Dista dalla City circa un ora e mezza in direzione sud-ovest, buona parte del tragitto è tra sterrati e arrampicate.
La parte sterrata, sita in una valle nella quale scorrono un paio di "piccoli" fiumi, virgolettato è d'obbligo, Terry ci dice che risulta molto facile vederli ingrossare e andar fuori dagli argini.
Nella zona sono molto facili da vedere canguri selvatici, che circolano liberamente, nelle proprietà, nelle quali viene prodotto, per la maggior parte vino, mi dicono anche di buona qualità.
Nei prossimi mesi se riesco vedo di andare ad assaggiare qualcosa, almeno mi faccio una idea.
In alcune delle farm (fattorie) che abbiamo attraversato, invece trattano di cavalli da corsa, e i miei ciceroni affermano che il cavallo più vincente della storia Australiana, sia stato allevato qui.
Premesso che per me la differenza tra due cavalli è il colore!!!, diventa ovvio che l'unica cosa che mi possa far pensare che questo possa essere vero, è il livello di pulizia e di "immagine" di una di queste fattorie, quella appunto del campione.
La foto non gli rende giustizia.
Mentre ci muoviamo lungo la strada, un Wallaby ci incrocia al lato della strada, senza essere minimamente disturbato dalla nostra presenza, poco più in la nel recinto delle mucche un gruppo di canguri, quelli più grandi con il mantello di un colore rosso mattone, sta allegramente condividendo i pasto con un toro......
Non sembrano disturbati di essere così vicini, chiedo se per caso non fosse un allevamento, visto che la cosa mi suona strana, no non lo è, semplicemente i canguri saltano facilmente i recinti e vanno a mangiare. Facilmente??? Il recinto che abbiamo vicino è alto almeno 4 metri!! "Si è alto ma "the big red" (il grande rosso riferito alla razza del canguro viene chiamato cosi) salta ben più in alto"......Sti cazzi!!!! Poi mi racconta che qualche volta, proprio su quella strada è stato sorpassato da canguri in corsa ai lati della strada a 70 km/h.
Non c'è che dire, una bella bestia, in effetti ad averlo vicino in piedi, mette abbastanza timore.
Inizia l'arrampicata, la strada è molto più stretta di quanto si sia abituati a vedere, noi siamo in una toyota land cruise, percui tutt'altro che una piccola auto, e mi domando come facciamo a scambiarsi con qualcuno, arriva presto la risposta. Quello in discesa si ferma, regola mai scritta ma chiunque abbia un pò di sale in zucca applica senza bisogno di insegnamento, sto parlando di Australia, da noi nemmeno per mare dove chi manovra peggio ha la precedenza (regola scritta) si riesce a vedere il buon senso applicato!!!
I tornanti si susseguono, e sono strettissimi, non ci sono guard rail e la strada lascia poco più della larghezza della macchina e ogni tanto arriva qualcuno con cui scambiarsi......non dico che sto sudando freddo, i margini ci sono, ma proprio tranquillo non riesco a starci...
Un tornante, non potendo essere fatto piu largo e non lasciando spazio sufficiente a due veicoli, è stato fatto doppio, si avete letto bene, doppio quelli che salgono tirano dritti e voltano 150 metri piu avanti di quelli che scendono.
Si continua a salire la natura è incredibilmente incontaminata, su gli alberi si vede movimento continuo, uccelli, scoiattoli (che sono appena usciti dal letargo) scimmie e numerosi uccelli, la coltre delle chiome degli alberi è molto fitta, sembra l'imbrunire e invece sono si e no le 11.00 del mattino.
Un canguro, sul bordo della rupe, ci guarda passare, sembra quasi divertito....si arriva al valico, non inizia una discesa, siamo in un altipiano, e la strada ora è costeggiata da alberi, non è più larga di prima, anzi in qualche punto fa anche pensare di non passarci, questa immagine è un fotogramma
di un video girato con la telecamera di bordo della macchina (non so se è un optional pagato a parte e comunque ho gia precedentemente parlato dei costi), in basso il cofano.
Pian piano il bosco si dirada e ci da la gioia di rivedere un sole splendente. Ancora pochi kilometri e siamo alla prima sosta, un allevamento di alpaca.
