, gli chiedo anche se sia mai successo qualche incidente, no mai successo nulla almeno che lui sappia.
Anche qui il confronto con la nostra patria proprio non regge, da noi tutto ciò è pressochè impossibile, nelle immediate vicinanze di un aeroporto poi!....Se penso agli amici che ormai sono 20 anni che combattono con i vicini e con le amministrazioni, per l'attività di una aviosuperficie che è più che altro un luogo di ritrovo di persone appassionate di volo...i commenti sarebbero davvero troppo per scriverli, pensateci un attimo....magari rileggete un pò lo scritto qui sopra e chiedetevi quanto il nostro sistema ci "ruba" quotidianamente. Poi cercate di non indignarvi....se vi riesce ovviamente....
Pranzo dai nostri amici, del ristorante, saluti e sperano di rivederci, prima di andare via "window shopping"....Siccome sono senza i cinghioli delle pinne e senza macchina fotografica vado a vedere se li trovo.
La macchina fotografica mi consigliano di prenderla in rete perchè costa meno di quanto riuscirebbero a farmela avere loro, ma il pezzo bello è che la commessa mi dice "d' not worry about your English.....my Italian is much worse" (non preoccuparti del tuo inglese...il mio italiano è molto peggio)...ringrazio ed esco...forse un pochino di inglese l'ho imparato davvero.....i cinghioli invece ci sono solo quelli delle pinne più recenti delle mie.
Torniamo in albergo, doccia chiamiamo un taxi.
Arriva e ha il turbante!!!! Se ha l'aria condizionata accesa per refrigerarsi il cervello siamo come minimo ibernati......non mi sbagliavo VOLEVO UN TAXI NON UN PEZZO DI ANTARTIDE!!!!!
Per fortuna il viaggio verso l'aeroporto è breve e le pratiche di imbarco rapide.
Decollo, destinazione Brisbane, non lo so ma penso proprio che ci rivedremo Cairns.....
Ancora una volta un tramonto stupendo ci saluta, e io lo sento un pò anche mio.....Un esperienza stupenda che vivo giorno per giorno che vorrei non finisse più........Cairns mi ha proprio colpito, somiglia molto al luogo dove ho sempre sognato vivere......magari...chissà....magari un giorno.......
anche questo pezzo è finito, spero tanto che le mie emozioni siano almeno simili alle vostre di lettori, non avrei fatto poco.
.....il prossimo post....il giro con la "nostra famiglia"......
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