Animale dal quale si ricava una lana, migliore per certi versi di quella della pecora, ma molto meno costosa (così mi dicono), gli alpaca sono di vari colori e i capi di abbigliamento ricavati sono piacevolmente colorati, anche senza ricorrere alla tintura e quelli che vendono nel market dell allevamento non vengono colorati.
Quelli del recinto lungo la strada non si fanno problemi ad avvicinarsi a farsi carezzare e a mangiare dalla mano dei turisti.
Entriamo nel market, Terry mi chiede cosa bevo, rispondo un caffè....un classico, dopo circa 30 secondi mi ricordo che qui il caffè è un secchio di roba!!! TERRY!!!!!.....è gia scomparso di sopra io sono restato su una terrazza con una vista sottostante da mozzare il fiato.
Inizio a scattare, ma ben presto mi accorgo che ha dare una idea, della vallata che ho sotto i piedi, forse non basta Oliviero Toscani.
Somiglia come colore di fondo alle vallate mongole, con una differenza sostanziale, qui la vegetazione è presente. Molto presente nonostante, che qui sia stato disboscato non poco. Sono pochi anni che è stato vietato il disboscamento. Per tanto fino a poco tempo fa seeri proprietario di un bosco potevi abbattere tutti gli alberi che volevi.
Fortunatamente, in questo posto non hanno bisogno di scaldarsi di inverno....
Arriva il caffè......meglio non commentare.
Altri 10 minuti di chiacchiere e a contemplare quanto, ho tentato di spiegare sopra, senza molto successo direi, e ripartiamo verso un pezzo interessante di foresta.
Un altra mezzora di macchina alternando zone disboscate a zone con una vegetazione fittissima e nuova fermata.
Il luogo è una zona dichiarata parco naturale nel quale praticamente è stato costruito un bazar di souvenir e un percorso, dentro il bosco in tutto e per tutto simile a quelli visti in altre zone boscose Fraser Island ecc.
Si viene accolti da un aeroplano del servizio postale, dato per disperso poco prima della seconda guerra mondiale e ritrovato da un escursionista 7-8 anni più tardi. Dopo averlo smontato per rimuoverlo dalla zona boscosa dove era avvenuta la sciagura è stato rimesso assieme, per diventare una delle attrazioni del parco. Ora non è più possibile visitare gli interni, ma dall'esterno è sempre un bel vedere.
La strada sale ancora per un pò e arriviamo all'ingresso del bazar, ci sono pappagalli che mangiano dalle mani delle persone oltre a salirgli in testa con una confidenza mai vista prima.
Un "Aussie" (australiano) ci da quello che gli è avanzato per farci dvertire anche a noi con gli uccelli.
Il finimondo....nonostante non si sia da soli a distribuire cibo, si viene letteralmente assaliti.
Questa foto da abbastanza l'idea della confidenza che questi simpatici animali hanno con l' uomo.
Sotto invece l'ombra con il pappagallo in testa sono io, ovviamente era l'unico modo che avevo per documentare l'accaduto....
Restiamo a giocare con i papagalli ancora per un pò.
Dopo ci incamminiamo verso la passseggiata nel bosco, cosa alla quale ormai siamo abituati, ma
anche questa volta resteremo piacevolmente impressionati,
ormai questa terra ci ha abituati a
sorprese incredibili.
Inizia la passeggiata sulla pedana sopra elevata di legno come altre gia viste, poco dopo ci imbattiamo in un topo marsupiale....
Non so di preciso il nome di questo animaletto, è grande più o meno come un coniglio e si muove più o meno come un canguro, ma con una coda che somiglia molto di più a quella di un topo che non a quella di un canguro. Si fa avvicinare fino a 4-5 metri non di più, forse a poterci stare intorno da solo per un pò magari povevo anche fotografarlo. Ma siccome in questo tipo di bosco i serpenti, sono presenti più o meno quanto i preti in chiesa ho preferito non farne di nulla.
A un certo punto il nostro percorso si restringe, si ci troviamo in mezzo a un pezzo nel quale la vegetazione non è stata molto collaborativa, infatti per passare bisogna abbassarsi molto.
Prima della grossa sopresa, ci fermiamo accanto ad un albero....in realta non è uno solo, ma un intreccio di più piante che aiutandosi l'una con l'altra riescono ad arrivare all'altezza necessaria per partecipare alla spartizione della luce del sole.
Il tronco è di circa 3 metri di diametro ma all' interno è vuoto, si riesce ad addentrarsi piuttosto facilmente.
Entro...facendo attenzione ad altri visitatori non proprio graditi

Scatto qualche foto e resto meravigliato da questa architettura, che madre natura ha impiegato centinaia di anni, per costruirla così efficacemente...
Esco e riprendo il cammino, vedo qualcosa che mi suona male.......
Ci sono delle persone che sono almeno a 10 merti da terra!!!! Ma che fanno si sono arrampicate??? Poco passi dopo capisco....
E' stato costruito un percorso, un ponte che somiglia molto a un ponte tibetano, fatto di tavole e cavi di acciaio che nel punto più alto è a circa 25 metri da terra e passa accanco alle cime degli alberi.
All'ingresso viene consigliato di camminare non più di 6 alla volta, su tutto il percorso e gli Aussie fanno come c'è scritto, solo nelle piattaforme, ricavate nelle biforcazioni dei rami più grandi ci sono persone ferme a godersi il luogo, molto poco stabile!!!
La "camminata" è stata finanziata dai cittadini con delle donazioni e per ogni tavola c'è scritto un nome, tutt'ora la manutenzione è fatta dalle persone che vivono vicino al parco e che a rotazione si dedicano alle manutenzioni del parco. Qui mi viene da pensare al mio paese che una volta di più ha smesso di essere quello che era, per far posto a un accozzaglia di loschi figuri che per quali una cosa del genere non è nemmeno lontanamente pensabile.
Sarebbe però fattibile se lo stato ci mettesse il denaro necessario, alla costruzione alla manutenzione e al personale, ma i proventi dei biglietti fossero a beneficio di un imprenditore, così potremmo anche avere qualcosa di simile a questo, solo simile, perchè con tutto il cartaceo e le responsabilità che qualcuno, inevitabilmente, dovrebbe prendersi la vedo molto dura che potremmo costruire qualcosa di similare.
La stabilità lascia molto a desiderare, e in caso di collasso strutturale, non credo che i protagonisti la racconterebbero.....Ma in Australia ognuno è responsabile di quello che fà, pertanto se il giocattolo crolla, non sono problemi di chi ce lo ha messo, tanto più per il fatto che non viene richiesto nessun biglietto di ingresso. Il percorso di snoda per 200 metri circa in mezzo alle cime degli alberi ed è una bella esperienza, non mi era mai capitato di essere in mezzo alla chioma degli alberi in assieme agli abitanti di questa "quota".
Ritorniamo verso terra e finiamo il percorso, che ci porta direttamente vicino al parcheggio.
Un sacchetto di patatine preso al bazar, e riprendiamo la via di casa, il percorso a ritroso è anche peggio che all'andata, non ci eravamo resi troppo conto di come la strada per arrivare quassu fosse stretta e tortuosa.
Dalle parti delle fattorie dove avevamo incontrato i canguri, facciamo una variazione di strada e passiamo vicino alle zone che normalmente vengono usate per campeggiare, ormai i fuochi sono accesi, di li a poco tempo ci sarà abbastanza brace per un barbecue con i fiocchi.
Anche questa tradizione è molto radicata nella cultura australiana, cosa che riunisce famiglie intere intorno ad un fuoco, assieme ad una birra e della carne arrostita......
Riprendiamo l'autostrada, la nostra giornata, alla ricerca di qualche pezzo nuovo di australia, è finita.
E come tutte le giornate passate a cercare l'essenza Australiana, mi scopro molto più vicino al loro modo di intendere la vita che non a quello che ho finora vissuto.
E ancora una volta l'australia, ci lascia senza parole con un tramonto da lasciare senza fiato.....
Prossimo post dedicato a china town, che pensavi che qui i cinesi non fossero venuti a colonizzare!!???....E ad alcune parchi cittadini che meritano mensione.....
a presto
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